22.

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Arrivò il momento che Cristian dovette partire, così lo accompagnai all'aeroporto.
Io: allora ciao.
Cri:ciao
Mi fece cenno di abbracciarlo ed io lo feci. Dopo esserci abbracciati per qualche secondo si tirò indietro,mi presa la testa tra le mani e mi disse
Cri:ti penserò ogni momento e ti scriverò talmente tanto che non mi vorrai più.
Io: ok
Lo baciai e lui ricambiò.
Io: dai vai!
Se ne andò e io tornai a casa.
Quando James mi vide triste mi chiese
James: ei sorellina cos'hai?
Io: niente
James: a me non mi imbrogli, si vede che hai pianto e c'è non stai bene
Io: e' partito Cristian e non sarà qui per il mio compleanno.
James: o mi dispiace, cosa posso fare per te?
Io: niente tranquillo, grazie
Gli diedi un bacio sulla guancia e salii in camera mia. Mi sdraiai sul letto e poco dopo mi addormentai... quando mi svegliai avevo tutta la faccia bagnata... avevo pianto? No, era Alaska che, ormai aveva 1 anno, che stava seduta sul letto e mi guardava come per dire "mi dai da mangiare o no?" Io scesi e trovai tutti a tavola... erano le 20:00!
Io: non mi chiamate?
Mamma: dormivi così bene che non volevamo svegliarti
Io: ah, tanto ci ha pensato lei
Le indicai Alaska che mi saltò addosso.
Mamma: vado a prenderti il piatto.
Io: grazie, io le vado a dare da mangiare.
Andai in cucina presi la ciotola di Alaska e ci misi dentro dei croccantini. Poi mi andai a sedere al mio solito posto tra Katrin e mamma. Era davvero buona quella cena!

Res[tiamo] amici? In revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora