capitolo 40

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Erano le sei quando mi svagliai, lei era li accanto a me, svegliarmi con lei accanto era sempre stato uno dei miei desideri. "Emma" la chiamai e subito aprí gli occhi sorridendomi "solo le sei, ceni da me o vuoi andare a casa?"le chiesi "emhh..sto qui pero dopo mi puoi riaccompagnare a casa in autobus che non mi fido ad andare da sola?"mi chiese timidamnre."ti porto in macchina che ci mettiamo meno" le dissi sorridendo. La vidi tremare un po e dunque le presi una felpa delle mie e glie la infilai. Le stava enorme ma era stupenda anche con quella. Insomma era stupenda sempre. La presi per mano e la portai in cucina.

Emma prov
Mi mise la sua felpa e mi porto in cucina, mi fece sedere sul tavolo per arrivare alla sua altezza e poi mi abbraccio. Gli presi il viso tra le mani e gli diedi un bacio. Era cosi dolce con me. Mi strinse ancora per un po poi si mise a cucinare. Era un disastro in cucina, era strano dato che faceva l'alberghiero, cosi mi avvicinai e iniziai a dargli una mano. Era agitato e lo capivo bene, sapevo che era innamorato di me da tanto. Lo avevo visto spesso e in nostro occhi si erano gia incontrati mille volte prima di quel giorno. Ma quel giorno tutto era stato diverso. La mia vita dopo quel giorno sarebbe diventata qualcosa di bello, non solo una sofferenza. Avrei passato il resto del mio tempo con lui. Lo sapevo. Noi eravamo destinati a incontrarci.

always and forever| Alberico De Giglio| Michele BraviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora