Capitolo 12

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Zoe Pov

Era mercoledì e oggi avrei avuto gli allenamenti di calcio, solo al pensare di dovermi allenare con quelo scarafaggio di Jason mi veniva la nausea.
Le cose non erano migliorete da quel giorno del pranzo con Tyler e Jason si era fatto più antipatico del solito dandomi spallate o facendomi cadere durante gli allenamenti o in corridoio, ma che problemi aveva?
Scesi dal letto, erano già le 7.05 mi feci una doccia veloce mi vestii, presi lo zaino e scesi in cucina, presi un muffin al cioccolato salutai e uscii di casa.
Presi il cellulare e mandai un messaggio a Caleb.

Messaggio a Caleb
Ti siedi con me a pranzo?

Messaggio da Caleb
Certo, ci vediamo dopo

Sorrisi, presi la moto e dopo poco arrivai a scuola.
Davanti al cancello c'era Jessie ad aspettarmi, ci salutammo e andammo a matematica oggi avevamo un test.
il test andó bene ad entrambe e ora avevamo insieme chimica.
Ci sedemmo dietro e iniziammo a parlottare
"Oggi hai gli allenamenti?" mi chiese sorridendo.
"Si perchè?" gli chiesi sorpresa per la domanda.
"Posso venire a vederti?" chiese eccitata facendo gli occhi da cerbiatto.
"Te non vuoi venire a vedere me ma vieni per Caleb " risposi con un sorrisetto strafottente
Diventó rossissima e inzió a gesticolare e a dire cose senza senso sottovoce.
"Je stai calma e parla" dissi dandoli una pacca sulla spalla leggera.
Prese un bel respiro.
"Sai che io Caleb avremmo dovuto uscire" mi disse guardandosi le scarpe.
Annuii.
"Poi non siamo più usciti perchè non sono stata bene.." disse dispiaciuta.
Ci rimasi male anche io, e ci rimasi anche peggio perchè non gli avevo chiesto di quell'appuntamento di come era andato..
"Scusa Je.." dissi a bassa voce.
Ella mi guardó stupita.
"Perchè mi chiedi scusa?" chiese stupita.
"Perchè non ti ho chiesto come andava con Caleb e non ti ho chiesto del tuo appuntamento con lui.. mi spiace" dissi guardandola negli occhi dispiaciuta.
Lui non disse nulla mi abbracció e io ricambiai, e poi dopo poco ci staccammo.
"Non ti preoccupare ne avremo un'altro" disse sorridendo leggermente.
Annui e continuammo a chiacchierare e a ridere.

***

A pranzo io e Jessie ci sedemmo al solito tavolo, poco dopo intravisi Caleb e gli feci un cenno di venire da noi, lui si sedette con noi e inziammo a parlare, ma ben presto mi persi nei miei pensieri.
Guardai l'orario cavolo l'allenamento.
"Cal fra 10 minuti abbiamo l'allenamento andiamo?" chiesi scocciata.
"Certo" rispose sorridendo.
"Vieni Je?" Chiese il castano chiaro.
La mora annuí sorridendo.
Così ci incamminammo verso la palestra.
Ci eravamo cambiati e Jessie era sugli spalti a osservarci, ci salutó con la mano e ci sorrise.
Arrivó Jason e mi tiró uno spintone.
"Che fai coso?!" ringhiai.
"Hey sono il tuo capitano porta rispetto" disse ghignando.
Ah è così che la metteva perfetto ok, mi stava rompendo da troppo era già tanto se non lo avevo castrato quelllo stronzo.
"Tu non sei un capitano tu sei uno scarafaggio vanitoso" ringhiai.
Egli ringhió di rimando.
"A si la metti così? allora ti sfido per la nomina del capitano! una partita uno contro uno" urló furioso.
"D'ccordo" urlai più forte furiosa.
"Se vinco io mi farai da schiava per un'intero mese, farai tutto quello che voglio" fece un sorriso malizioso.
"Tranne il sesso e quelle cose là" dissi facendo una faccia schifata.
"Si vedrà " disse sogghignando.
Sbuffai pesantemente.
"E se vinco io non dovrai parlarmi nè rompermi mai più" feci un ghignó.
"Affare fatto" dicemmo insieme stringendoci la mano.
Ci posizionammo sul campo e i nostri compagni di squadra si sedettero, tranne i due portieri che dovettere farci da portieri per la scommessa.
La sfida cominció presi la palla e corsi verso la porta, ma Jason arrivó, mi tolse la palla e andó verso la mia porta ma io gli rirubai la palla e andai verso la porta ma lui me la rirubó di nuovo.
La situazione andó avanti così per un bel po' quandó per prendermi la palla mi calció il piede destro e sentii un forte dolore.
Non potevo arrendermi, continuai a giocare ma mi faceva malissimo, ripetei a me stessa che non potevo mollare così corsi per riprendere la palla la ripresi ma lui subito dopo me la portó via e corse verso la porta,  corsi a riprendermi la palla e con difficoltà la ripresi.. lui mi guardó malissimo e io corsi via verso la sua porta stavo per tirare quando lui venne in scivolata e mi riprese il piede destro che aveva già calciato, caddi e lui prese il pallone e mi guardó ghignando, cercai di rialzarmi e ce la feci anche se barcollavo.
Lui corse via con la palla e gli corsi dietro ignorando ancora il dolore zoppicando ero quasi dietro di lui quando lui tiró e fece goal non ci potevo credere...
Tutti i suoi amici esultarono tranne Caleb e Jessie...
Venne verso di me e decisi di fare la persona superiore e di non darli soddisfazione, ma intanto ero appena morta dentro.
"Bene, ho vinto io sarai la mia schiavetta per un mese" disse ghignando.
Stronzo se non mi avesse calciato il piede per ben due volte li avrei fatto il culo a striscie.
"Certo perchè a tuo contrario io sono una persona leale non come te" dissi strafottente.
"Resta il fatto che ho vinto io quindi zitta" disse ghignando.
Lo guardai male e poi annuii.
merda,merda,merda non doveva merda andare a finire così...
"Bene ragazzi continuamo gli allenamenti e tu Anderson vai a prendermi una bottiglietta d'acqua" mi ordinó.
"Okay" e me ne andai.
Jessie stava per seguirmi ma gli feci segno di non venire.
Andai alle macchinette e presi la bottiglia d'acqua cercando di non zoppicare e la portai a Jason che mi guardó soddisfatto e mi mandó a fare slalon con gli altri anche se il piede mi faceva un male infernale lo feci non volevo darli altre soddisfazioni.
Quando finii l'allenamento esultai mentalmente perchè il piede mi faceva malissimo...
Senza salutare Jessie e Caleb me ne andai.

***

Arrivai a casa e salutai per non destare sospetti come l'ultima volta, mi feci una doccia rilassante e poi mi misi una maglietta larga e dei pantaloncini, mi sedetti sul letto e inziai a massaggiarmi il piede, sussultai appena toccai il piede..
Andai a prendere il ghiaccio in cucina e salii velocemente ma con mia grande sfortuna incontrai mio padre..
"Perchè hai preso il ghiaccio?" mi chiese con sguardo indagatore.
Decisi di vuotare il sacco.
"Mi sono fatta male all'allenamento" risposi guardandolo negli occhi.
Mi portó in camera e mi esaminó il piede.
"Ti fa molto male?" chiese preoccupato.
"Un po.." risposi cercando di essere convincente.
"Tieni il ghiaccio sopra, ora chiamo il dottor Banner e lo faccio venire" disse prendendo il telefono.
"d'accordo" risposi sconfitta.
Che situazione di merda era tutta colpa del mio orgoglio, no anzi era tutta colpa di quello stronzo di Jason e della sua antisportività in campo..
Dopo 30 minuti il dottore arrivó e mi esaminó il piede.
"Stai tranquilla non è niente è una piccola distorsione tieni il ghiaccio e prima di dormire mettiti questa pomata, in massimo due settimane dovrebbe passare se ci sono problemi chiamami pure" mi disse sorridendo leggermente.
Mi diede la pomata e la misi sul comodino.
"Grazie dottor Banner" dissi sorridendo leggermente.
"Di niente ciao Zoe" mi salutó.
"Salve dottor Banner" gli risposi.
Lui e mio padre uscirono dalla stanza e finalmente potei piangere in pace era tanto che non piangevo... succedeva davvero pochissime volte...
Ero stata sconfitta da Jason.. era imperdonabile, mi sentito malissimo, una cazzo di perdentez
Mi aveva battuto...se solo mi fossi impegnata di più...
Avevo deluso di nuovo Kate.. gli avevo promesso che sarei stata la migliore e invece non lo ero stata...
Oh sorellona quanti mi manchi.... mi sento persa senza di te...
Chiusi la porta a chiave zoppicando e continuai a piangere, oltretutto sarei dovuta essere la schiava di quel puttaniere...
Bssarono alla porta.
"Zoe è pronta la cena"mi disse mio padre.
"Non vengo non ho fame" dissi con voce ferma.
"Va bene se hai fame sai cosa fare".
"Okay notte"x
"Buonanotte piccola Artemide" disse dolcemente e poi se andó.
Sussultai quando disse Artemide, non mi sentivo affatto come lei ero una perdente Artemide era una vincente.. mi sentivo ferita dentro, nell'orgoglio..
coccolai un po' Simba.
Mi misi la pomata, quando si asciugó me lo bendai, misi  il ghiaccio sul piede e mi misi sotto le coperte con Simba che mi faceva le fusa e mi addormentai.

Un magnifico imprevistoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora