Grytelk
Quel detestabile arrogante di Damien continuava imperterrito a provarci con Aymor, era proprio uno schifoso cupido. La sua fortuna era che non potevo richiamare la tenebra per dargli una lezione. Ma avevo lo stesso voglia di mollargli un bel gancio destro, cosa però che non potetti fare perché Aymor era stata più che efficace con delle semplici parole. Avevo un sorriso soddisfatto che si allargava sempre più dentro di me. La mia principessa era veramente una grande stronza senza pari.«Forse dovresti migliorare il tuo modo di abbordare le ragazze» dissi avvicinandomi a lui mentre Aymor si allontanava seguita da James.
«Vedo che anche il tuo lascia a desiderare» rispose alzando un sopracciglio. «Provarci con me solo perché sono in un momento così difficile della mia vita...»
«Smettila di fare queste battute del cazzo.»
«Ma la mia non era una battuta» disse sorridendo serafico. «Io lo penso veramente.»
«Sai ti ho inserito in questo momento nella mia lettera per Babbo Natale» risposi malefico. «Sotto la dicitura "liberami dai rompicoglioni angelici privi di un quoziente intellettivo."»
Damien
«Solo tu puoi credere nei personaggi immaginari dei mortiferi» dissi trionfante mentre gli occhi di Grytelk si socchiudevano in due piccole fessure.
«Sei solo un ...»James tossì interrompendoci. «Scusatemi, sono sicuro che adesso volete uccidermi in ogni maniera possibile e immaginabile, ma guardate un po'» disse impacciato indicando un punto preciso. «Will a ore due.» Quel pallemosce aveva aspettato che io e Grytelk ci scambiassimo idee cospicue sui nostri differenti punti di vista per soffiarci Aymor da sotto il naso. Mi scambiai un'occhiata d'intesa con Grytelk che su per giù significava "Will deve morire definitivamente."
«Ora ci penso io» disse Grytelk stropicciandosi le mani per far crocchiare le dita.
«Aspetta» lo fermai solo con il tono della voce. «Sentiamo prima cosa le dice.»Will
Prima di lasciare Lisa mi ero sfilato la maglietta e l'avevo usata per coprirla un po'. Era sempre dolcissima mentre dormiva, solo che adesso il suo solito colorito fresco e rosato aveva lasciato il posto a un bianco cadaverico preoccupante. Poverina deve aver provato davvero molto dolore...
Passai di fianco ai due demoni senza che loro si accorgessero di me. D'altronde avevano ricominciato a pizzicarsi con battute reciproche e questo nuovo andamento mi stava più che bene. Finalmente avrei potuto respirare un po' senza i loro insulti che mi perseguitavano o le loro occhiatacce da "prima o poi ti uccideremo."Forse finalmente avevano accettato la mia presenza. Guardai attentamente dove mettevo i piedi perché quella grotta era piena di pietre appuntite capaci di perforati la pianta anche con le scarpe. A proposito di scarpe, trovai Aymor intenta ad abbandonare le sue in un angolo.
«Cosa stai facendo?» chiesi.
«Quello che vedi» rispose gelida senza degnarmi di uno sguardo. Accelerò il passo e la notavo scrutare ogni dettaglio di quel posto con dei calzini neri che le fasciavano i piedi. La luce che proveniva dall'ingresso era molto fioca e davanti a me vedevo solo un corridoio lungo e buio in cui avrei sicuramente perso l'orientamento. Però riuscii a gettare un'occhiata veloce sulle scarpe che aveva buttato. Le suole erano completamente andate. Sembravano come corrose da qualche acido.«Doveva essere molto rivoltante lo stomaco del corvo.»
«Parecchio» rispose di fretta.
«Senti Aymor io credo di doverti ancora ringraziare per quello che hai ...»
«Non mi interessa» m'interruppe lei troncando il discorso.«Invece si, perché vorrei parlare anche di quello che è successo nell'appartamento di Lisa quando io ti ho fermata e...» Istintivamente l'afferrai per il polso e la feci voltare. «Voglio che mi guardi negli occhi quando parliamo» dissi mentre venivo abbagliato per un momento dalla sua bellezza. Anche con i capelli scomposti e i vestiti lacerati in più punti era uno spettacolo unico. Lei mi guardò nel peggiore dei modi. Si liberò dalla mia presa e poi disse: «Vuoi parlare? Bene. Ti accontento subito.» Incrociò le braccia al petto adirata.
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Aymor
ParanormalNelle terre demoniache, dove l'acqua ha lo stesso colore del sangue e il sole è nero come la pece, sta per accadere qualcosa che rivoluzionerà le sorti di tutti i mondi. Il gran maestro demone Reaboss tira le redini di un regno dove la pace sembra s...