Capitolo 13

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Zoe Pov

Il mio letto, era e sarà sempre la mia unica fonte di gioia..
Erano le 6.30 del mattino, ed era strano che io mi fossi svegliata cosí presto..
Oggi era giovedì e avrei avuto gli allenamenti di pallavolo.. mi sentivo così stanca... ma perchè?
Mi sfuggiva qualcosa.. all'improvviso ricordai tutto.. la sfida, il dolore e la sconfitta.
Rimbombava tutto nella mia testa ed era insopportabile..
Il letto e il sonno mi avevano fatto dimenticare tutto....
Ma ora ricordavo tutto, e non avevo il coraggio di muovere il piede... avevo paura che mi facesse troppo male per essere coraggiosa e andare a scuola...
Ma dovevo avere il coraggio di alzarmi, ce la potevo fare, ce la dovevo fare.
Tolsi le coperte chiusi gli occhi e iniziai a muovere leggermente la gamba e il piede, fin ora non sentii quasi nulla.
Cercai di alzarmi allora, aprii gli occhi e con una veloce mossa mi misi seduta al bordo del letto senza sentire dolore al piede.
Feci un respiro profondo e appoggiai il piede per terra, sussultai faceva un po male...
Mi alzai tenenedo quasi tutto il mio peso sul piede sano, feci un passo in avanti e nascosi un gemito tenendo la mano sulla bocca... sentii un dolore quasi insopportabile... non era possibile perchè proprio a me?
Allora avevo ragione a starmene sulle mie, non dare retta a nessuno a starmene sola, se fossi stata sola non sarei in questa stato... non sarei nelle mani di Jason!
Mi accucciai a terra, mi appoggiai al letto con la schiena, misi la testa sulle ginocchia e con entrambe le mani mi tirai leggermente i capelli e iniziarono a scendermi le lacrime..
Iniziai ad insultare sottovoce Jason e insultai anche me stessa perchè era una sono cretina, perchè se avessi tenuto la mia boccaccia chiusa lui non mi avrebbe sfidato, io non mi sarei fatta male, io non avrei perso, e ora sarei ancora libera...
Si perchè ora appartenevo a Jason per un mese.. si appartenevo a lui, era una cosa brutta da dire perchè una persona non era un oggetto, non doveva appartenere a nessuno, ma era così.. lui mi avrebbe chiesto di fare delle cose e io avrei dovuto farle.
Andai a fare un bagno caldo e sopratutto rilassante visto che era ancora presto, e dopo 15 minuti uscii dal bagno più rilassata, anche il mio piede sembrava darmi un po' di respiro...
Ripensai agli allenamenti di pallavolo di oggi, cazzo dovevo andarci se no Jason avrebbe pensato che ero una persona debole.. presi un antidolorifico che il dottore mi aveva detto di prendere se non riuscivo a sopportare il dolore e lo ingoiai, non me ne fregava se non avevo mangiato nulla dovevo fare quello stramaledetto allenamento e me ne infischiavo se sarei peggiorata era una questione di orgoglio! e anche di stupidità, ma non mi importava!
Mi misi di nuovo la crema sul piede, la lasciai asciugare misi la benda e delle calze un po' lunghe per non fare vedere la benda e poi mi vestii presi lo zaino e scesi le scale cercando di rilassarmi e di ignorare il dolore.
Entrai in cucina, mio padre era seduto a leggere il giornale e a bere il caffè, si accorse della mia presenza e mi scrutó, no papà questa volta non scoprirai nulla.. dissi a me stessa.
Camminai normalmente anche se provai un dolore insopportabile rimasi impassibile e mi sedetti davanti a lui, li feci un piccolo sorriso e presi un muffin al cioccolato e iniziai a mangiarlo, appena finito guardai mio padre che ancora mi scrutava.
"Che c'è?" gli chiesi alzando un sopraciglio.
"Come va' il piede?" mi chiese scrutandomi.
"Meglio" mentii facendo spallucce.
"È la verità?" mi chiese serio.
Annuii.
"Lo sai che niente mi ammazza" dissi ghignando.
Scosse la testa sconfitto facendo un piccolo sorriso.
Anche questa volta avevo vinto io Markus.
"Ti serve un passaggio?" mi chiese tornando serio.
Scossi la testa.
"No, è tutto apposto ce la faccio" dissi sorridendo.
"Okay" disse sorridendo leggermente.
Mi alzai in piedi, presi lo zaino che avevo lasciato per terra, diedi un bacio sulla guancia a Markus e cercai di andarmene ma lui mi prese per il braccio, lo guardai confusa.
"Stai attenta.." esclamó preoccupato.
Annuii e andai via, non sarei stata attenta non potevo dovevo correre il rischio, l'avevo fatto ieri e avrei dovuto farlo per tutto il mese.
Uscii di casa continuando a bestemmiare contro il mio piede, presi la moto e andai a scuola.
Mi ritrovai davanti a scuola con una Jessie preoccupata che mi aspettava davanti al cancello.
Parcheggiai la moto e andai incontro a Jessie.. il dolore c'èra ancora perchè l'antidolorifico non faceva effetto...?
Jessie mi vide e appena arrivai davanti a lei mi guardó preoccupata...
oh no non volevo dare l'espressione di stare male.. feci un piccolo sorriso e lo fece anche lei appena.
"Hey" dissi sorridendo.
"hey come stai?" mi chiese preoccupata.
Emisi una piccola risata.
"stó bene! non ti preoccupare" dissi dandogli una piccola pacca sulla spalla.
No, non stavo bene...
Scosse la testa.
"Zoe non dire stupidaggini... vuoi dire che stai bene dopo quello che è successo ieri?" mi chiese triste.
"Certo! mica mi butto giù per una stronzata del genere" dissi ridendo.
Scosse la testa di nuovo.
Bugia, in realtà ci stavo malissimo.
"E il piede come va?" mi chiese preoccupata.
"Benissimo, ieri ho messo un po di pomata e mi è passato tutto" dissi sorridendo.
Bugia, il piede mi faceva malissimo.
"okay.." disse poco convinta.
"Andiamo?" chiesi sorridendo.
Jessica annuii, entrammo a scuola e dopo essere andate agli armadietti entrammo insieme nella classe di letteratura.
Per tutta l'ora mi feci i cavoli miei finendo di fare il disegno di arte che dovevo consegnare la prossima ora, perfortuna ero riuscita a finirlo, e perfortuna la prof. di letteratura non aveva notato che mi ero farta i fatti miei, di certo non mi avrebbe strappato il mio piccolo capolavoro, ma mi avrebbe sgridato, e in questo momento non volevo che nessuno mi urlasse in faccia..
Salutai Jessie e mi incamminai verso aula di arte e mi sedetti all'ultimo banco come al solito.
Entró il prof. salutandoci cordialmente come al solito, devo dire che era il prof. più simpatico che io abbia mai conosciuto ed era anche un gran figo.
"Bene ragazzi avete fatto il disegno che vi avevo dato per compito?" chiese cordialmente.
Tutti annuimmo.
"Bene, allora tirateli fuori che ora passo fra i banchi e li ritiro" esclamó sorridendo.
Tirai fuori il mio disegno che poco fa avevo completato e lo misi sul banco, osservai il prof che sorrideva a tutti e ritirava i disegni, appena mi vide fece un grande sorriso, e già gli stavo molto simpatica.
"Zoe hai avuto complicazioni con il lavoro?" mi chiese sorridendo.
"No prof, tutto apposto tenga" dissi facendo un piccolo sorriso.
Gli porsi il disegno.
Egli annuii, prese il disegno e lo guardó.
"Come al solito non mi hai deluso, il tuo disegno è stupendo, sei l'alunna più brava del corso" disse sorridendomi.
"Grazie prof" dissi timidamente.
"Di niente il tuo universo è magnifico" disse facendomi l'occhiolino.
Si il prof. mi aveva appena fatto l'occhiolino, perfortuna aveva soli 28 anni se avesse avuto 50 anni avrei avuto gli incubi per mesi.
Guardai il sexy prof andare via e sedersi alla cattedra.
Aveva i capelli neri corti con un ciuffo perfetto e gli occhi color caffè, alto e un fisico muscoloso.
Tutte le ragazze lo guardano con adorazione e io le guardai schifate, si bhe ok era sexy ma dovevano smetterla di sbavarli dietro come cagne in calore, diamine un po di contegno!
"Bene ragazzi in queste due ore voglio che facciate un disegno che esprima il vostro stato emotivo attuale, se non lo finite in queste due ore sarà il vostro compito per la prossima volta" disse con un grande sorriso.
Oh perfetto ci mancava solo questa..
mi guardai intorno c'era gente eccitata da questo progetto e gente che si metteva le mani nei capelli e poi c'ero io che avrei fatto un lavoro da schifo..
Prensi un foglio, la mia fidata matita una gomma e iniziai a disegnare..
Alla fine delle due ore avevo completato il disegno ed era un po' inquietante ecco.
il disegno era ambientato in una foresta e c'è un leone sopra a una leonessa alquanto arrabbiata-terrorizzata con una zampa sanguinante, la leonessa era piena di ferite, invece il leone ghignava soddisfatto.
Intorno c'erano animali che si godono la scena e ai lati c'èra un leone adulto che osservava la scena con tristezza, e una leonessa giovane che faceva lo stesso... e all'altro lato c'erano gli amici leoni della leonessa che peró non facevano niente per aiutarla.
"Il disegno è bellissimo, ma alquanto triste è successo qualcosa?" mi domandó il prof.
Sospirai sconsolata.
"Si prof. ma non ne voglio parlarne mi spiace".
Lui annuii tristemente.
Gli porsi il disegno ed uscii dall'aula per dirigermi a geografia.
Entrai nell'aula e la prof ancora non c'èra per fortuna ma per mia sfortuna c'era Jason..
Appena mi vede fece un ghigno divertito e io sbuffai nervosamente, lo odiavo.
Mi fece cenno di andare a sedermi vicino a lui e io come potevo rifiutare la sua meravigliosa proposta?
Bleah gli avrei voluto vomitare addosso lava incandescente..
Mi sedetti vicino a lui e misi le cose che mi servono sul banco, dovevo ignorarlo, dovevo ignorar-
"Non si saluta Andy?" disse sogghignando.
"Andy?" chiesi stizzita.
Sorrise beffardo, cazzo ti sorridi specie di millepiedi.
"Si Andy.
Ho abbreviato il tuo cognome sai è un po troppo lungo" disse facendomi un'occhiolino.
"Come ti pare" dissi impassibile.
Mi girai verso la lavagna e vidi che la prof era arrivata e non l'avevo neanche notato, beh mi sarei measa a seguire.
Iniziai a prendere appunti ma Jason non mi staccava gli occhi di dosso, che problemi aveva?
"Hai bisogno di qualcosa?" dissi guardandolo male.
"Come va' il piede?" disse con un sorrisetto odioso.
Come si permetteva? dov'erano le armi quando servivano? Avevo bisogno di lanciarli qualcosa addosso!
Okay mi dovevo calmare! stai calma Zoe calma! rispondili con tranquillità e con disinvoltura dissi a me stessa.
"Oh benissimo, non sento nulla" dissi facendoli un sorrisetto furbo.
Inarcó le sopraciglia e si mise a ridere.
"Quindi se faccio così.."disse ghignando.
mi toccó il piede con il suo e quasi non tirai giù un gemito di dolore.
"No tutto bene" dissi facendo un sorriso tirato.
Tiè pezzo di merda.
Lo vidi ridere sotto i baffi che non aveva.
"Che hai da ridere Miller?" ringhiai.
Il suo sguardo si fece serio .
"Piccola abbi più rispetto per me, ti sei dimenticata di ieri?" disse ghignando.
Certo che no mi hai quasi rotto il piede brutto scorfano pensai.
"Come potrei dimenticarmi della tua faccia da lombrico mentre giochi sporchi" dissi ghignando.
"Gioco sporco o pulito ho vinto quindi niente storie" disse sogghignando.
"Lurido imbroglione" imprecai a denti stretti seria.
Sbuffó.
"Okay facciamo una cosa, ogni volta che mi insulti o non fai ció che ti dico c'è una penale" disse ghignando.
Che tipo di penale? o no, non mi faró scopare da lui.
"Che tipo di penale?" dissi ringhiando.
"Ah sei anche obbligata a essere gentile con me" disse sorridendo.
"Okay" sbuffai.
"Bene, in pratica ogni volta che non fai quello che ti dico o mi insulti..."
Prese una pausa ridacchiando.
"Beh diciamo che dovrai fare qualcosa per me" disse ridacchiando.
Diventai rossa dalla rabbia.
"Io non ti faró pompini!" dissi ringhiando.
"Oh si che lo farai ogni volta che farai qualcosa che non dovevi fare le cose peggioreranno per te" disse sorridendo maligno.
"Iniziamo con le cose leggere i baci a stampo, poi limonate, poi pompini, poi ti scoperó nel culo, e infine ti sfonderó la figa" disse sogghignando.
Rimasi completamente sconvolta.
"Tu-tu non puoi.." dissi balbettando.
"Io posso fare tutto quello che voglio posso toccarti quando voglio e fare ció che voglio, sarà un brutto mese per te piccola" disse sorridendo diverito.
"Pervertito" ringhiai.
"Resta il fatto che per questo mese sei mia" disse serio.
Sbuffai rassegnata.
"Okay.. ma niente baci" dissi seria.
"Perchè?" chiese sorpreso.
"Lo sai perchè Jason.." dissi seria.
Un sorriso divertito apparve sul suo volto.
"Ohhh la piccola Zoe non ha ancora dato il suo primo bacio" disse ridendo.
Lo guardai male.
"D'accordo niente baci, anche se sarebbero i baci più belli della tua vita" disse facendomi l'occhiolino.
Scossi la testa in gesto di disaprovazione.
"Ora sei mia per questo mese" disse tra il serio e il divertito.
Annuii sconsolata e assolutamente consapevole che questo sarebbe stato il secondo periodo più brutto della mia vita.

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