capitolo 18

136 7 0
                                    

Suonai al campanello e nessuno apri. Mamma non c'era. Presi Albe per mano e lo feci salire in casa. Lo feci accomodare in cucina e preparai un tè per entrambi. Prendemmo le nostre tazze e andammo in camera mia, ci sedemme sul letto a parlare. Alberico era davanti a me è mi guardava negli occhi mentre mi raccontava la sua storia. Era nato a Bari, il 4 ottobre del 1998 e aveva una sorellina, Virginia. A quasi diciassette anni si era trasferito a Milano dopo dei problemi con delle persone del suo paese. A Milano diceva di trovarsi bene ma nei suoi occhi si vedeva che era triste e solo. Era appena arrivato nel quartiere accanto al mio e avrebbe frequentato la mia scuola. Quando mi disse della scuola gli chiesi la classe.. 3D, ci misi un minuto a collegare che era la mia stessa classe. Ma non gli dissi nulla. Volevo fargli una sorpresa. Mi racconto anche che aveva iniziato a fumare perche ormai non gli importava piu di se stesso. Si entiva inutile e non voleva dare piu problemi. Io lo guardai... Non potevo credere che avesse detto quelle cose, si sentiva un errore, ma non lo era. Era la cosa piu bella che potesse capitarmi. Gli tolsi la tazza di te dalle mani e la posai insieme alla mia. Gli presu le mani e le posai sui miei fianci. Mi sedetti in braccio e lo strinsi a me. La sua testa era poggiata sulla mia spalla. Gli accarezzai la schiena per fargli capire che con me poteva lasciarsi andare. Sentii la mia felpa bagnarsi e lui singhiozzare. Gli sollevai le testa e gli asciugai le lacrime con i pollici. Gli accarezzai i capelli e mi alzai dal letto. Andai al computer e feci partire una canzone. Serendipity. Mio fratello scriveva canzoni e le registrava con un amico. Aveva scritto quella canzone per me. Tornai sul letto e Alberico mi guardo ascoltando ogni parola di quella canzone. Io stetti zitta tutto il tempo e alla fine lo guardai negli occhi e gli dissi :" Alberico?! You're my serendipity"sorride e una piccola lacrima scese dai suoi occhi. Si alzo, mi si avvicino, mi fece sdraiare sul letto e si mise sorpa di me. Mi bacio, null'altro. Infondo era un bravo ragazzo dietro a quell'aspetto da ragazzaccio che gli davano la bandana in testa, la felpa nera un po troppo grande e la totale assenza di sorriso. Era un ragazzo da scoprire e io avevo in mente di farlo. Nel bene o nel male.

always and forever| Alberico De Giglio| Michele BraviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora