Zoe Pov
Non ebbi il tempo di poggiare il piede sull'asfalto che Jason mi prese di nuovo a sacco di patate, aprì la porta di casa ed entró ridacchiando mentre io scalciavo e mi dimenvano senza risultati.
Non ero mai stata a casa di Jessie e Jason, era davvero molto bella e si gigantesca.
Vidi Jessie uscire da un corridoio, ci vide e inutile dirlo che fece un sorriso furbo.
"Jessie aiutami, Giasone mi vuole stuprare" dissi fingendo di essere spaventata.
Sentii Jason ridacchiare mentre Jessie continuava a guardarmi divertita.
"Bene noi saliamo ci vediamo dopo Je" lo salutó Jason.
Jessie mi fece l'occhiolino e si mise sul divano e accese la tv.
Il moro dopo aver passato diverse camere entró in quella che doveva essere la sua stanza e la chiuse a chiave.
Dentro c'era un letto matrimoniale, una scrivania con un pc, c'era una tv con diverse console attaccate, non ebbi il tempo di guardare altro che finì sul letto con Jason a cavalcioni su di me.
"Hey!" dissi facendo un sorriso malizioso.
Tolsi la maglia di Jason.
Iniziammo a baciarci con passione, quando suonó il cellulare.
"Non rispondere" muguló Jason.
Presi il cellulare per vedere chi era.
"è mio padre aspetta un secondo" dissi ridacchiando cercó di prendermi il telefono senza risultati.
"Pronto?" risposi mentre Il moro mi baciava il collo facendomi fare fatica a rispondere alle domande di mio padre.
Quando chiusi il telefono baciai sulle labbra il mio ragazzo
"Piccolo devo andare mio padre ha bisogno di me" sussurrai.
"no resta con me facciamo veloce" sussurró palpandomi le tette .
"no stasera c'è una specie di galà o festa per vecchi e devo andarci" dissi sbuffando.
Lui si staccó da me.
"Ah già ci devo andare anche io e Jessie" disse scocciato.
"Allora ci vengo di sicuro" dissi ghignando.
"Vuoi farmi impazzire eh?" mi chiese mordendomi l'orecchio.
"Decisamente" mugulai.
Jason mi tolse i jeans e le mutandine.
Mi guardó sogghignando.
"Vediamo se questo ti piace".
Si abbassó e premette la lingua sul clitoride.
Gemetti.
Inizió a leccarmela e in pochissimo tempo venni.
Ora ero sfinita.
Aprii gli occhi e vidi che Jason stava soghignando.
"No non ricambieró il favore" sussurrai baciandolo.
Egli alzó gli occhi al cielo.
"Neanche una sega?".
"devo andare dai" gli dissi spostandolo e rivestendomi.
"No Zoe moriró non te ne andare" disse con tono drammatico mentre mi rimettevo la maglietta.
"Sono sicuro che te la caverai ci vediamo stasera" dissi schioccandoli un bacio sulle labbra e uscendo ridendo sapendo di averlo lasciato con un problema nelle parti basse da risolvere.
Scesi le scale e trovai Jessie con una donna sulla quarantina dai capelli castani che stava parlando al telefono
"Hey Zoe tutto apposto?" mi chiese Jessie ghignando.
"Dovevo spegnere il telefono" dissi passandomi una mano fra i capelli.
"Si" rispose ridacchiando.
"Comunque questa è mia madre" disse sorridendo alla donna che si era avvicinata a noi sorridendo.
"Piacere io sono Lidia" disse porgendomi la mano.
"Sono Zoe piacere" mi presentai.
Aveva gli stessi occhi di Jason.
"Lei è la ragazza di Jason" disse Je con un ghigno stampato in faccia.
Lidia sembró molto sorpresa.
"Si è una ragazza molto determinata ha fatto breccia nel corazza e nel cuore di Jas" disse Jessie ridacchiando.
Lidia mi abbracció calorosamente.
"Oh cara ti ringrazio infinitamente!" disse lasciandomi andare
"Jason stava degenerando con il suo comportamento" disse contrariata.
"Sono felice che abbia trovato finalmente una brava ragazza" disse emozionata.
"Anche lui ha cambiato me" dissi convinta.
"Comunque puoi venire da noi quando vuoi" esclamó sorridendomi.
"Va bene" risposi.
"Mamma adesso credo che Zoe debba andare ci vediamo stasera" disse Jessie interrompendo la parlantina della madre.
"Oh vieni anche tu? ma è splendido" esclamó Lidia.
"Sisi mamma okay ora lasciamola andare si?" disse Jessie facendomi ridere.
Salutai e andai via ridacchiando.***
"Zoe sei pronta?" mi chiese mio padre bussando.
"Si aspettami giù" esclamai.
"Va bene" disse andando via.
Andai a ricontrollarmi allo specchio indossavo (foto media), misi la mia giacca di pelle nera, presi il cellulare e uscì dalla stanza.
Mio padre era all'ingresso ad aspettarmi, indossava uno smoking.
"Ho saputo che ci sarà anche Jason" disse senza salutarmi.
"anche tu stai molto bene papà!" dissi sarcastica.
Lui alzó gli occhi al cielo e fece un sorriso furbo.
"Non fare quella faccia andiamo" dissi aprendo la porta.
"Io non ho detto niente" disse continuando a sorridere.
"Sese su cammina cammina" dissi alzando gli occhi al cielo.

STAI LEGGENDO
Un magnifico imprevisto
RomanceLei è Zoe ha 17 anni e vive a Londra. All'apparenza sembra una ragazza scontrosa che odia i rapporti umani, non vuole amici nè un fidanzato respinge tutti, tranne suo padre. L'unica cosa che ama sono gli sport, lei dà l'anima per ogni sport che le p...