Capitolo 9

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Zoe Pov

Mi ero finalmente sfogata, avevo detto a tutto il genere maschile cosa pensavo di loro.
Il giorno dopo mi ero svegliata tranquilla e serena e di buon umore, sopratutto, ero persino in anticipo.
Mi feci una doccia veloce mi sistemai il ciuffo, mi vestii, presi la mia tracolla e scesi in cucina fischiettando la canzone di Hunger Games (Hanging Tree).
"Come mai sei di così buon umore?" mi chiese mio padre stranito.
"Bho, mi sento bene e piena di energie!" esclamai.
"Oddio chi hai ucciso?" mi chiese allibito.
"Nessuno!" feci un mega sorriso.
"Oddio..."  fece un'espressione disperata.
"Ieri a pranzo ho detto a tutti i maschi cosa penso di loro e li ho minacciati che se non la smettono di trattarci come oggetti gli taglio le palle" dissi euforica.
"Oh.. bhe almeno non hai ucciso nessuno" disse positivo.
"Ah ieri la scuola ha chiamato, ha detto che hai insultato la prof di chimica dandole del drago? no qualcosa di simile" mi disse quasi serio.
"Dracena papá, è..." incominciai a dire.
"Non mi interessa, devi comportarti meglio e dovresti chiedere scusa alla tua professoressa" disse con tono autoritario.
Feci una risata ironica.
"Preferisco iniettarmi il siero della morte" dissi decisa.
Mi guardó disperato.
"Cos'ho fatto di male eh?" disse alzando gli occhi al cielo.
Mi avvicinai a lui e gli stampai un bacio sulla guancia.
"Niente, hai una figlia specialissima e perfetta" gli feci l'occhiolino.
Mi guardó schifato e ci mettemmo a ridere, facemmo colazione, uscì e andai a scuola.
All'entata c'era Je che mi stava aspettando, quando mi vide mi abbracció calorosamente, la salutai ed entrammo a scuola chiacchierando.
"Sai sei stata fantastica ieri" esclamó sorridendo.
"Ho solo detto ció che pensavo, certi maschi si comportano come se fossimo solo i loro giocattolini e questo non mi stà bene, almeno abbiano il ritegno di non farlo con me" dissi seria.
"Concordo pienamente con te" disse seria.
Andammo a prendere i libri nell'armadietti e poi camminammo verso l'aula di matematica.
"Ti stanno guardando tutti" mi sussurró a un'orecchio.
Mi guardai intorno e in effetti era vero, feci spallucce.
"Cazzo..." imprecai.
"Cosa?" mi chiese.
"Ieri per la rabbia mi sono dimenticata dell'allenamento di pallavolo, quella mi uccide cazzo" imprecai.
"Ah giusto, ieri ti avevo mandato un messaggio per avvisarti".
"Ieri non ho guardato il telefono, vabbè me la caveró" dissi sicura di me stessaz
"È stato bello conoscerti capitana" disse levandosi una finta lacrima dall'occhio.
"Esagerata!".
Scoppiammo a ridere ed entrammo nell'aula di matematica.

***

Finite le solite 5 ore di lezione mi incamminai verso la mensa, ancora tutti gli occhi erano puntati su di me, imprecai a bassa voce ed entrai in mensa, mi sedetti come al solito in un tavolo vuoto e iniziai a mangiare  intanto che aspettavo Jessie.
Come al solito mi ero persa nei miei pensieri e non mi ero accorta che qualcuno si fosse seduto vicino a me, guardai il posto che era stato occupato e c'era Tyler che mi guardava...
"Che cosa vuoi?" chiesi annoiata.
Presi la bottiglietta d'acqua e iniziai a berla.
"Volevo scusarmi per il mio comportamento di ieri" disse serio.
Sputai tutta l'acqua su di lui senza volerlo.
Avevo sentito bene? si era appena scusato?
"Grazie per la doccia" disse ridendo.
"Scusa, non ti intendevo farlo solo puoi ripetere non ho capito bene" dissi sorridendo compiaciuta.
Ah che farebbero i ragazzi per farsi una scopata.
Presi un tovagliolo e mi sedetti vicino a lui e iniziai ad asciugare il casino che avevo fatto, e lui non oppose resistenza, anzi sorrideva.
"Mi scuso per come mi sono comportato ieri" ripetè serio.
Ero seriamente stupita.
"Ehm... ok" dissi sconcertata.
Non sapevo cosa dire, i ragazzi di solito quando flertavano sfacciatamente con le ragazze non chiedevano mai scusa ma perchè lo stava facendo?
Posai il tovagliolo bagnato sul tavolo e lo guardai dritto negli occhi
"Perchè mi hai chiesto scusa?" domandai seriaz
"Perchè tu non sei come tutte le altre ragazze, tu sei tosta, non ti fai mettere i piedi in testa da nessuno, quindi ho capito che se volevo essere tuo amico dovevo scusarmi" disse facendo un piccolo sorriso.
"Mhm... okay" dissi diffidente
Non riuscivo a fidarmi di lui, il suo sguardo era troppo furbo c'era qualcosa sotto ma decisi di non approfondire.
"Perdonato quindi?" chiese speranzoso.
"Si dai, ma se ti comporti di nuovo male diventerai mono palla" dissi divertita.
Come gesto istintivo si porto le mani sulle palle e rabbrividii, scoppiai a ridere e lui sorrise.
Parlammo per circa 15 minuti insieme, e devo dire che era un po' simpatico, mi faceva ridere, ma ancora Jessie e gli altri non erano ancora arrivati quindi decisi di cacciare via Tyler.
"Bene, ora vattene gli altri arriveranno a momenti e tu non sei benvenuto" dissi addentando un pezzo di panino.
"Lo immaginavo" disse sorridendo.
Mi salutó con la mano e io feci lo stesso
guardai davanti a me e c'erano Jason, Jessie, Mike, e Caleb che mi guardavano tra il sorpreso e l'allibito,
io sbuffai e continuai il mio pranzo, tutti si sedettero.
"Abbiamo visto tutta la scena bel colpo Zoe" esclamó Jessie.
"Come bel colpo?".
"Avete flertato.."disse Jason grugnendo.
"Cos? no! io e lui non abbiamo... impossibile" dissi incrociando le braccia.
"Quello ti stà solo usando, è subdolo fa' finta di essere tuo amico e poi colpisce, ti ritroverai con il cuore spezzato" disse Jason sbuffando.
"Uno: so' badare a me stessa, due: non mi innamoro, tre: cosa te ne frega?" domandai sorpresa.
"Non me ne frega niente, ti stavo solo avvertendo poi fai un po' come vuoi" disse con tono duro.
"Certo, io faccio sempre come voglio" dissi grugnendo.
"Bene!" esclamó.
"Bene!" esclamai.
Tutti ci stavano guardando con espressione diverita e Jessie con un'espressione che stava escogitando qualcosa.
"Dovreste mettervi insieme voi due" esclamó.
"Io e lui?" dissi sconcertata.
"Io e lei?" disse sconcertato.
"Si, proprio voi due" disse divertita.
"Mai" esclammo all'unisono.
Ci alzammo in contemporanea e ognuno andó per la sua strada.

***

"È possibile che la coach se la sia presa così tanto per un'assenza?" dissi a Jessie.
"In effetti c'è andata un po' pesante... ma tu sei la capitana, dovresti esserci sempre.." disse sorridendo leggermente.
"Bell'incoraggiamento.." dissi sarcastica.
"Anderson voglio i 20 giri di corsa adesso!" urló la coach.
"Vado subito" urlai infastidita.
"Beh ci si vede dopo Je, a dopo" salutai.
"A dopo" mi salutó
Inizai a correre e feci i 20 giri di corsa, la coach vedendomi affaticata sorrise soddisfatta e così mi fece allenare con le altre.

Un magnifico imprevistoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora