capitolo 48

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Ma tecnicamente non eravamo fidanzati. Mi sedetti sul letto e  lo guardai negli occhi. Dopo di che mi alzai di colpo e andai in cucina con una coperta che mi faceva da vestito. Presi il latte e i biscotti e andai in camera per fare colazione. Posai le tazze sulla scrivania e andai da jaser che mi prese i fianchi con un braccio  e mi trascinò sul letto. Urlai per lo spavento e lui iniziò a farmi il solletico. Ci guardammo negli occhi per un secondo e poi scoppiammo a ridere. Dopo di che facemmo colazione e andammo a prepararci per uscire. Andammo nel parco dove avevo incontrato Alberico. Era proprio li, mi passó accanto e nemmeno mi salutò. Jaser mi prese per mano e mi portò davanti al laghetto. Presi dalla tasca il pacchetto e infilai una sigaretta in bocca. Stavo per accenderla quando Jaser me la tolse dalle mani,"basta con questa merda ti fa male!" mi disse. Rimasi a bocca aperta, ma non per la frase che mi aveva appena detto ma per il fatto che mi aveva appena dato un anellino sottile di argento. Era piccolo e delicato ma allo stesso tempo stupendo. Lo guardai negli occhi "questo significa che voglio stare con te. Volevo dartelo già ieri dopo aver fatto l'amore ma ti eri addormentata" mi disse. Non vedevo più nulla, era tutto sfocato. Le sue braccia furono l'unica cosa che vidi. Lo abbracciati forte prima di scoppiare a piangere. Pian piano la mia vita stava tornado a galla e tutto stava andando meglio.

always and forever| Alberico De Giglio| Michele BraviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora