capitolo 55

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Finalmente finì quella tortura. La profe usci dalla classe e io le feci il dito medio alle spalle. Brian e Albe iniziarono a ridere come due bambini quando la profe infilò la testa in classe e io arrossii per la figura di merda assurda che avevo appena fatto. Per fortuna non se n'era accorta. Dopo pochi minuti arrivò la prof di inglese e iniziò a spiegare. Dopo un ora suonò la ricreazione. Uscii dalla classe e vidi un foglietto appeso alla finestra. Lo guardai:

Emma...

Sotto c'era una freccia che indicava la finestra accanto. Andai alla finestra dopo:

...ti amo....

Alla finestra dopo ancora:

...vieni al ballo con me?

Per terra c'era una rosa rossa con sopra l'ultimo post it

...jaser....

Non riuscii a tratteremi, corsi verso la sua classe e quando lo vidi gli saltai in braccio baciandolo "sisisisi ci vengo con te al ballo" gli dissi per poi tornare a baciarlo. Era tutto cosi bello...ma aspetta il ballo sarebbe stato sabato sera, io non avevo nulla da mettere e nemmeno i soldi per prendere qualcosa. .
Non sapevo che fare. Qualcosa avrei inventato. Tornai in classe dato che la campanella era suonata e rimasi a pensare per le altre tre ore che mi rimanevano. Uscii da scuola dove Michele mi aspettava. Salii in macchina e gli spiegai la situazione. "beh piccolina i soldi te li do io ma non riesco ad accompagnarti..." disse "grazie grazie grazie ti amo te lo giuro" dissi quasi urlando. Ero la persona più felice del mondo. Amavo mio fratello. Era la persona più perfetta al mondo. Arrivammo a casa sua e salimmo "permesso" dissi "non devi dire permesso in casa tua." disse Sofia dalla cucina. Mi sedetti a tavola e iniziammo a mangiare. Intanto io non riuscivo a togliermi quel sorriso dal viso. Ora la mia vita andava cosi bene...forse troppo.

always and forever| Alberico De Giglio| Michele BraviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora