Capitolo 15

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Il pomeriggio passò in fretta: Mike e Adam avevano giocato per tutto il tempo,con la vittoria schiacciante di quest'ultimo,poi Mike andò via prima.

" Io e Adam non ci siamo rivolti per niente la parola"

I due ragazzi camminavano velocemente verso casa.
Finalmente Adele ebbe il coraggio di rompere quella tensione che si era venuta a creare.

Adele: cosa vorresti per cena?

Adam: non ho fame, vado in camera.

Ore 22:15
"Tock tock"
Adam sentì bussare alla porta,ma non rispose.
Però la ragazza entrò comunque.
Adam: chi ti ha detto di entrare. Se vuoi vivere qui,questa è una cosa che devi imparare: non invadere il mio territorio-disse innervosito,avvicinandosi sempre di più ad Adele.

Adele: perché non ti confidi con me?-disse lei con tono preoccupato

Adam fece una smorfia e ritornò a sedersi sul letto.
Poco dopo anche Adele si andò a sedere.

Adam: cosa vorresti sapere. Lasciami stare!

Adele: no Adam,non è così che risolverai le cose.

Adam: ...

Adele: Adam-esclamò lei prendendo il suo volto fra le mani-fidati di me,lasciati capire.

Adam: cosa vuoi sapere?-si era arreso alla ragazza

Adele: parlami di te.Dimmi cosa è successo.

Adam: mi chiamo Adam Brice,ho vent'anni e ora studio medicina. Fin da piccolo avevo la passione per la medicina,ma anche per lo sport. Ero un ragazzino allegro,fino a quando mia madre morì investita da una macchina. Io ero con lei quel giorno e, prima di perdere i sensi accanto al corpo di mia madre senza vita,vidi il volto di quell'uomo. Facevo ancora le medie e dal quel giorno il mio mondo era diventato grigio. Al liceo ero temuto,perché facevo spesso a botte con gli altri...era un modo per difendermi da tutti. Mi ero trasformato in un tempista agli occhi di tutti. Poi, un giorno, un ragazzo con i capelli neri a spazzola mi si avvicinò e si presentò con il nome di Mike. Era il primo che non temeva la mia presenza, anche se mi aveva visto nei momenti più terribili; ed è per questo che lo considero come un fratello.
Ma un pomeriggio,dopo scuola, lo rividi,rividi quel figlio di puttana che aveva investito mia madre. Ero infuriato,perciò mi sfogai su di lui. Lo picchiai a sangue fino a mandarlo all'ospedale. Mike mi trattenne. Ero sul punto di ucciderlo. Quell'uomo si rivelò essere un vecchio amico di mio padre e un ottimo uomo d'affari. Perciò lui lo perdonò, affermando che poteva succedere a chiunque . Io rimasi disgustato a quelle parole. A lui importava solo del suo lavoro e del denaro. Così decisi di andare a Londra per coronare i miei studi. Chiesi a mio padre una casa dove potevo vivere da solo,ma dettò le sue condizioni. Perciò, non appena compiuti 18 anni, me ne andai di casa e venni a Londra. Presi una casa e mi cercai un lavoro per potermi pagare l'affitto. Dopo aver passato l'esame di medicina con il massimo dei voti,Mike decise di seguirmi,perché sapeva che avrei avuto delle ricadute. Ed eccomi qua.
Sei contenta-concluse lui sbuffando.

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