Capitolo 34

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Zoe Pov

Ero tornata dipendente dell'inalatore, lo usavo almeno una volta al giorno perchè in qualche modo perdevo il respiro e dovevo ritrovarlo.. due fottute settimane era passate, e mi sentivo sempre più debole e messa in ginocchio da quell'asma che come un fantasma era tornata a perseguitarmi.
Papà era sempre più preoccupato per me e voleva mandarmi da uno psicologo, come darli torto non provavo nemmeno più a sembrare felice mi limitavo a non esserlo e basta.
Jessie era preoccupata per me, i miei amici erano preoccupati per me, ma sopratutto Jason era preoccupato per me, lui cercava di starmi più vicino possibile e di tenermi allegra, e con lui riuscivo a essere almeno un po' felice, ma a questo punto ero solo d'intralcio per lui...
Non c'era più niente che mi appassionava, avevo lasciato il posto di capitano a Jessie a pallavolo e aspettavo solo che finisse il campionato per lasciare la squadra, visto che non ero molto utile in campo giocavo più o meno bene ma senza passione e appena avevo il respiro corto subito usavo l'inalatore...
La finale della partita di calcio era stata rimandata e si sarebbe disputata oggi, volevo ancora giocare nonostante tutto.

***

Eravamo nello spogliatoio e come al solito il coach ci stava facendo il discorso di cui ascoltai ben poco
"Anderson sicura di voler giocare?" mi chiese il coach.
"Si coach stia tranquillo" dissi alzando lo sguardo su di lui.
"Bene allora possiamo andare".

***

Come al solito mi ritrovai al centro del campo con Jason che mi fece un sorriso di incoraggiamento, appena l'arbitro fischió passai la palla a Jason che scattó in avanti seguito da me, mentre driblava gli avversari, era pieno di energie e carico, un minuto dopo fece goal.
Pultroppo anche l'altra squadra fece goal e a fine primo tempo Jason si guadagnó un calcio sulla gamba, degli avversari e l'arbitro non aveva neanche dato il fallo...
Jason disse che voleva giocare lo stesso e che voleva vincere, quanto ammiravo la sua forza...
La partita ricominció e gli avversari ci stavano mettendo sempre di più alle strette, mancava poco alla fine della partita e gli avversari avevano la palla e stavano avanzando nella nostra metà del campo, avevo il fiato corto e di certo mi sentivo male,stavano per tirare in porta ma Jason gli soffió la palla e partì verso la loro porta, ma ad un certo punto non riusciva a muoversi circondato dagli avversari, mi passó la palla e la stoppai, successe tutto in pochi secondi avevo il respiro accellerato e sapevo di dover prendere l'inalatore mi sentivo svenire.
"Non permettere a niente e a nessuno di fermarti, sì sempre te stessa, costruisciti il tuo destino da sola e vai sempre avanti a testa alta, lotta per vivere e lotta per avere il destino che vuoi" queste parole che mi aveva detto Jason risuonavano nella mia mente.
"Ora basta" ringhiai.
"Il destino me lo costruisco da sola!"
ringhiai e repressi l'attacco d'asma facendo un lungo respiro, scattai verso la porta e feci una rovesciata facendo goal.
"E vedi di non farti più vedere" pensai riferendomi agli attacchi d'asma.
La partita era finita e i miei compagni corsero da me congratulandosi per il goal.
"Sei stata grande piccola" disse Jason baciandomi.
"Non permetto a niente e a nessuno di fermarmi" dissi sicura.
"Esatto" esclamó.

***

Insieme a tutta la squadra andammo a festeggiare e poi tornai a casa con Jason, ormai lui veniva spesso da me anche se ancora non avevamo fatto nulla, anche se per quella sera avevo in mente qualcosa.
Entrammo in camera mia, chiusi la porta a chiave e iniziai a baciare con foga Jason, avevo superato un blocco oggi perchè non superarne un'altro?
Insieme finimmo sul letto a cavalcioni su di lui mentre gli baciavo sul collo e sfregavo la mia intimitá con la suaz
"Z-zoe f-ermati" gemette.
Ma non lo feci, io volevo averlo, volevo fare l'amore con lui.
"Voglio fare l'amore con te" gli sussurrai all'orecchio.
Lui ribaltó la situazione e finì io sotto
"Sei sicura?" disse baciandomi la guancia.
Annuii vigorosamente.
Jason mi sorrise e inizió a baciarmi il collo, in poco tempo finimmo con solo l'intimo addosso, gli accarezzai gli addominali e la pelle mentre lui mi baciava il collo e mi stuzzicava il clitoride facendomi gemerez
"Piccola sei già pronta per me" mi sussurró all'orecchio mordendomi leggermente il lobo.
Assaporó la mia pelle facendomi qualche succhiotto sulla pancia, sulla spalla e sulla mandibola
gemetti ancora.
Io ero nuda mentre lui aveva ancora i boxer, decisi di toglierli e lo feci ma ora non sapevo cosa fare, lui mi sorrise con dolcezza.
"Faccio io piccola non preoccuparti"
annuì e lo feci fare, si posizionó bene ed entró lentamente in me, strinsi la sua mano che era intrecciata con la mia e mi morsi il labbro inferiore per il dolore.
"Sei così stretta Zoe..." sussurró al mio orecchio mordicchiandolo di nuovo.
"Puoi muoverti" gli sussurrai.
Jason inizió a muoversi lentamente in me, sentivo il dolore lasciare spazio al piacere.
Stavamo gemendo entrambi mentre andavamo sempre più veloci.
"Sei così dannatamente sexy, e sei solo mia" disse toccandomi da tutte le parti con dolcezza.
"E tu sei mio" ringhiai.
Mi misi sopra e presi il controllo, baciavo il suo corpo perfetto e gli lasciavo dei succhiotti mentre ci davo dentro con il suo aiuto e lo sentivo gemere.
Venni ringhiando il suo nome.
"Piccola spostati stó per venire"
già non aveva messo il preservativo.
Mi spostai ma lui non venne, lo baciai sulle labbra e scesi sul collo baciandolo, scesi sui pettorali e li baciai, scesi sulla pancia e la baciai, presa dall'immensa eccitazione feci una cosa che non pensai avrei mai fatto, lo presi in bocca, tante fanfiction Larry e Drarry mi avevano insegnato come fare, iniziai a leccarlo e a fare su e giù, sentì Jason gemere più rumorosamente pregandomi di continuare, andai su e giù leccando tutta la sua lunghezza dal fondo fino all'estremità fino a soffiare a lasciare un piccolo bacio sulla punta ingrossata.
non era male come pensavo, continuai a fare il mio lavoro mentre lui mi dettava i movimenti, ansimava dal piacere, finchè non lo sentì ringhiare.
"Spostati stó per venire".
Uscii da lui appena in tempo che venne sulle mie tette ringhiando il mio nome.
Mi sdraiai al suo fianco riprendendo fiato.
"È stato.." sussurrai con il fiato corto.
"Bellissimo" disse lui baciandomi.
"Fantastico, bellissimo tutto quello che vuoi" dissi ridacchiamdo.
"Sei una leonessa a letto" disse ghignando.
"Anche tu sei un leone a letto mio re" dissi baciandolo.
"Vieni ti pulisco" disse dolcemente
si alzó inpiedi prese dei fazzoletti e l'acqua sul mio comodino e lo bagnó pulendomi delicatamente e poi mi asciugó con dei fazzoletti asciutti e mi bació sdraiandosi al mio fianco.
"Grazie"dissi mettendo la testa sul petto e facendo cerchi immaginari sulla sua panciaz
"Come hai fatto a essere così brava sicura di essere la tua prima volta?" mi chiese ghignando.
"Sicura, ho solo beh improvvisato" dissi sorridendoli.
"Beh allora improvvisa più spesso" disse sogghignando.
"Ti riferisci al.." arrossì.
"Si anche quello, pensavo che una come te non l'avrebbe mai fatto neanche a pagare" disse ridacchiando.
Gli tirai un pugno leggero sulla spalla.
"Mi sono fatta prendere dall'eccitazione" borbottai fissandolo.
Lui mi sorrise, amavo i suoi sorrisi così splendidi come lui, avrei voluto dirli che l'amavo, ma avevo paura che l'avrebbe presa male, non volevo rovinare tutto...
Così mi accoccolai sul suo petto e ci addormentammo.

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Destiny [L.T.]
Confusion, Truth and Love

Sono entrambe storie mie, la seconda è una Larry.

-LaCri

Un magnifico imprevistoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora