•Quattordicesimo ₡apitolo• ✞

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Sabato pomeriggio

"Ruth sbrigati. Arriveremo tardi alla festa!" gridai dal piano inferiore alla mia migliore amica che non si decideva a scendere.

"Ho quasi fatto, non trovo la pochette!" urlò lei in risposta.

Mi girai intorno cercando qualcosa da fare nel frattempo, quando la mia attenzione fu rapita da un oggetto di tessuto buttato sul divano.

"È per caso nera?" le domandai alzando la voce per farmi sentire.

"Si! Non la trovo da nessuna parte. Posso giurare di averla vista cinque minuti fa" esclamò scoraggiata.

"Ha dei ricami in argento?" continuai io.

"Si, una specie di fiorellini intrecciati" rispose lei.

"Ed è questa sul divano?" chiesi per l'ultima volta io divertita con l'oggetto che cercava tra le mani.

Lei subito si diresse in salone a verificare se fosse davvero quello l'accessorio tanto cercato.

"Oh, Scar! Cosa farei senza di te?"

"Di certo faresti più tardi del solito!" insinuai io cercando di liberarmi dalla stretta in cui mi aveva rinchiuso la rossa.

"Cazzo Scar quanto sei sexy!" sbottò la ragazza appena posò gli occhi su di me.

Indossavo un semplice vestitino bianco , stretto in vita e che proseguiva morbido. Era molto corto, soprattutto ai lati. Per illuminare il tutto, mi misi una collana rigida dorata e una serie di braccialetti abbinati. I tacchi erano anch'essi bianchi, e come gli accessori, avevano il cinturino dorato. Semplice ma efficace.

"Tuttomerito del vestito. Dai andiamo adesso." Le presi la mano e la trascinailetteralmente fuori casa sua per posizionarci sul mio bolide.

"Scar quel vestito è troppo corto per guidare e i tacchi troppo alti" si preoccupò lei, ma subito la zittii.

"E tu troppo agitata. Rilassati Ruth, sono abituata ad indossare cose anche più corte, e tu dovresti saperlo bene." Dopo il nostro sguardo d'intesa, finalmente partimmo direzionate verso la discoteca più rinomata di tutta Bradford. Gabrielle non aveva badato a spese.

"Ecco le mie invitate preferite!" ci accolse una Gabe bellissima e sorridente. Fin troppo.

"Te l'ho detto, non potevamo mancare per niente al mondo" rispose Ruth.

"Cazzo siete bellissime! Se non fossi così felice, sarei quasi gelosa di voi. Venite, vi presento dei miei amici" ci porse la mano la ragazza per seguirla.

Arrivammo davanti un gruppo di ragazzi intenti a parlare tra loro.

"Hey ragazzi" parlò Gabrielle per attirare la loro attenzione. "Vi voglio presentare due ragazze a cui tengo molto" disse facendoci avanzare al suo fianco.

"Queste sono Ruth e Scar" proferì incidando prima l'una e poi l'altra.

"Lui è Will, il biondo Aiden, Seth e poi c'è... ma dov'è finito il moro?" stavolta si voltò verso i ragazzi che ci aveva appena presentato, che ci stavano mangiando con gli occhi.

"Lo vado a cercare, mi raccomando le lascio nelle vostre mani" disse la festeggiata rivolgendosi ai suoi amici prima di scomparire tra la folla già sudata ed ubriaca.

"Allora, Scar giusto?" si avvicinò quello che mi sembrava si chiamasse Seth.

"Si, e lei è Ru.." le parole rimasero sospese in aria osservando la mia migliore amica già impegnata a ballare animatamente con il biondino. Eravamo rimasti solo io e quel ragazzo. "Si sono io" continuai osservandolo negli occhi, peccato che i suoi fossero troppo impegnati a squadrarmi il corpo.

"Pulisciti la bocca, stai sbavando" sbottai infastidita dai suoi occhi impiantati sulle mie gambe. Sapevo che il vestito era troppo corto. Mi voltai per allontanarmi da lui, ma mi trattenne per un polso e mi trascinò in mezzo alla folla danzante.

"Lasciami. Non mi va di ballare" sbraitai nel tentativo di allentare la presa delle sue mani sui miei fianchi, ma sembrava troppo forte per me. L'alcol era un buon vantaggio che aveva su di me, visto che ancora del tutto lucida.

"Solo un ballo, poi ti lascerò andare" mi sussurrò all'orecchio prima di lasciarmi un bacio viscido sul lobo.

"Va bene solo uno." Che sarà mai, basta resistere ancora per una canzone.

Il tempo sembrava non passare mai tra le braccia di quello che sembrava un polipo arpionato alla sua preda. Per tutto il tempo, precepii uno sguardo bruciarmi le spalle. Come qualcuno che mi stava osservando, ma ogni volta che cercavo di girarmi, nei limiti che mi permetteva il ragazzo, vedevo solo visi sconosciuti e troppo presi nelle loro faccende.

Persa nei miei pensieri, mi ridestai solo quando sentii un calore avvicinarsi alle mie labbra. Subito allontanai il viso di Seth dal mio che cercava di baciarmi, ma ogni volta che ci provavo, la sua presa si faceva sempre più stretta fino a farmi male.

"Lasciami Seth" gridai per farmi sentire da sopra la musica a tutto volume.

"Dai solo un bacetto, che ti costa" mi ignorò avvicinando di nuovo la sua lurida bocca alla mia.

"Lasciami" dissi quasi in un sussurro, troppo stanca per continuare quella lotta inutile. Nonostante anni di palestra, il ragazzo era più forte di me. Mi stavo quasi arrendendo, ormai non riuscivo a sopportare più le fitte di dolore per la sua presa sui miei fianchi, quando sentii improvvisamente il suo corpo allontanarsi dal mio.

"Stronzo, ti ha detto di lasciarla" sbottò una voce innervosita. Gli occhi erano troppo appannati per le lacrime di dolore trattenuto, per riuscire a riconoscere quella voce maschile che adesso mi aveva afferrato delicatamente la mano.

Non volevo farmi vedere debole da chiunque mi avesse salvata, così cercai di ricompormi mentre sentivo la musica ad alto volume farsi sempre più lontana. Mi trovavo fuori dal locale.

Mi voltai verso la strada, senza guardare negli occhi il mio salvatore, per non fargli notare i miei occhi lucidi.

"Grazie" finalmente proferii parola mentre mi voltavo verso il ragazzo.

Rimasi senza parole. Non era possibile. Ancora lui.     

・฿urn ₩ith Me・Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora