21.

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Passarono 11 mesi e io e Cristian stavamo ancora insieme. Anche se qualche litigio c'era stato, siamo sempre riusciti a risolvere i problemi.
Mancavano due settimane al mio compleanno e io non vedevo l'ora che lo fosse perché sarei diventata maggiorenne e Cristian, che era più grande di me di un anno, non avrebbe più potuto dirmi che ero minorenne.
James: ei mamma stasera non ci sono a cena.
Scott: nemmeno io.
Mamma: da quando siete fidanzati non state mai a casa
Io: a mamma forse non ci sono neanche io.
La mamma mi guardo' con faccia incredula
Io: scherzo, scherzo
Alaska aveva quasi un'anno ed era diventata la migliore amica di Katrin che non faceva altro che farla giocare con la palla.
Io: ei Katy ti a di portare a spasso Alaska insieme a me?
Katrin: siiii
Io: allora vatti a preparare
Ci andammo a vestire e uscimmo, ovviamente Katrin porto' la palla di Alaska, ma stranamente non disse di andare a chiamare Daniel... che strano!!
Dopo un po' che eravamo al parco vidi un ragazzo che mi veniva in contro, era Cristian. Erano due giorni che non ci vedevano, ma a entrambi sembrò un eternità.
Io: ciao
Dissi con voce felice
Cri:ciao
Mi si avvicinò e mi bacio'
Katrin: bleah, che schifo
Io: haha Katrin, anch'io la pensavo come te da piccola, ma ora guarda un po', succederà anche a te
Katrin: no,no, non credo proprio.
Dette queste parole tiro' la palla a Alaska che subito corse e Katrin la inseguì. Io mi sedetti su una panchina con le gambe appoggiate su quelle di Cristian.
Cri: allora che mi dice la mia minorenne?
Lo odiavo quando mi chiamava così, però quando mi guardo' con quei sui occhi celesti, tutto l'odio si trasformò in amore!
Io: niente di che, tu?
Subito abbasso' lo sguardo e si rattristi. Io poggiai le gambe a terra e gli presi le mani.
Io: che succede?
Cri: niente tranquilla
Io: Cristian, ti puoi fidare di me
Cri: allora, ieri e' arrivata una chiamata che mio padre e' stato ricoverato con urgenza
Io: o mio dio mi dispiace.
Cri: dovrò andare li tra una settimana, non credo che ci sarò al tuo compleanno.
A quelle parole mi si ruppe il cuore.
Io: non preoccuparti per me, preferisco che ti occupi di tuo padre.
In realtà non era molto vero, preferivo restasse con me per il mio diciottesimo compleanno.
Cri: grazie, farò di tutto per esserci.
Mi alzò il viso e mi bacio' poi arrivò Katrin
Katrin: ma non la smettete mai è?
Non potemmo trattenere un risata.
Katrin: ma lui viene a pranzo da noi?
Io: si perché no, ora chiamo la mamma.
Chiamai mamma che disse che per lei non c'erano problemi. Così tornammo a casa e mangiammo.

Res[tiamo] amici? In revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora