40
James
Scortato dai due demoni uno alla mia destra e uno alla mia sinistra m'avvicinai al covo dei Tau. Era una baita di montagna divisa su tre livelli, i primi due avevano un rivestimento in pietra mentre l'ultimo era fatto con del legno che mi sembrò, dopo un'analisi superficiale, di quercia.Alle spalle due grosse montagne incombevano prepotentemente sul paesaggio ed erano costellate da piccoli punti neri come se avessero i buchi, tipo il formaggio svizzero. In realtà capii che erano grotte. Rabbrividii al solo pensiero di dover entrare dentro una di esse.
Sicuramente ci sarebbero stati i pipistrelli e altre creature notturne terrificanti. Damien e Grytelk non aprirono subito la porta d'ingresso, infatti prima muovendosi silenziosi come felini girarono da lati opposti esaminando l'area circostante. Io rimasi immobile al centro del terreno, e cercai di non pensare che alle spalle avevo tanti demoni a brandelli.
Non avevo la minima idea se fossero morti definitivamente o se sarebbero resuscitati come zombie e avrebbero raccolto i loro pezzi ricucendoli, dopo aver riconosciuto arto per arto. Io ero più che sicuro che se mi avessero tagliato le mani non le avrei mai più trovate.
Con quest'incubo terrificante che mi calpestava ogni briciolo di coraggio rimasto entrai nella casa,dopo che Damien mi fece cenno più volte che la via era libera.
Un grosso bukhara vermiglio copriva gran parte del pavimento grezzo.
«Io avrei messo una pelle di mucca.»«Shhh» mi ammonì Grytelk guardandomi male.
«Qui l'effetto sorpresa è fondamentale. Dobbiamo capire da dove si accede alle grotte» sussurrò Damien spiegandomi cosa stavano cercando.Feci mentalmente la linguaccia a Grytelk per avermi trattato come un povero idiota.
Il demone dagli occhi verdi anche se fosse infinitamente stronzo ogni tanto aveva quel guizzo di gentilezza che mi metteva a mio agio. A differenza di Grytelk che sembrava non vedesse l'ora di darmi in pasto a qualche demone. Ma credevo che mi stavo facendo troppi film mentali...
Grytelk
Finito questo recupero quando Aymor sarà al sicuro, mi libererò di questo svolazzante fastidioso fantasmino. Spero proprio che non intralci la missione, altrimenti avrei dovuto spezzargli il collo prima del tempo risucchiando tutta la sua essenza. Oltrepassai un grosso camino e vidi il famiglio di Damien sfrecciami lateralmente, in quel momento capii che aveva trovato una pista.
«Di qua» avvisai gli altri senza voltarmi.Damien
In un lampo fui di fianco al mio lupo proprio nel momento stesso in cui Grytelk parlò. Avevo ricevuto l'avviso della scia odorosa attraverso il contatto mentale. Non mi sarei mai fatto scappare un nuovo combattimento, volevo essere in prima linea e superare sia in numero, che in velocità gli avversari battuti da Grytelk. Era una questione d'onore e di rispetto tra demoni alfa.Bisognava sempre superare l'avversario. E Grytelk era il mio contendente numero uno, già da molto tempo. Avevamo ancora una questione in sospeso, prima della condanna che era toccata a mio fratello. Non avrei mai dimenticato, presto l'avrei liberato e mi sarei vendicato...
La pista seguita dal famiglio ci portò fino al retro della casa, dove vicino a un vecchio capanno vi era nascosta tra i rovi una botola di ferro. Era l'ora del pasto, perché non c'erano altre sentinelle nella zona. «Dobbiamo sbrigarci se vogliamo trovarla» c'intimò Grytelk che aveva avuto la mia stessa intuizione.
Aymor
«Sono solo dei mortiferi» disse un demone alle mie spalle tentando d'istigare la fame di German, per far ridurre i minuti che lo separavano dal pasto. Reaboss non usava mai quella parola, perchè credeva che fosse come sputare nel piatto in cui mangiavi. Infatti l'appresi da alcuni volumi demoniaci, dove spiegavano che nel gergo demoniaco e angelico, ma non solo... i mortiferi era i mortali, ergo gli uomini. A un tratto sentii qualcuno sfiorarmi dietro il collo.«Toglimi le tue sudice mani di dosso» stridetti colma di rabbia fino all'orlo. Ma la trattenni per lasciare ancora il profumo della paura.
«Quanta fretta hanno questi miei piccoli affamati e quanto ardore hai a parlare bella mortifera. La gattina esce le unghia, eh!?» disse passando nuovamente al setaccio ogni centimetro del mio corpo.«Di certo non starò zitta. Le mie urla si sentiranno in tutto il globo»lo minacciai perdendo tempo.
«Non vedo l'ora» disse alzando il mento con sfida.«Iniziate la procedura da lei, vediamo come si comporta il mortifero» aggiunse.
Will tentò in tutti i modi di dissuaderli e urlo la qualsiasi per attirare l'attenzione su di se. A un tratto tanto si contorceva che mi venne il dubbio che tutta quella forza fosse realmente umana.
Due Tau che differivano solo per il colore dei capelli, appena percettibile con quella poca luce, s'avvicinarono brandendo ognuno una lama luccicante e potenzialmente mortale.
«Quale parte preferisci?» domandò il Tau torturatore uno.
«Sai già la mia risposta» rispose sorridente il Tau torturatore due.
#spazio autrice#
Ho avuto un sacco di casini con word e ho notato che nella prima bozza di questo capitolo alcune parole risultavano unite. Adesso l'ho corretto spero non risultino più... avvisatemi in caso contrario così correggo gli errori.
STAI LEGGENDO
Aymor
ParanormalNelle terre demoniache, dove l'acqua ha lo stesso colore del sangue e il sole è nero come la pece, sta per accadere qualcosa che rivoluzionerà le sorti di tutti i mondi. Il gran maestro demone Reaboss tira le redini di un regno dove la pace sembra s...