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Damien
Il vassoio di metallo che tenevo in mano l'avrei tirato come un frisbee per decapitare qualche stupido invitato, ignaro della mia furia che divampava. 

Con Aymor mi sentivo sempre in un abisso infinito, le consigliavo una strada e lei percorreva quella opposta, provavo a leggerla come un libro cercando di stare attento a tutte le sue espressioni, ma lei mi sorprendeva sempre spiazzando ogni mia possibile previsione. Mi sentivo inerme, forse per essere completamente sincero un verme. Aggiungerei il più sexy verme demoniaco che esisteva, ma ero proprio di pessimo umore per il sarcasmo.

Mentre ribollivo di rabbia e tentavo di contenere la tempesta che imperversava nel mio animo demoniaco, vedevo Aymor e quel fantasmino da strapazzo sparire dentro una porta accompagnati dal maggiordomo. Volevo incenerire quella porta caricarmela con forza sulle spalle, perché tanto so che farebbe resistenza, e sparire da questo appartamento infernale. 

Avevo tentato con tutto me stesso di non dedicarle neppure uno sguardo da quando eravamo entrati in ascensore, stava andando tutto a gonfie vele, ero persino riuscito a metterle la fiala di barbiturici nella tasca prendendola in contro piede e di spalle. Avevo evitato in tutti i modi qualsiasi possibile contatto visivo, fino a quando quel maggiordomo non era arrivato a rompermi le uova nel paniere. 

Era impensabile che lei ballasse per quel borioso del festeggiato e per tutte queste anime da macello. Volevo avere il via libera di accecare tutti i qui presenti, ma gli ordini di Reaboss erano stati chiari, e io non avevo alcuna intenzione di disobbedirgli almeno per il momento...

Era fondamentale per il mio piano che lui si fidasse di me, che Aymor rimanesse sempre sotto il mio sguardo, e alla prima occasione proficua avrei agito. 

Le luci divennero soffuse e gradatamente il volume della musica andò aumentando, vidi James posizionarsi di fianco a me e guardarmi adorante. Il mio aspetto fisico richiamava sempre sguardi del genere da parte di tutti, ma quella ragazzina ribelle continuava ad avere la sua solita espressione ostinata e priva di sentimenti. 

La vidi salire su un piccolo palco improvvisato, che era sicuramente destinato alle spogliarelliste. Aveva le maniche della camicia arrotolate fin sopra i gomiti e i lembi finali del tessuto legati con un nodo sopra la vita, lasciavano una bella manciata di pelle scoperta e il perfetto ovale del suo ombelico ben visibile. Sentii improvvisamente la gola arsa da una tremenda sete di lei. Resistetti all'impulso di coprirla con il mio corpo, gli occhi di tutti i presenti erano catturati da Aymor.

Vederla danzare era arte e desiderio in movimento, aggraziata e aggressiva allo stesso tempo. Librava in aria e volteggiava come se avesse sulle spalle delle ali invisibili. Così in quel momento mi trovai a immaginare quale fosse il suo aspetto da demone, aveva delle ali? Se si quale forma e colore avevano? 

Sembrava che a ogni passo di danza s'avvicinasse a un nuovo antro del mio animo oscuro, pizzicando sentimenti a me sconosciuti facendoli vibrare, come se fossi uno strumento a corda.
Aymor era leggera come una piuma e affascinante come la più bella tra le dee. Ballava in modo incredibile come se stesse scivolando sull'acqua e allo stesso tempo crepitando come una fiamma. I suoi occhi ambrati erano divorati dalla passione dei suoi stessi movimenti. 

Quando le note che si espandevano nella stanza cessarono, anche Aymor si arrestò in una posa aggraziata. Non era affannata e la sua bocca non accennava nemmeno l'ombra di un sorriso, notai che fissava un punto vuoto sul tetto. 

Non si sentii nemmeno il volare di una mosca quando la sua esibizione finii. Staccai gli occhi da quel corpo incredibile per osservare meglio gli invitati, erano tutti sbigottiti e meravigliati. Quando Aymor scese dal palco ad accompagnala ci fu un applauso fragoroso sintomo che la sua performance aveva lasciato il segno in ogni persona qui presente.

Gioite pure, godetevi gli ultimi attimi di vita anime da macello, più sarete felici meno il vostro gusto sarà stopposo.


La seguii con lo sguardo fino a quando non tornò al suo posto dietro il tavolo, avrei voluto raggiungerla e lusingarla di complimenti... no, so che non l'avrei mai fatto. Però il problema era che qualcun altro di vecchia data la stava facendo arrossire al posto mio. Era quel benedetto Will dei miei stivali. Quel tipo prima della fine della serata l'avrei lasciato in pasto agli omega, non meritava nemmeno di finire nelle terre demoniache.

#spazio autrice#
Aymor è all'undicesimo posto in classifica dei libri paranormali!!!!!! Grazie infinite!!!! Siamo già a 5K visualizzazioni !!!!

Come vi sembra questo capitolo su Damien? 

Momentaneamente questo demone ha minacciato di morte Grytelk, James e Will per voi saranno solo minacce a vuoto o accadrà veramente qualcosa a uno dei tre? 


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