Giornata di shopping

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Pov Laura.
Mia madre era cosí prevedibile,stava cercando di comprare la nostra felicitá.
Ma dopo questa ultima botta,io non sarei stata mai piú felice.
Aveva lasciato mio padre e avevamo lasciato la nostra casa per quella zona sconosciuta.
Adesso ancora una volta ci chiedeva di abbandonare la nostra famiglia per trasferirci in Nevada. Un luogo che non conoscevamo e che io,personalmente,non volevo neanche conoscere.
Vanessa si stava autoconvincendo tutto stesse andando per il meglio,ma infondo sapeva come sarebbe andato a finire.
Con noi due in bagno a piangere e a dormire abbracciate per evitare di pensare a quanto le nostre famiglie crollassero.
Ripensai a quando desideravo un amore come il loro. Cosa era cambiato? Perché avevano iniziato a litigare? Perché mia madre non si era confidata con noi?
Mi sentivo completamente inutile,e in tutti quei metri che percorrevo desideravo tornare indietro e correre ad abbracciare Ross,il mio fidanzato.
"Mi sembra che vada meglio"mi mormoró Vanny all'orecchio mentre mamma indicava diverse vetrine di negozi e diversi vestiti da farci provare.
Non dissi nulla,mi limitai ad un piccolo gemito che probabilmente lei non sentii.
Vanessa sapeva dentro di sé ció che stava succedendo solo che non lo ammetteva.
Il pensiero mi ritornó a quando mia madre ci portó in vacanza alle Hawaii.
Ci sembrava strano una vacanza solo in tre,ma lei ci avverti che nostro padre era impegnato con il lavoro.
Quando tornammo a casa ci sembró così fredda e vuota,nostro padre ci aveva abbandonato con un fogliettino scritto a penna.
"Ragazze,vi ameró sempre"
Era l'unica frase che ricordavo,anche perché avevo bagnato quel foglio con le lacrime.
E non era diventato altro che un impasto di carta ed inchiostro.
Mamma non sembrava affatto stupita e questo mi fece riflettere.
Lei sapeva tutto. Ce lo aveva tenuto nascosto per non farci soffrire.
Con il risultato che avevamo sofferto il doppio.
E da quel momento decisi di non guardare piú nostro padre in faccia.

"Laura perché non ti provi quel vestito?"mormoró indicandomi un vestito argentato con qualche gemma colorata sulla vita.
Lo ammirai affascinata.
Sembrava proprio nel mio stile,ma poi scossi la testa ricordando il motivo per cui mamma mi stava spingendo a provarlo.
Rimasi disgustata dai suoi inutili tentativi.
"Dai,forza provalo"
Afferrai il vestito stremata e mi rinchiusi in un camerino annoiata.
Quando lo indossai mi resi conto di quanto fosse bello.
Mi appoggiai su una sedia e mi mantenni la testa con le mani.
La mia famiglia stava crollando a pezzi,di nuovo.
Ed insieme a lei,anche la mia anima sembrava che stesse sprofondando nel buio.
Proprio appena un pó di luce era entrata portandomi una ventata fresca:Austin.
Come avrei fatto a sopportare la distanza?
Sembrava cosí complicato stargli lontana per andare a fare spese,non volevo immaginare come sarebbe stato andare in Nevada.
Sentivo che stavo crollando e non avevo nessuno a cui aggrapparmi.
Mia madre mi richiamó,dicendo di mostrarmi a tutti.
Io tentennai,ma poi decisi di uscire un pó triste.
"Sei stupenda"esultó.
Non mi sentivo stupenda,mi sentivo a pezzi.
E lei non capiva.
"So cosa stai facendo"dissi con sguardo arguto.
Lei rimase stupita.
Credeva che non riuscissi a capire.
Io ero dieci passi avanti a lei.
"Stai cercando di addolcire la pillola,ma ti giuro che questa volta...non funziona"esclamai con coraggio.
"Ho sofferto una volta,non ho intenzione di soffrire ancora"mormorai cercando di non farmi sentire da Vanessa.
Mia madre mi zittii quando arrivó mia sorella in uno splendido vestito viola tendente al nero.
Sembrava felice.
Ed io non riuscii ad infrangere quell'immagine. Aveva il viso rilassato e credeva che quello fosse solo un pomeriggio felice.
Mi affiancai a lei che ci ammiró entrambe con quei vestiti stupendi.
Eravamo fantastiche,lei lo era.
Sembrava anche emozionata all'idea di possedere quel vestito e mi voltai verso mia madre che non sembrava sentirsi minimamente in colpa.
Invece io mi sentivo in colpa,per non aver detto la veritá a mia sorella.
E sentivo che quando le avrei detto ció che sarebbe successo,ne sarebbe rimasta distrutta.
Andai di fretta a cambiarmi voltandomi per notare le facce preoccupare dei miei familiari.
Vidi mia madre avvicinarsi al camerino con sguardo sospetto.
"Laura va tutto ok?"mi domandó dal retro della tendina.
Io la aprii con forza spingendola all'interno.
"Mamma,tu ci stai prendendo per il culo"mormorai fregandomene delle parole.
"So quello che sta succedendo,ho sentito te e Mark parlarne...e mi chiedo,ma come cazzo fai a divorziare cosí presto? Siete sposati da cosí poco tempo"quasi urlai mentre indossavo i miei vestiti normali.
Lei fissó il soffitto incerta.
"Laura a volte le relazioni non funzionano,mi sono accorta poco dopo il matrimonio che il nostro rapporto non era sano"mi spiegó.
E io rimasi stupita della semplicitá con cui mi narró.
"Io e Mark poco dopo l'arrivo di Andrew abbiamo iniziato a litigare..perché lui riteneva che fosse un bravo ragazzo mentre io non ci credevo"borbottó continuando la sua spiegazione.
La guardai sorpresa.
Alla fine la causa del loro divorzio ero io.
Se mi fossi accorta di amare Ross prima,nulla di tutto quello sarebbe successo.
Mia madre sembró leggermi nel pensiero.
"Non é colpa tua tesoro,queste cose succedono"mi confidó.
"Potresti non dirlo a tua sorella per il momento?"chiese supplicandomi.
Io annui asciugandomi delle lacrime che mi scivolavano sulle gote.
"Staremo bene,promesso figlia mia"mi disse avvolgendomi con le sue braccia.
"Tu starai bene,io avevo trovato la mia famiglia" mormorai prima di strattonare la tendina ed uscire arrabbiata.

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