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Le ante si spalancarono improvvisamente, e due occhi giallo ocra di forma leggermente obliqua mi fissavano minacciosamente.
«Famiglio» mi avvisò Grytelk, che con uno scatto fulmineo si posizionò davanti a me. Grytelk mi stava proteggendo da un tipo di demone a me molto familiare, dal corpo snello e robusto con arti relativamente lunghi, collo corto e testa ampia, il muso appuntito mostrava un ghigno minaccioso. Ci trovavamo al cospetto di un Famiglio lupo, dal pelo folto e nero. I Famigli sono demoni di basso rango e hanno tutti forme di animali terrestri, non so quante volte avevo pregato Reaboss di farmene tenere uno...
Quel grosso lupo digrignava i denti ringhiandoci contro, non avevo paura perché sapevo che Grytelk era perfettamente in grado di fronteggiarlo, diversamente da me in queste condizioni. Lo scontro era inevitabile, la stanza pulsava di elettricità statica, si sentì scricchiolare il legno della scrivania e della maestosa libreria. L'imponente lupo fletté le zampe posteriori per prepararsi ad azzannare la gola di Grytelk.
Il mio scudo invece non si mosse, aveva combattuto infinite battaglie al fianco di Reaboss, questo famiglio doveva sembrargli solo un piccolo insetto fastidioso che con un impercettibile movimento del corpo avrebbe scacciato.
Il salto del lupo nero fu improvviso, aveva le fauci spalancate e gli occhi che prima erano gialli come l'ocra divennero totalmente bui. Quei denti affilati come rasoi chiedevano sangue demoniaco, ma Grytelk non aveva nessuna intenzione di fare questa beneficenza. Un tentacolo di tenebra si palesò dal pavimento avvolgendosi come un boa constrictor attorno al corpo del lupo. Tanta era la forza della tenebra che riusciva a tenere il lupo sollevato da terra, gli occhi spalancati del famiglio mi fecero sgorgare una sorgente di sentimenti benevoli verso quell'ammasso di peli ringhiante, completamente immobilizzato e inerme.
«Grytelk lascialo stare!»
«Non è il momento adatto per far venire fuori il tuo buonismo, controllati Aymor» non mi guardava, i suoi occhi erano fissi sul tentacolo, stava telepaticamente gestendo la tenebra attraverso il contatto visivo. Il lupo uggiolava di dolore, era straziante quel suono, non riuscii a resistere ancora, così feci l'unica cosa che poteva far distrarre Grytelk, lasciai straripare fuori tutta la paura che trattenevo. Potevo immaginarmi il suo profumo riversarsi nella stanza come un fiume in piena, la paura era finalmente libera da quelle catene che la imprigionavano.
La reazione di Grytelk fu immediata, mi trovai un tentacolo di tenebra attorno al corpo ancora prima di sbattere le ciglia. Il grosso lupo adesso giaceva a terra, i suoi occhi dorati mi fissavano, ma non erano gli unici, uno sguardo fiammante arrivava dal demone superiore che un attimo fa era il mio scudo. La presa sul mio corpo si strinse ancora di più, adesso non riuscivo più a dilatare la cassa toracica, i polmoni richiedevano ossigeno. «Smettila» ansimai con il poco fiato che mi rimaneva in gola. Grytelk piegò la testa di lato affascinato da quelle suppliche sincere, mi mostrò le sue fossette soddisfatto per la cattura, con passo felpato iniziò ad avvicinarsi, il mio cuore martellava sulla tenebra che mi stritolava.
«Principessa sei ...» non riuscì a finire la frase che una scarica di tenebra lo colpì scagliandolo contro una parete alle mie spalle. La morsa che mi avvolgeva scomparve, caddi in ginocchio e mi concentrai sulla respirazione, la gola bruciava a ogni boccata d'aria. Mi voltai e vidi Grytelk ristabilire la lucidità e l'autocontrollo. Si alzò lentamente scrollandosi i vestiti, poi due occhi rossi mi lanciarono uno sguardo truce. Era colpa mia, il voto demoniaco gli si era rivoltato contro.
Le mie emozioni adesso erano ritornate nella mia gabbia mentale al sicuro. Un fischio interruppe il nostro scambio di sguardi.
Da una nuvola di tenebra oscurissima, delle più tetre che abbia mai visto, comparve colui che nemmeno la mia più sordida immaginazione poteva creare così perfetto, un piacere intenso tormentò il mio cuore che accelerò i battiti come se sentisse il bisogno di scappare da un pericolo imminente. Una scarica di deliziosi brividi si espanse per tutto il mio corpo quando intrecciammo gli sguardi, i suoi occhi erano verdi con screziature di azzurro, la sua bocca voluttuosa mi chiamava silenziosamente, le ciocche di capelli nere come la notte, che gli incorniciavano gli zigomi, mi tentavano terribilmente a passarmele tra le dita, il suo demone interiore seduceva la mia anima lusingandola con demoniaci sussurri invitanti, il battito del mio cuore cantava implorandolo ad avvicinarsi. Lo desideravo.
Persi il contatto visivo e finalmente potei respirare.
«Stai diventando sempre più angelico* Damien, dall'ultima volta che ci siamo visti» disse Grytelk che torreggiava dietro di me con i muscoli contratti e uno sguardo poco affidabile.
«La tua presenza non è gradita! Evapora, lecchino del gran maestro e portati il tuo dono di pace, per me puoi pure darla in pasto a Cerbero.» La sua voce era dura e minacciosa. Grytelk proruppe in una risata «Credi che lei sia un dono? È la mia nuova maledizione, e presto sarà anche la tua. Salutami quel microcefalo del tuo cervello, perché a quanto pare è andato a farsi una bella vacanza. »
«Come osi rivolgerti a me con queste parole? Ti rifugi dietro la protezione di mammina Reaboss?» tuonò Damien allargando le braccia, sapevo che stava per richiamare la tenebra. Grytelk mi superò coprendo completamente la mia visuale, mi sentivo ancora debole ma non potevo rimanere in ginocchio, feci leva sulle braccia e mi alzai.
«Vacci piano angioletto, lei è una demone trasformata in umana, Reaboss l'ha mandata qui per punirla, ti aiuterà nella caccia, ma non è tua e non lo sarà mai. Cerca di mantenerla in vita, altrimenti sarai costretto al voto demoniaco. Io tornerò nelle terre demoniache, sappi che anche se le procurassi un minimo taglio io lo sentirò e ti cercherò fino a quando la tenebra esisterà, è una minaccia ma soprattutto una promessa.»
«Non le farò da babysitter scordatelo!» Damien scagliò una sfera di tenebra verso Grytelk che la deviò lanciandola sul famiglio, si sentì il guaito ferito del lupo.
«È un ordine, vedi di non scatenare un'ulteriore guerra.» Dopo aver detto questo Grytelk scomparve, lasciandomi vulnerabile allo sguardo trucemente struggente di Damien.

*Stai diventando sempre più angelico: equivale a stai diventando sempre più stupido

# spazio autrice #
Grazie sempre a tutti coloro che stanno seguendo la mia storia, siamo a 137 visualizzazioni, siete fantastici!! 

Finalmente è comparso Damien, vi piace la sua descrizione? Avete qualche consiglio per migliorarla? 

Chissà cosa succederà nel prossimo capitolo, Damien e Aymor da soli... fate le vostre ipotesi *.*

Aymor Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora