Zoe Pov
Mi svegliai tra le braccia di Jason ancora vestita.
Ero davvero riuscita a farcela?
Ero così contenta!
Il moro stava ancora dormendo così approfittai e li toccai le labbra con le dita e poi con le mie labbra.
Egli aprii gli occhi e ricambió il bacio sorridendo.
"Il miglior buongiorno di sempre" sussurró per poi baciarmi di nuovo.
Per un po' ci facemmo le coccole ma dovetti fermarmi, avevo bisogno di parlare di cosa mi era appena caduto addosso con la mia decisione.
"E ora? Cosa dovrei fare secondo te?" chiesi un po' impaurita.
Il moro mi sorrise.
"dimmelo tu cosa vuoi fare e io ti aiuteró".
Ci pensai un'attimo, cos'era la prima cosa che volevo risolvere?.
"Voglio parlare con mio padre" dissi sicura delle mie parole.
Jason annuì.
"Allora fallo chiamalo su skype e parlaci una volta per tutte" disse incoraggiante.
Annuì.
Mi feci coraggio e mi alzai dal letto.
"Magari prima andiamo a lezione visto che siamo anche in ritardo" suggerii ridacchiando.
Jason guardó l'ora e sbuffó.
"Io comincio tardi oggi e anche tu se non ricordo male quindi vai a parlare con tuo padre".
Lo presi per la maglia e lo feci abbassare.
"Andrà bene?".
"Certo che si Zoe".
Il moro mi accarezzó la guancia e mi diede un bacio a stampo.
"Su vai".
Mi diede una pacca sul sedere che mi fece emettere un urletto.
Gli lanciai un'occhiataccia.
"ti consiglio vivamente di non farlo mai più" dissi facendoli l'occhiolino.
Jason sogghignó.
"Io e te abbiamo molto tempo da recuperare sopratutto a letto".
Lo sapevo che avrebbe detto una cosa simile.
"Ci penseró" feci la sostenuta.
Lo baciai di nuovo e poi corsi alla mia camera.
Chiusi la porta a chiave accesi il mio portatile e chiamai Markus su skype.
Lui mi rispose quasi subito e misi la modalità videochiamata.
Lui sembravo piuttosto sorpreso dalla mia chiamata.
"Dobbiamo parlare"dissi andando subito al sodo seria.
"Lo so parla pure ti ascolto".
Presi un grande respiro e cercai di riordinare le idee.
"Sono stufa.
Ho cercato di parlarti e di farti capire che non ce la facevo più.
Ti ho mandato persino un messaggio a cui non hai neanche risposto."
A queste parole Markus si rabbuì.
"cosa c'è che non va? non mi parli più come una volta.
Cosa n'è stato del nostro rapporto?.
Ce l'hai ancora così tanto con me da non volermi vedere come sono veramente?
Non mi sembra di essere stata una cattiva figlia, non volevo fare il tuo lavoro e non volevo venire a quelle stupide cene.
Devi metterti in testa che non fa per me tutto questo.
A me piacerebbe diventare un medico."
Buttai fuori tutto senza preoccuparmi di essere delicata.
"Posso parlare io ora?"
Markus non sembrava intenzionato a non sentire un no come risposta così annuì.
"Ho sbagliato lo ammetto, ero così intenzionato a farti diventare la mia erede nella mia azienda che non ho visto quanto stavi male.
O meglio lo vedevo ma pensavo che prima o poi ti saresti abituata e ti sarebbe piaciuto, ti saresti appassionata.
Invece è stato tutto meccanico per te, anche se hai ottimi voti non ti è mai piaciuto quello che facevi.
La cosa peggiore che abbia fatto è stato chiederti di smettere di essere te stessa di abbandonare le tue passioni, i tuoi amici e Jason.
Mi dispiace, solo quando ho letto quel messaggio ho capito che non stavo facendo il tuo bene, stavo facendolo il mio.
Non mi sono comportato da adulto ma da egoista.
Non mi sono comportato da padre.
Hai ragione a odiarmi ma ora che ho capito voglio che tu segua i tuoi sogni e voglio che tu sia te stessa perchè è giusto così anche se non sarà il sentiero che ti ho tracciato".
Non mi ero accorta di avere gli occhi lucidi.
Non riuscivo a spiccicare parola ma alla fine scoppiai.
"Sono così arrabbiata... ho perso tutto e per un pelo non perdevo anche Jason".
Le lacrime cominciarono a scendere copiose sul mio viso.
"Mi faró perdonare te lo prometto...
Sono stato troppo esigente con te non ti ho capita.
Ma vorrei provare a riprendere il nostro rapporto che avevamo prima.
Ti piacerebbe?"
Il suo sguardo mi stava implorando.
"Io...io... credo di si... ma ci vorrà tempo.
Ho bisogno di mettere tutto apposto..." sussurrai amareggiata.
Markus annuì.
"Vorresti frequentare medicina?" mi chiese sorridendo.
Annuì.
"È troppo tardi ormai" dissi sospirando.
Egli scosse la testa.
"Se sei davvero determinata a farlo puoi cambiare i corsi e dare più esami che puoi per passare" disse un po imbarazzato.
"Se è così allora voglio farlo" dissi sicura di me stessa.
Papà annuì.
"Ora devo andare ci sentiamo nei prossimo giorni va bene?".
"Va bene ti voglio bene".
"Anche io papà".
Chiusi la chiamata e mi sdraiai sul letto esausta.
Si stava mettendo tutto apposto.***
Da quel momento le cose andarono alla grande.
Cambiai facoltà e finalmente cominciai con medicina.
Alla fine dell'anno diedi gli esami per il primo e il secondo anno.
Certo mi ero super stressata per fare tutto ma alla fine ce l'avevo fatta.
Tra me e Jason andava benissimo e facevamo tanto sesso.
Ora era ora di tornare a casa a Sidney casa mia.
Markus aveva deciso di spostare di nuovo il suo lavoro lí e io ne ero felicissima.
"E se mi avessero dimenticata?" chiesi a Jason.
Eravamo sul volo diretto per Sidney e io ero stra tesa.
Jason mi aveva detto che tutti gli amici che avevo abbandonato lí erano ansiosi di rivedermi ma se non fosse stato davvero cosí?
"Ne abbiamo già parlato loro sono felici che finalmente hai rimesso il cervello a posto non vedono l'ora di riabracciarti" disse il moro sorridendo.
Li lanciai un'occhiataccia.
"Spero che tu prenda con il mignolo contro un mobile" ringhiai.
Jason scoppiò a ridere.
Sorrisi.
Stavo davvero tornando a casa.
La mia casa.
I miei amici.
Mio padre.
Il mio ragazzo.***
Ad aspettarci all'aeroporto c'erano mio padre e i genitori di Jason.
Salutai mio padre con un'abbraccio caloroso e salutai i genitori di Jas.
Mi accolsero a braccia aperte come anni fa.
Ne fui sollevata.
Ci dividemmo io tornai a casa di con mio padre e Jason con la sua famiglia.
Ci saremmo visti dopodomani con tutti gli altri.
La serata procedette bene.
Era come se niente fosse cambiato.
Avevamo ripreso la confidenza di anni fa ed era bellissimo.
Passammo la serata a mangiare schifezza, guardare la tv e a chiacchierare.
Io li parlai degli studi, di Jason e beh tutto ciò che avevo fatto in quei tre anni al college.
Markus mi raccontò di sè, di quanto si sentisse in colpa e di quanto volesse vedermi felice.
Come avevo pensato lui e Caitlyn si erano trovati e innamorati.
Ero felice per mio padre, Cait era una donna magnifica.
Entrambi avevano bisogno l'uno dell'altra.
Lei e Tom si sarebbero trasferiti da noi e non potevo fare a meno di essere felice.***
La mattina dopo venni svegliata da Markus.
Mi disse che avevo visite, ma non mi disse chi era.
Ero in ansia.
Mi vestii e scesi in salone dove Tom mi aspettava seduto sul divano.
Ero confusa che ci faceva lui quí?.
Era presto per il trasferimento papà mi aveva detto che fra due mesi si sarebbero trasferiti da noi.
"Tom? ma tu che ci fai quí?" chiesi avvicinandomi confusa.
Egli si accorse di me e mi sorrise.
"Sono venuto a prenderti per una gita al mare preparati fra dieci minuti partiamo" disse dandomi una pacca sulla spalla scherzosa.
Alzai un sopraciglio.
"Che cavolo hai in mente?" mormorai dubbiosa.
Il ragazzo dai capelli neri sorrise.
"Una gita fra amici niente domande va a prepararti".
Sospirai e annuí.
Tanto non sarei riuscita a estorcerli nulla.
Andai in camera mia e preparai un borsone.
"Pronta" esclamai scendendo le scale.
Tom mi aspettava all'ingresso.
"Benissimo andiamo".***
Il viaggio alla fin fine fu piacevole.
Nelle due ore che passarono parlammo di moltissimi argomenti e scherzammo.
Quando finalmente arrivammo a destinazione ne fui sollevata.
Era una villetta sul mare.
Era piuttosto isolata, la casa più vicina era a 10km di distanza.
"Tom non è che hai in mente un'altro dei tuoi giochetti psicologici?" chiesi assottigliando gli occhi.
Il ragazzo dai capelli neri scosse la testa.
"Nah tranquilla non ti fidi di me?" chiese facendo labbruccio.
Alzai gli occhi al cielo e annuí.
Mi aveva salvato certo che mi fidavo di lui.
Ma non ero preparata a ciò che vidi quando aprimmo la porta.
Ero sbalordita.
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Un magnifico imprevisto
RomanceLei è Zoe ha 17 anni e vive a Londra. All'apparenza sembra una ragazza scontrosa che odia i rapporti umani, non vuole amici nè un fidanzato respinge tutti, tranne suo padre. L'unica cosa che ama sono gli sport, lei dà l'anima per ogni sport che le p...