96.

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Passarono due settimane, avevamo fatto lo spettacolo e ci stavamo divertendo come non mai.
Erano le 7:37 quando mi svegliai con un tuono, mi girai verso Daniel e vidi che era sveglio.
Io: come mai sveglio?
Daniel: non riesco a dormire.
Io: come mai?
Si giro' verso di me.
Daniel: ho fatto un sogno strano, e era non riesco più a dormire, e tu perché sei sveglia?
Io: i tuoni.
Daniel: non mi dire che hai paura.
Io: e' normale avere paura dei tuoni.
Daniel: non ci credo.
Trovava sempre un modo per prendermi in giro, però lo faceva con amore.
Io: si, da quando ho 5 anni ho paura dei tuoni, perché eravamo andati in gira con la scuola e dovevamo dormire in una specie di capannone e c'era il temporale, a un tratto si senti un tuoni fortissimo, io sobbalzai e da quel giorno ho paura dei tuoni.
Daniel: vieni qui.
Mi fece cenno di avvicinarmi e io lo feci.
Io: ti do fastidio?
Daniel: figurati, mi piace farti sentire al sicuro.
Dopo poco mi addormentai nelle sue braccia e mi risvegliai nello stesso modo, solo che lui non c'era, guardai l'orologio e erano le 10:30.
Io: giorno.
Daniel: ciao.
Gli diedi un bacio.
Io: quando torniamo come faccio a svegliarmi senza il tuo bacio?
Daniel: sarà davvero difficile.
Riley: ragazzi oggi vi va se andiamo a fare un giro a Firenze, e' brutto tempo tutto il giorno.
Io: per me va bene.
Daniel: ok
Ginevra: mi piacerebbe.
Brittany: va bene
Silvia: ok
Eravamo tutti d'accordo, così ci preparammo e andammo a Firenze.
Io e Ginevra ci vestimmo uguali, io mi misi dei jeans strappati e un maglione bianco e Ginevra jeans strappati e un maglione nero.
Io: guardate che bello quello.
Indicai un palazzo.
Girammo per circa due ore, poi mangiammo e andammo a visitare un museo, visto che aveva ricominciato a piovere.
Quando dovemmo andare via pioveva ancora e tabbbi, diciamo per un certo senso amante della pioggia disse
Tabbbi: dai raga andiamo, chissene se ci bagniamo.
Io: no, tabbbi aspetta.
Troppo tardi era già andata, l'avevano seguita anche Ginevra e le altre così andai anch'io.
Arrivammo alla macchina bagnati fradici.
Erano le 19:30 quando arrivammo in campeggio. Non pioveva più, così decidemmo di andare a vedere come era il mare. Era molto mosso e c'era una leggera brezza.
Io: come si sta bene.
Daniel: già, andiamo sulla piattaforma.
Mi prese la mano e salimmo sulla piattaforma, li si stava ancora meglio.
Io: mi sembra di volare.
Daniel mi venne dietro, mi cinse con le braccia in vita e mise la sua testa sulla mia spalla.
Daniel: ti amo.
Io: anch'io, dobbiamo farci una foto.
Tirai fuori il telefono e ci facemmo qualche foto.
Daniel: dai andiamo, ci staranno aspettando.
Salimmo su e vedemmo un botto di gente intorno ai nostri bungalow.
Ci facemmo spazio e vedemmo Riley sdraiata a terra.
Io: che è successo?
Chiesi preoccupata.
James: e' caduta e ora gli fa male il polso, che ha poggiato per attutire la caduta.
Io: fa vedere.
Aveva il polso molto gonfio e stava diventando un po' viola.
Io: e' meglio se vai dal medico che sta qui in campeggio.
James: vieni, ti accompagno.
Andarono verso una specie di studio del medico e tornarono dopo mezz'ora dicendo che si era storta il polso.

Res[tiamo] amici? In revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora