Aprii leggermente gli occhi quando un raggio di luce penetró dalle finestre aperte.
Mi ricordai la sera prima e le parole di Carly.
"Stai lontana dal mio ragazzo"mi minacció con un viso misto tra l'odio e la pazzia.
Io la guardai un pó stupefatta.
Non credevo che ci avesse visto nell'acqua,non c'era quasi nessuno.
"Lo vedo come lo guardi"continuó.
Ed io seriamente non sapevo in che modo lo guardavo.
Ross diceva che lui sembrava innamorato quando mi guardava,forse anche i miei esprimevano le stesse emozioni senza che me ne accorgessi.
Come si faceva a cambiare idea cosí velocemente? Due giorni prima ero tra le braccia di Andrew ed in quel momento stavo affrontando quella strana discussione con Carly.
"Lui non ti caga proprio,non sai quanto lo disgusti"mi disse con sguardo sprezzante.
Ferii i miei sentimenti sapere che Ross dicesse quelle cose di me alla fidanzata.
Andai alla mente a quel momento sulla spiaggia e rimasi schifata dal fatto che stessimo per baciarci.
"Quindi stagli lontana,o te la faccio vedere io"mi minacció.
Io non dissi nulla,ero troppo ferita per rispondere in maniera altrettanto minacciosa.
Ferita e leggermente spaventata."Lauraa"mi urló mia sorella scuotendomi.
Erano le otto ed ero rimasta a fissare il vuoto riflettendo alla sera precedente.
Credo che avrei evitato Ross in ogni modo possibile.Mark quella mattina si era offerto di prepararci la colazione e appena arrivai a tavola vidi Ross seduto accanto a Rocky che non muoveva lo sguardo dalla sua tazza.
Mentre tutti mi avevano salutato,lui mi aveva ignorato.
Probabilmente ferito dal fatto che non gli avessi creduto per la seconda volta.
Ed anche a me dispiaceva credere a tutti tranne che a lui,ma non riuscivo a fidarmi completamente di nessuno.
Mi ero fidata di Andrew ed ero rimasta delusa.
Sapevo che Ross era diverso,ma qualcosa dentro di me mi suggeriva di non buttarmi,di andare con calma.
La fretta non aveva mai portato a nulla di buono.La mia tazza venne ben presto riempita da una poltiglia senza colore,sembrava purè.
Tutti eravamo un pó restii dall'assaggiare quella strana sostanza che c'era nel piatto.
Mark si accomodó con noi notando la sua "opera d'arte" e poi ci osservó tutti.
Tese una mano a mia madre con un sorriso che lei ricambió.
Volevo un amore come quello.
Io afferrai un cucchiaio un pó indecisa se assaggiarlo oppure evitare la colazione.
Infilai il cucchiaio nella poltiglia tentennando e con una certa velocitá lo infilai in bocca assaporando quel miscuglio.
Sentivo strani sapori,non riuscivo ad identificarli.
Iniziai ad accusare un mal di stomaco appena entró in contatto con la mia lingua e decisi quindi di risputarlo all'interno della tazza.
E guardandomi intorno notai che tutti avessero fatto lo stesso.
"Ci ho provato,volevo essere carino"si discolpó Mark.
Mia madre lo guardó innamorata e sorrise.
"Non fa niente,amore..apprezziamo lo sforzo"borbottó lasciandogli un bacio sulla guancia.
Sorrisi affascinata da quanto fossero pazzi l'uno dell'altra.
"Si infatti papá,si puó utilizzare per fare qualcosa..."disse Ross afferrando un pó di cibo dal suo piatto e lanciandomelo direttamente sulla testa.
"Vedi...funziona come palla"disse contento.
Sapevo che era nervoso perchè non mi stavo fidando di lui,ma quel gesto mi fece infuriare.
Afferrai a mia volta un pó di quella poltiglia con il cucchiaio e lo lanciai sulla faccia di Ross.
"Hai ragione,non è male come palla"lo stuzzicai andandomene arrabbiata.
Lui si alzó imbufalito e si allontanó senza dire nulla soltando attraversandomi con lo sguardo.
Raggiunsi la mia stanza trovandolo per la strada.
"Non posso credere che tu lo abbia fatto davvero"mi accusó.
"Tu sei stato il primo,caro mio"ribattei indicando l'impiastro che avevo in testa.
Lui non mi guardó continuando a camminare inferocito.
"Io avevo un buon motivo"disse
"Cioè?"chiesi.
Lui si fermó fuori dalla porta della nostra camera e si giró a guardarmi con gli occhi che sembravano rossi per la rabbia.
"Ti fidi di tutti,tranne di me...e questa cosa mi manda in bestia"urló gesticolando e voltandosi e andando in camera per farsi una doccia.
Anche io dovevo fare la doccia.
"Devo fare anche io la doccia,per lo schifo che mi hai combinato"mormorai avvicinandomi e spingendolo per andare per prima.
Lui mi afferró le braccia e mi trascinó fuori dal bagno spingendomi sul letto.
"Non me ne frega niente,vado io per primo...ho quella poltiglia anche tra le mutande"gridó ed io trattenni una risata.
Alzai le spalle muovendomi dal letto ed andando verso il bagno.
"Non mi interessa,devo farmi la doccia"mi imposi.
Lui mi scrutó.
"Invece io no"disse sarcasticamente.
Mi spinse e si intrufoló all'interno della stanza chiudendosi a chiave.
"Vaffanculo"urlai per farmi sentire."Si,ma solo se ci vieni con me"urló.

STAI LEGGENDO
A life with Marano
De TodoRoss Lynch e Laura Marano sono due fratellastri e si ritrovano in poco tempo a dover condividere tutto: pregi,ma soprattutto difetti. Riusciranno ad adattarsi?