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Passarono due giorni e arrivò il momento di salutare Tabbbi e Jordan.
Io: allora e' un addio?
Tabbbi: no, facciamo un ciao.
Io: mi mancherai.
Tabbbi: anche tu, aggiornami sempre su tutto.
Io: ci puoi contare.
Tabbbi: be' allora ciao.
Io: ciao.
L'abbracciai come non avevo mai fatto.
Tabbbi: ciao ragazzi.
Salirono sulla macchina di Jordan e partirono.
Noi ci andammo a mangiare una pizza e poi andammo al mare.
Nello stabilimento dove andavamo spesso c'era anche la piscina e noi a volte ci andavamo, però preferivamo il mare.
Ci mettemmo in costume e entrammo in acqua.
Io: oggi si sta particolarmente bene.
Ginevra: si, una cosa, ma quel Leonardo ti ha dato il suo numero?
Io: si, però è fidanzato.
Daniel: cosa?
Io: siamo solo amici, quante volte te lo devo dire.
Mi ero stufata di quel suo comportamento e così decisi di uscire.
Stavo quasi per uscire quando pestai qualcosa sulla sabbia.
Subito Daniel,che vide che mi fermai di scatto mi venne incontro.
Daniel: tutto bene?
Io: no, ho pestato qualcosa sulla sabbia.
Mi faceva molto male il piede e non riuscivo ad appoggiarlo.
Daniel mi aiuto' ad uscire dall'acqua.
Daniel: mettiti qui.
Mi sedetti sull'asciugamano.
Daniel: ti sei tagliata con una conchiglia, e' un taglio profondo, sarebbe meglio andare da un dottore.
Io: solo per un taglio?
Arrivò Riley di corsa.
Riley: che è successo?
Daniel: si è tagliata, guarda.
Riley si chino' per guardarmi il piede e disse.
Riley: devi andare al pronto soccorso, e' un taglio molto profondo.
Io: e' solo un taglio, riesco a camminare.
Mi alzai e appena poggiai il piede mi uscì un gemito.
Io: ok, andiamo da un dottore.
Ci asciugammo e andammo al pronto soccorso.
Dottore: signorina, deve mettere almeno due punti, e' sicura che sia stata una conchiglia a provocarle questo taglio?
Io: non lo so, ma è la prima cosa che mi è venuta in mente.
Dottore: potrebbe essere stato un vetro, le vado a chiamare colui che le metterà i punti.
Io: ok.
Dissi un po' preoccupata.
Daniel: andrà tutto bene, tranquilla.
Io: ho paura.
Daniel: non succederà niente.
Gli presi la mano e dopo poco si aprì la porta e entrò un dottore con delle cose in mano.
Quel periodo in cui mi metteva i punti fu più tosto lungo e quando finì feci un sospiro di sollievo.
Dottore: dovrà tenerlo per una settimana.
Una settimana? Siamo impazziti?
Io: ok.
Uscimmo dal pronto soccorso e mi feci portare a casa.
Quando aprii la porta di casa...
Mamma: o dio dio che hai fatto?
Io: mi sono tagliata, mi hanno messo due punti.
Mamma: come hai fatto?
Io: al mare, però ora va meglio.
Mamma: povera la mia piccolina!!
Io: mamma!!
Dissi lanciandogli un'occhiataccia.
Io: grazie.
Daniel: non ti preoccupare, vuoi che glielo dico a Steph che ti sei fatta male?
Io: no, voglio venire oggi in palestra.
Daniel: ok, che vuoi fare?
Io: rimani?
Daniel: certo, non voglio lasciarti sola.
Io: grazie, ti va se andiamo in camera mia?
Daniel: c'è la fai con le scale?
Io: si, credo.
Salii le scale con molta fatica, ma poi mi andai a sedere sul letto.
Io: posso farti una domanda?
Daniel: certo.
Io: qual'e' la tua paura più grande?
Ci penso' per qualche secondo e poi disse.
Daniel: l'obblio.
Io lo guardai storto.
Io: dai sul serio, questa non è la tua più grande paura, questa e' una frase copiata da un film, colpa delle stelle.
Daniel: sinceramente non ci avevo mai pensato, però credo che sia perdere qualcosa a cui tengo molto, come i miei genitori.

Res[tiamo] amici? In revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora