capitolo 63

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Entrammo nella palestra insieme Jaser e iniziano ballare e baciarci. Jaser si stacco da me quando una ragazza lo prese per la camicia e inizio a urlargli "jaser chi è lei te sei mio." e poi gli stampò in bacio sulle labbra. Iniziai a correre dopo essermi tolta le scarpe. Trovai Brian e gli chiesi un passaggio, avevo bisogno di andarmene. Non volevo più avere nulla a che fare con lui ne con nessun altro ragazzo se non i miei due migliori amici. Arrivai a casa e saluta Brian con un abbraccio. Gli bagnai la camicia di lacrime e mascara ma non gli chiesi scusa. Salii in casa sbattendo la porta e correndo nel bagno di camera mia. Mi ci chiusi , tolsi il vestito e le calze. Mi volta i verso lo specchio, il mio corpo era esile e magro, fosse troppo e le cicatrici che mio padre mia aveva procurato picchiandomi erano ben visibili anche se la mia pelle era pallida e quei segni risalivano a molti anni prima. Ma la cicatrice più grande l'avrei avuta nel cuore. Quello che Jaser aveva spezzato non si sarebbe mai più riaggiustato. Scoppiai a piangere ed entai in doccia anche se avevo ancora addosso il reggiseno e le mutande. Sentii bussare ma non risposi,Michele entrò in bagno,prese un asciugamano pulito e mi ci avvolse dopo di che mi prese in braccio e mi portò in camera mia. Tremavo ma non avevo freddo,i motivo era che sentivo riecheggiare nella mia testa il suono del mio cuore che si spezzava. Aprii gli occhi. Solo ora mi accorsi di averli chiusi quando Michele mi aveva presa in braccio. Ero in braccio a lui, l'unico uomo della mia vita. Mi stringeva, mi cullava e intanto cantava una canzone. Ricordo ogni parola alla perfezione.

Se arriverà il momento di cambiare
Lo capirai e lo capirò anche io.
Ma non confondere spirito e cuore
sei unica e devi saperlo.

Quando il cielo avrà voglia di cadere
serviranno mani forti a riparare,
tu aprila la porta e fammi entrare
e non aver paura mai.

Io ti metterò al riparo prima o poi,
e adesso non lo vedi e mi vedrai
forse troppo tardi o troppo presto
ma arriverò e
ti aspetterò ovunque tu sarai,
vedremo il sole nascere vedrai 

Forse troppo tardi o adesso,
andiamo e non aver paura,
na na na na na na na na na na na na na na na
Forse troppo tardi o adesso,
non aver paura mai.

Finì di cantare e mi prese il pigiama, mi vestì e mi strinse fra le sue braccia fino a farmi addormentare mentre ancora piangevo.

Salve a tutteeeee. Questo capitolo è più lungo del solito e spero già piaccia. Per chi non conoscesse la canzone è Non aver paura mai  di Michele Bravi ovviamente. Ci lascio il testo su nello spazio per immagini e video. Buona notte

always and forever| Alberico De Giglio| Michele BraviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora