∙₮rentasettesimo ₡apitolo∙✞

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Non sapevo quello che stavo facendo. Non ci volevo nemmeno pensare, stavo semplicemente seguendo quello che mi diceva l'istinto e soprattutto il mio corpo.

In quel momento mi dimenticai delle parole di Harry, di Logan, dei miei genitori. C'eravamo solo io e Zayn e questo mi bastava.

La sua mano andò sempre più in basso. Man mano che arrivava al bordo del vestito, anche la mia voglia di lui si faceva sempre più incontenibile.

Stava giocando con l'elastico dei miei slip quando improvvisamente Zayn si alzò di scatto lasciandomi confuse e con l'adrenalina a mille.

"Porca puttana" bofonchiò a bassa voce irritato.

"Si può sapere che cazzo ti è preso?" chiesi alzandomi dal letto leggermente interdetta dalla mancanza del suo corpo sul mio.

"Mi è preso che mi sono completamente dimenticato dei bambini" disse appena raccolse la maglia che gli avevo tolto precedentemente.

Dopo tutto quello che mi era successo, anche a me erano passati per la testa.

"Certo che come fratello maggiore fai davvero schifo" pronunciai divertita ricevendo un'occhiataccia da parte sua.

"Ti ricordo che anche tu te ne sei dimenticata, e sei la loro babysitter" mi rispose a tono anche lui divertito.

"Oh.. sta zitto" mi alzai e gli diedi un leggero pugnetto sulla spalla.

"Brucia la verità, eh?!" esclamò sorridendo prendendomi dai fianchi e avvicinandomi a lui.

"Non tanto quanto bruceremo noi se tua madre verrà a sapere che ci siamo dimenticati Rose e Nick a scuola" controbbattei io scappando dale sue braccia ancora calde uscendo dalla stanza. "Allora, sei pronto o ti ci vuole ancora molto?" gli chiesi accanto la porta d'entrata.

Lui scese le scale e mi guardò dall'alto in basso. "Non vorrai uscire in queste condizioni?" domandò retorico.

"Ah già... ti dispiace se mi faccio una doccia mentre tu li vai a prendere?" chiesi quasi sussurrando.

Lui si avvicinò a me sorridendo e mi lasciò un leggero bacio sulle labbra.

"Usa il bagno della mia stanza. Troverai dei vestiti nel mio armadio" disse infine lasciandomi un altro bacio. "Appena torno voglio sapere cos'è successo" disse con tono autoritario.

"Zayn, ma..." cercai di oppormi.

"Niente ma. Appena torno mi racconterai l'accaduto e su questo non si discute" affermò fermo.

Lo ringraziai ed uscì chiedendosi la porta alle spalle.

Sospirai pesantemente sentendo tutto il peso degli ultimi eventi sulle spalle.

Mi diressi in camera del moro e chiusi la porta del bagno, anche se da sola in casa. Mi spogliai ed entrai nell'enorme cabina doccia.

"Porca puttana che lusso!" sussurrai sbalordita dalle dimensioni.

Dopo dieci minuti di relax, chiusi a malincuore il getto d'acqua ed uscii dal bagno avvolta in una striminzita asciugamano.

Aprii l'armadio cercando qualcosa da indossare quando sentii il campanello suonare.

Insicura se aprire o meno, con ancora l'asciugamano addosso mi diressi all'entrata.

"Ciao Zay..." si interruppe una ragazza sul ciglio della porta.

Era Jessica, quella che si presentò come la ragazza di Zayn. Mi ci volle qualche secondo per ricordarmi di lei. E per metabolizzare le mie condizioni.

Lei mi guardò con sguardo truce dalla testa ai piedi ed io subito capii cosa stesse pensando.

"Non è come pensi. Non è successo nien..." mi interruppe un suo schiaffo.

"Sta. Lontana. Da. Lui." disse a denti stretti con tono minaccioso. Non mi mossi neanche di un centimetro, anzi mi trattenni dal non riderle in faccia. Sussurrò una "puttana" e se ne andò sbraitando.

"Si saluta, eh!" Esclamai divertita. Quello schiaffo non mi sfiorò nemmeno, tanto che era nulla la sua forza. Nemmeno l'appellativo che mi affibbiò. Si doveva mettere in fila, era l'ennesima in quel giorno a chiamarmi così.

Non me ne curai minimamente e chiusi la porta andandomi a vestire.

Scovando nel per niente ordinato armadio di Zayn, riuscii a trovare una vecchia t-shirt slabrata e consumata dei Nirvana. Era a dir poco stupenda e probabilmente era proprio il fattore "rovinata" a renderla tale. Era abbastanza lunghetta, mi copriva fino al sedere e mi lasciava scoperta una spalla. Ci abbinai anche un paio di pantaloncini grigi di tuta corti fino al ginocchio.

Mi ero appena appoggiata al letto dopo una leggera fitta al fianco quando sentii aprirsi la porta di casa ed un chiacchiericcio al piano inferiore.

Erano arrivati.

Mi diressi immediatamente giù non vedendo l'ora di riabbracciare quelle due pesti.

"SCAR!" esclamarono contemporaneamente i due bambini saltandomi addosso mentre Zayn rimase a fissarmi intensamente lasciandomi confusa.

Cosa aveva da guardarmi?

"Forza, bambini. Andate sopra a spogliarvi" disse il moro. Rose e Nick non se lo fecero ripetere due volte che corsero al piano di sopra facendo a gara a chi arrivasse prima.

Risi a quella scena. Mi ricordavano me e Louis quando eravamo piccoli. Nessuno ci poteva dividere, nemmeno i nostri genitori.

"Ti donano i miei vestiti bambolina. Dovresti indossarli più spesso." Persa nei ricordi, non mi accorsi delle due mani calde che mi tenevano la vita. Zayn era dietro di me che sussurrava con voce roca al mio orecchio.

Mi girai verso di lui mettendogli le braccia al collo per avvicinare maggiormente i nostri visi.

Mi accostai sensuale ed estremamente lenta al suo orecchio. "Continua a sognare, Malik" sussurrai per poi mordicchiargli e baciargli il lobo. "E per la cronaca, dovresti sceglierti ragazze con più forza nelle braccia. Sono troppo fragili" dissi ironica.

Lui si allontanò leggermente da me rivolgendomi uno sguardo perplesso e confuso. "Di che stai parlando?"

"Della tua ragazza, quella Jessica se non mi sbaglio" spiegai.

"Che c'entra lei?" disse staccandosi definitivamente da me.

"Prima è venuta qua proprio quando ero appena uscita dalla doccia. Povera ragazza, chi sa che avrà pensato..." pronunciai divertita. "Mi sono anche beccata uno schiaffo, ma niente di serio."

"Jessica è venuta qui? Merda e adesso che le dico?" si domandò con tono preoccupato.

"Oh si, io sto bene. Grazie per avermelo chiesto, Zayn! E comunque non ti preoccupare, non credo ti lascerà solo per questo. Non è così stupida..." lo rassicurai. "..o quasi" aggiunsi a bassa voce cercando di nascondere un sorriso, ma inutilmente, poiché lui mi guardò truce.

"Non me ne frega un cazzo se mi lascia o meno, anzi tanto meglio. Quello che mi preoccupa è di subire la sua irritante vocina che mi rimprovera" sbuffò.

"Non ti facevo così gentiluomo, Malik" risi e con me anche lui.

Quel suono era qualcosa di stupendo, incredibile. Aveva uno di quei sorrisi sinceri che irradiavano una luce propria.

"Tutto questo casino solo perché mi ha visto con solo un'asciugamano a casa tua. E se vedesse questo, che farebbe?" finii di parlare per poi avvicinarmi nuovamente al suo corpo caldo di cui sentivo il bisogno. Appoggiai una mano dietro al suo collo e l'altra sul suo petto. Lo avvicinai a me ed appoggiai le mie labbra sulle sue gonfie per l'irruenza dei nostri contatti precedenti.

Fu un'unione delicata, quasi impercettibile. O almeno fino a quando sentii la sua lingua calda picchiettarmi il labbro inferiore chiedendomi l'accesso che non esitai a dargli.

Fu uno di quei baci da togliere il fiato, incredibili, in cui ogni cosa intorno a noi perdeva d'importanza. C'eravamo solo io e lui. In quel bacio ci mettemmo l'anima.

"Probabilmenteci ucciderebbe" mormorò sorridendo Zayn contro le mie labbra.

・฿urn ₩ith Me・Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora