capitolo 78

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Finimmo di fumare la sigaretta, la feci avvicinare a me e le faci fare una giravolta dopo di che la baciai mentre si teneva in piedi appoggiata al mio petto. La faci entrare ed entrai subito dopo di lei, la squadri da capo a piedi soffermandomi più del dovuto su alcune parti del suo corpo. Era bella,quella bellezza che ti toglie il fiato in ogni momento, ad ogni sugardo sentivo che lei era mia... ero innamorato davvero, non era una di quelle "bambine" con cui giocavo un po e poi le abbandonavo. Ero assorto nei miei pensieri quando una risatina mi distolse da essi. Mi voltai verso la mia ragazza che mi guardava e ridacchiava "che mi regali per il mio compleanno? Sai faccio 17 anni dopo domani" disse lei con un sorriso smagliante. "Ah ma davvero compì gli anni?" dissi facendo il fino tonto, la vidi rabbuiarsi e mettersi in un angolo del letto. Le andai dietro lentamente e le cinesi la vita con le braccia "stavo scherzando amore, non scorderei mai una cosa cosi importante" le sussurrati dolcemente all'orecchio. La vidi voltarsi sorridendo e stringermi talmente forte da farmi cadere su di lei e iniziare a ridere come due bambini. Ritolai accanto a lei e la strinsi da dietro baciandole i capelli e accarezzando le la pancia. Si addormentò e io rimasi una buona mezz'ora a osservarla dormire dopo di che caddi in un sonno profondo. Aprii gli occhi e trovai il letto vuoto. Qualcosa non andava, mi alzai dal letto sudando freddo. Andai verso la porta e la aprii, andai verso la cucina e mi paralizzai quando sulla porta lessi la scritta Aiuto! fatta con il sangue. Iniziai a urlare. Mi svegliai di soprassalto, era tutto un incubo per fortuna. Emma mi guardava spaventata, ”va tutto bene amore” sussurro stringendosi. La strinsi a me, avevo avuto davvero paura. Restammo così per un bel po dopo di che mi alzai e andai verso il bagno, mi lavai il viso e rimasi a guardare l'acqua che scorreva. Mi voltai e vidi Emma sulla porta a guardarmi. Le andai in contro e la presi in braccio, la portai in camera mia e  la misi giu "vestiti che uciamo dato che è sabato e non c'è scuola" le dissi stampandole un bacio per poi uscire e lasciarla prepararsi. Si vesti con i jeans della sera prima una maglia bianca che aveva preso dal mio armadio e la camicia a quadri bianchi e neri che aveva dalla sera prima. Aveva i capelli sciolti poggiati su una spalla, decisi di andarle dietro e mentre eravamo davanti allo specchio iniziai a baciarle il collo dolcemente." Credo sia meglio che mi vesta e che usciamo. Se restiamo qui un altro poi..." dissi io per poi spingerla fuori dalla camera facendola ridere. Mi vestii con una maglietta blu degli skinny neri e una felpa leggera grigia. Uscii e presi Emma per mano, volevo farla divertire un po cosi che avrebbe dimenticato tutti i problemi almeno per un po.

Ciaoooo spero vi piaccia il capitolo. Volevo dirvi che se bon scrivo tanto è perché ho troppe cose con la scuola e verifiche varie. Dunque ciao, se dopo riesco posto ancora❤😊

always and forever| Alberico De Giglio| Michele BraviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora