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Aymor
Rahael mi guardò con aperta ostilità. Il liquido che scorreva nelle mie vene si caricò di endorfine. Ricordavo com'era combatte con Azarel e non vedevo l'ora di testare anche le potenzialità del suo gemello. Poi iniziò lo scontro...

Damien
Uno dietro l'altro i cherus che entravano nella mia stanza in picchiata venivano stesi supini per terra o gettati giù dalla charu. Il rumore delle lame di ombra e luce che cozzavano s'espandeva nella stanza producendo ogni volta un eco. Ogni scontro durava meno di un minuto e finiva con la mia arma conficcata nel corpo di un cherus. 

Avrei potuto continuare per ore e affrontare tutto l'esercito d'ali di prim'ordine ma poi guardai Grytelk. «Che ti prende? Hai paura di questi quattro cosetti luccicanti?» lo stuzzicai mentre ci mettevamo schiena contro schiena scambiandoci gli avversari.

«Io non ho mai paura, mettitelo bene in testa angelico cacciatore» ringhiò sfogando la rabbia verso di me sull'angelo che aveva di fronte. L'imbroccò cogliendolo di sorpresa e ferendolo al fianco. Non era una ferita molto grave ma era riuscito a destabilizzarlo per praticare un affondo centrando il cuore.

«Allora cosa ti passa per quella zucca vuota che ti ritrovi al posto del cervello?» lo spronai chinandomi per scansare una lama di luce che era diretta alla mia gola. Per liberarmi subito dell'avversario gli piantai un pugnale di tenebra nei piedi poi per ripicca feci roteare la lama impugnando l'elsa più saldamente e tagliai di netto la testa al cherus. Quella rotolò fino al bordo del precipizio, poi si fermò a filo. Grytelk mi anticipò dando una lieve spinta alla testa che cadde giù dalla charu. Mentre il corpo del cherus stramazzò al suolo creando un tonfo. 

Il sangue bianco stava schizzando ovunque imbrattando il mio studio, ma non ebbi tempo per imprecare in tutte le lingue visto che un altro cherus si lanciò all'attacco. Portavano delle armature scintillanti, peccato che non aumentavano le loro scarse abilità nel combattimento.

«Dobbiamo trovare Aymor e smaterializzarci» disse pacato ma poi cambiò completamente tono «Giù!» urlò. Mi chinai sulle ginocchia proprio in tempo mentre una raffica di frecce luce si abbatteva su di noi. Richiamai la tenebra per creare una barriera e Grytelk m'imitò. Contro ogni mia possibile concezione espansi la mia protezione di tenebra anche a James e Lisa che stavano nascosti dietro il mobile alto.

«Vai a cercarla» suggerii mentre rialzandomi sferravo un montante colpendo il cherus dal basso verso l'alto. Questo colpo mi scoprii le difese, infatti un altro cherus ne approfittò attaccandomi. Sapevo che la sua lama si sarebbe conficcata nel mio corpo, era troppo tardi per fare qualunque mossa. Ma quel colpo non arrivò. Il cherus era stato sorpreso a sua volta dal balzo improvviso del mio famiglio lupo. Lo guardai di sfuggita ringraziandolo silenziosamente, tra le sue fauci stringeva il braccio dell'angelo squarciato all'altezza della spalla con la stretta ancora salda sull'elsa della spada luce.

«Qui ci penso io» dissi a Grytelk. Lui non si fece ripetere due volte la proposta.

 «Il mio famiglio ha l'ordine di rimanere al tuo fianco ti aiuterà e poi ti condurrà da noi.» Il demone dagli occhi rossi scomparve insieme a James e Lisa lasciandomi il suo sacco di pulci. Avrei preferito vederlo sparire insieme a lui, e sentendolo soffiare nella mia direzione capii che anche lui non era per niente felice della mia compagnia.

Grytelk
Mi materializzai dentro un bagno proprio mentre una lama luce stava per affondare nella sua carne. Senza perdere tempo mi frapposi a quell'impatto. Il metallo angelico mi trapassò l'addome bruciando intensamente. Il cherus rimase allibito per la mia improvvisata. 

James lanciò un piccolo urletto Lisa per poco non svenne. Non mi curai di loro ma afferrai il polso del cherus che reggeva la spada e con forza lo costrinsi a estrarla. Poi con della tenebra avvolsi la sua gola strozzandolo e gli piantai un pugnale nel petto. 

Will era paralizzato alle mie spalle rannicchiato per terra. Non pensai ma agii. Li afferrai con tentacoli di tenebra e ci smaterializzammo ancora.

James
Non potevo credere a quello che stavo vedendo. Quei due demoni erano spettacolari quando combattevano, per non parlare dei famigli al loro fianco che non permettevano a nessuno di ferirli. Ma non era questa la cosa incredibile. Ero sconvolto perché Grytelk si era preso una lama luce nell'addome per difendere Will. Una cosa veramente da ospedale psichiatrico. 

Ancora non capivo con quale criterio logico ragionavano quei demoni. Anzi mi correggo con quale filastrocca prendessero le loro decisioni... Io quando ero davanti un test a crocette scolastico e non conoscevo le risposte recitavo sempre quello delle tre civette sul comò. 

Mentre quella filastrocca prepotentemente mi risuonava nella testa e io continuavo con le mie ipotesi assurde su come i demoni agivano, ci materializzammo proprio dove Grytelk sarebbe voluto arrivare sin dal principio. All'inizio non riconobbi subito Aymor. Aveva le sembianze di una guerriera. 

Ricoperta da un vestito nero attillato si muoveva come se fosse Catwoman... No. Ancora meglio come Wonder Woman... In realtà, il mio orgoglio nerd mi suggerii che non era possibile paragonarla nemmeno a tutti i supereroi Marvel riuniti. 

Lei era Aymor. Unica nel suo genere, agile e letale. I suoi attacchi erano ipnotici, tanto da far imbambolare anche due angeli ai suoi lati. 

Lisa produsse un singhiozzo strozzato vedendo il cherus a un passo da noi con il collo fuori asse. Aymor continuava a danzare parando e sferrando colpi da far invidia a qualsiasi maestro di arti marziali e altre discipline di lotta dai nomi a me sconosciuti. Non usavano armi. Era un corpo a corpo. Il suo avversario sembrava starle al passo riuscendo a tenerle testa senza troppa difficoltà. A un tratto però la situazione cambiò, l'angelo estrasse una lama nascosta e lei sembrò solo una piccola ragazzina indifesa che mostrava molto coraggio. 

L'armatura dorata dell'angelo scintillò mentre l'arma che impugnava fendette l'aria assetata di sangue demoniaco. Will provò d'istinto a gettarsi tra quei due. Ma il braccio di Grytelk arrestò il suo atto di coraggio. Aymor si scanso lateralmente. L'angelo non demorse e facendo roteare la lama partì per sferrare un fendente. Lei agilmente riuscì a evitarlo anche questa volta. 

Stavo per incitare Grytelk ad aiutarla ma poi capii. Vidi una luce di sfida nei suoi occhi. Aymor non era in difficolta, si stava semplicemente divertendo prendendosi gioco dell'avversario. Schivò tutti gli attacchi e poi ridendo disse «Sei una mezzasega rispetto a tuo fratello Azarel.» 

L'aria si fece pesante e l'angelo arrestò di colpo la lama luce.

«Tu lo conosci?» chiese stringendo la mascella e spalancando le ali con un gesto furente. Raso al pavimento, coperto di macerie, notai un sottile tentacolo di tenebra che strisciava nella nostra direzione. Aymor stava parlando con l'angelo per distrarlo.

«Molto meglio di quanto tu possa immaginare» dichiarò drizzando la schiena Aymor e sfidandolo apertamente. L'urlo furente dell'angelo squarciò l'aria immediatamente seguito da una luce accecante, in quel momento non vidi più nulla ma sentii la tenebra avvinghiarsi al mio polso per la smaterializzazione.

Aymor Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora