Zoe Pov
Passai due giorni a chiedermi cosa volesse insinuare Jason con quella affermazione, era venerdì sera ed ero accoccolata sul divano con la mia coperta in pile e Simba sdraiato sulla coperta.
Stavo guardando Toradora in tv (un anime) e mentre lo guardavo riflettevo su quanto potessi essere simile ad Aisaka (a parte ai capelli lunghi ovviamente xD).
Io e quella ragazza avremmo potuto andare d'accordo perfettamente visto che avevamo il carattere incredibilmente simile, solo che lei alla fine si era innamorato del suo amico Ryuuji..
perchè prima o poi tutti si innamorano? perchè le persone non possono stare semplicemte sole?
L'amore fa solo male, ti distrugge, ti rende debole e in più ti riduce il cuore in miliardi di pezzettini, forse la gente pensa che sia gelosa e che in fondo anche io spero di trovare qualcuno che mi ami, ma davvero io non voglio legarmi a nessuno.E come la metti con Jason?
Che vuoi dire?
Non è ovvio a te piace! e se dici di no stai mentendo a te stessa!
Lui è uguale a tutti gli altri, un ragazzo di cui importa solo farsi le ragazze e poi andarsene senza neanche salutare, lui è Jason
Dovresti darli una possibilità, dovresti seguire il consiglio del tuo professore
Non dire stupidaggini
Ma..
Maun cavolo! lui non mi vuole e io non voglio lui il caso è chiuso
Chiusi gli occhi e mi massaggiai le tempie per rilassarmi odiavo questa situazione, odiavo Jason perchè mi aveva fottutamente baciato, odiavo i miei amici perchè mi volevano bene e che mi stavano accanto, odiavo tutto, ma sopratutto odiavo stare sola, erano passati anni ma mia sorella Kate mi mancava ancora da morire, da pochi giorni mi ero decisa a mettere una sua foto sul mio comodino e qualche volta l'abbracciavo e ci dormivo insieme mentre piangevo, perchè mi mancava fottutamente tanto, ma lei era morta e io non ci potevo fare niente..
Aprì gli occhi di scatto e mi costrinsi a non piangere, mia sorella non avrebbe voluto che io piangessi tanto meno per lei, quindi presi dei grandi respiri mi calmai e tornai a vedere l'anime.
Più tardi mio padre fece capolino in salotto con fare incerto, cosa estremamente strana visto che lui era sempre sicuro in tutto quello che faceva, si sedette vicino a me e per 10 minuti non disse niente, cosa doppiamente strana,lo guardai negli occhi.
"Devi dirmi qualcosa?" dissi trattenendo una risata a vederlo così timido e silenzioso.
"Ecco domenica ho un pranzo di lavoro e mi chiedevo se tu volessi venire con me" disse timidamente passandosi una mano fra i capelli.
"No" dissi secca.
Mi imploró con lo sguardo.
"Perchè dovrei venire? non vengo da anni" dissi sbuffando.
"Perchè prima o poi anche tu lavorerai con me e pensavo che tu potessi farmi da spalla, sei inteligente e sai tenere testa a chiunque su qualsiasi argomento" disse serio.
"Ma non Jason" pensai mordendomi il labbro inferiore.
"E immagino che non possa venire in jeans" dissi sbuffando.
Lui ridacchió.
"Ovviamente" esclamó divertito
alzai gli occhi al cielo.
"Dovró indossare un vestito?" chiesi schifata.
Lui annuì divertito.
"Eddai l'hai già fatto fallo per me" disse sorridendo.
Alzai gli occhi al cielo.
"Che ci guadagno io?" dissi facendo un sorriso.
Lui si mise a ridere.
"Se vieni ti faró conoscere quel gruppo musicale inglese che ti piace tanto" disse sorridendo.
"Come?" chiesi scettica.
"Io ottengo ció che voglio Zoe lo sai ho i miei contatti" esclamó.
"Allora verró" dissi andandolo abbracciare emozionata.
"Metterai un vestito e cercherai di essere educata" disse guardandomi.
"Tutto quello che vuoi" dissi saltellando felice.
Lui scosse la testa divertito.
"Allora è deciso domenica verrai con me" disse alzandosi dal divano
annuì e lui se ne andó.
"Conosceró gli one direction" pensai emozionata***
Era domenica mattina e avevo chiesto a Jessie di venire ad aiutarmi e lei ovviamente era venuta correndo e saltellando felice come al solito, per mia sfortuna scoprì l'armadio con i vestiti che mi aveva comprato mio padre e aveva iniziato a squadrarli per vedere quale mi sarebbe stato bene, anche se io non volevo mettere nessuno di quei cosi da riccona.
Uscì dal bagno dopo essermi fatta una doccia e Jessie mi condusse davanti al letto e mi fece vedere cosa dovevo indossare: un vestito bianco con una cintura sulla vita, un giubbotto di jeans, una borsa marroncina e degli stivaletti marroncini bassi (foto media).
"Va bene?" mi chiese timorosa.
Annuii era un bell'abbinamento così mi vestì e poi mi feci truccare e sistemare i capelli da Jessie.
"Lo sai che anche mio fratello ha un pranzo di lavoro con mio padre?" disse divertita.
"A si e con chi?" chiesi mentre iniziavo a sudare freddo per la paura che lui potesse essere quello del pranzo di lavoro con mio padre.
"Non lo so con un tizio" disse facendo spallucce.
"Non mio padre vero?" chiesi supplicante.
Mi diede una pacca sulla spalle e si mise a ridere.
"Ma va!" esclamó divertita.
Sospirai e tornai a fare battere il cuore.***
"Bene io vado, sei pronta poi stasera fammi sapere com'è andata" disse salutandomi.
Annuii e scesi con lei, papà era giù ad aspettarmi vicino alla porta in giacca e cravatta come al solito, quando mi vide sorrise e mi mimó un sei bellissima, io ridacchiai divertita, salutai Jessie e io e mio padre prendemmo la macchina per andare a quel fottuto pranzo di lavoro.
Arrivammo davanti al ristorante (lussuosissimo ovviamente) ed entrammo dicendo ad un cameriere il nostro cognome per la prenotazione, il cameriere ci sorrise e ci portó al nostro tavolo.
Il mio cuore smise di battere quando vidi che nel tavolo che dovevamo andare c'era Jason Miller, indietreggiai e presi mio padre per la giacca e lo portai lontano.
"Tu non mi hai detto che il tizio del pranzo aveva un fottuto figlio" sbottai.
Il suo ghigno spiegava molte cose tra cui la carognata di avermi fatto venire sapendo tutto e il tradimento verso la proprio figlia.
"Io me ne vado" dissi stringendo i denti
"Ah non vuoi vedere i tuoi idoli?" Chiese ghignando.
Assotigliai gli occhi.
"Sei un fottuto stronzo lo sai?" dissi ringhiando.
Si mise a ridere.
"Piano con le parole signorina" esclamó divertito.
"Ma perchè lui tra tutti i clienti che ti ritrovi" dissi piagnucolando.
"Perchè si, dai andiamo sarà divertente" disse sorridendo.
"Si come un porcospino nel culo" sussurrai.
"Ti ho sentita" esclamó ridacchiando.
Sbuffai e pensai che lo stavo facendo per incontrare i miei idoli.
Arrivammo al tavolo e subito si avviarono le presentazioni.
"John Miller" si presentó il padre di Jason.
Aveva i capelli un po' più scuri di Jason e gli occhi neri, era vestito giacca e cravatta e sembrava uno di quei tipi che non sorridevano mai.
"Zoe Anderson" dissi stringendoli la mano.
"Beh voi due vi conoscete già" disse mio padre con un sorriso furbo.
Lo guardai male annuendo e ci sedemmo, ovviamente io finì con avere davanti Jason.
"Ciao Zoe" disse ghignando.
"Miller" dissi gelida.
Sentii un pizzicotto su un fianco e sbuffai guardando male mio padre.
Jason mi rivolse uno sguardo divertito.
"Sei molto bella oggi" disse Jason ammiccando.
Ovviamente lui era molto bello come al solito, era vestitio in modo elegante ma anche casual ed i suoi occhi verdi smeraldo erano bellissimi come al solito.
No, smettila di pensare a queste cose Zoe!
Gli tirai un calcio sotto il tavolo e lui gemette massaggiandosi il ginocchio e io li feci la linguaccia.
"Allora Zoe tu e mio figlio siete amici?" chiese sorridendoz
Woh quell'uomo sapeva sorridere!
"Si" rispose Jason ghignando.
Lo fulminai con lo sguardo e poi rivolsi il mio sguardo a John.
"No solo compagni di scuola e compagni di squadra" dissi stizzita.
I nostri genitori ridacchiarono
"Sembrano cane e gatto ma secondo me si piacciono" disse mio padre a John.
John annuì sorridendoz
"E pensa che mia figlia a disegn-" lo interruppi mettondoli una mano sulla bocca con gli occhi spalancati per l'imbarazzo
"Zitto papà sono cose private" dissi lanciandoli un'occhiataccia, lui annuì ridacchiando e i nostri padri iniziarono a parlare di lavoro.
Arrivarono le nostre ordinazioni e a me arrivó la bistecca con le patatine mentre agli altri erano arrivate cose chic come aragoste o ostriche
"Bleah" sussurrai guardando le loro ordinazioni.
"Datti un contegno" disse mio padre.
annuì svogliatamente e iniziai a mangiare in modo regale ridacchiando ogni tanto.
"Allora con l'affermazione dell'altro giorno volevi dire che oggi ci saremmo visti quì?" chiesi a Jason.
Lui annuii ghignando.
"Se lo avessi saputo non sarei venuta" sussurrai.
Non volevo farmi sentire da Jason ma a quanto pare lui mi sentì.
"Lo so è per questo che ho detto a tuo padre di non dirti nulla" disse ghignando.
"Stronzo" sussurrai.
Lo sentì ridere.
"Vaso in bagno" dissi facendomi sentire,
loro annuirono e mi alzai dal tavolo, quando tornai le loro facce avevano uno sguardo divertito, guardai mio padre che fece spallucce e Jason che stava ghignando.
Papá che cosa hai fatto?
![](https://img.wattpad.com/cover/45504954-288-k959716.jpg)
STAI LEGGENDO
Un magnifico imprevisto
RomanceLei è Zoe ha 17 anni e vive a Londra. All'apparenza sembra una ragazza scontrosa che odia i rapporti umani, non vuole amici nè un fidanzato respinge tutti, tranne suo padre. L'unica cosa che ama sono gli sport, lei dà l'anima per ogni sport che le p...