・Sedicesimo ₡apitolo ・✞

13 0 0
                                    

"Rimani qui, con me."

Lui si voltò immediatamente nella mia direzione con una faccia passata da incazzata a sorpresa ed incredula.

Non ci credevo nemmeno io di aver detto quelle cose. Cosa mi era passato per la testa?

Zayn non rispose, ma si avvicinò a me in uno scatto repentino e me lo ritrovai senza nemmeno accorgermene, sporto verso il mio letto, le sue labbra sulle mie. Mi aveva baciato.

Durò pochi secondi, ma cazzo era stato bellissimo.

Si distaccò da me e mi guardò per qualche istante. Sembrava di stare in un altro mondo quando lo guardavo negli occhi.

Teneva la sua mano calda sulla mia guancia, gli occhi dell'uno immersi in quelli dell'altro.

"Devo andare."

Si voltò nuovamente verso la porta ed uscì senza guardarsi indietro.

Mi aveva baciato.

Non sapevo perché, ma ero stranamente ero felice del suo gesto. Mi dovevo ricredere su di lui.

Prima di oggi, pensavo fosse solo uno stronzo arrogante e narcisista, ma dopo l'episodio dell'ospedale e questo, ho scoperto uno Zayn diverso. Forse era comunque un po' stronzo e assolutamente narcisista, ma anche altruista e premuroso, quando voleva.

Aveva una personalità davvero strana e misteriosa, ma in un modo o nell'altro sarei riuscita a scoprire cosa si celava dietro quegli occhi tanto scuri quanto profondi.

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

Mi svegliai improvvisamente completamente sudata e tremante.

Un rumore familiare mi aveva riportata alla realtà da un inquietante incubo.

Senza aprire gli occhi, allungai una mano verso il comodino da cui proveniva l'odiosa suoneria del mio cellulare e risposi senza vedere chi fosse.

"Si?" strascicai le parole, ancora assopita.

"Hey dormigliona hai fatto le ore piccole stanotte, eh?" esclamò con la sua solita voce impertinente.

"Ruth che vuoi a quest'ora?" chiesi non curante della sua domanda senza senso.

"Volevo sapere chi fosse quel figo incredibile che ieri ti ha portato a casa..." disse incuriosita.

"Ruth, si può sapere di che diavolo stai parlando?" Sarà che mi ero appena svegliata, ma non riuscivo a capire una parola di quello che diceva.

Quel figo incred.. Cazzo!

"Zayn? È a lui che ti riferisci?" Forse mi aveva visto con lui. Che figura di merda...

"Uhm oltre che assolutamente scopabile, ha anche un nome perfetto. Mi è venuto a cercare al locale ieri sera, chiedendomi le chavi dell'appartamento. Hai fatto bingo stavolta, Scar!"

"Senti Ruth, non so cosa tu stia insinuando, ma non è successo niente. Mi ha solo portato a casa... ho alzato troppo il gomito con l'alcol" mentii per non dirle dell' "aggressione", se così si poteva chiamare.

"Andiamo Scar, sai fare meglio di questo. Ieri non hai bevuto assolutamente niente."

"C-cosa nn-oon tii sen-ntoo b-eene. T-ti chiia-amoo doop-o." Riattaccai fingendo un'interferenza.

Ero stufa dei suoi modi insinuatori e del tutto azzeccati. Mi conosceva troppo bene. Peccato che io con Zayn non abbia fatto veramente niente. A parte un piccolo bacio...

Controllai l'ora sul cellulare. Le 9.24 della mattina. Avevo ancora un'ora per riposarmi, poi mi sarei dovuta preparare per andare dai baby Malik. Speravo solo di non incontrare Zayn, sarebbe imbarazzante dopo il nostro bacio.

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

"Salve signora Malik" salutai la donna appena mi aprì.

"Scarlett, per favore, chiamami Trisha" mi sorrise smagliante dopo avermi fatto accomodare. "I bambini sono di sopra, per adesso stanno riposando. Lasciali dormire ancora un'oretta e poi svegliali" disse guardando l'orologio placcato d'oro che aveva al polso. Erano proprio pieni di soldi.

"Non si preoccupi sign...Trisha" mi corressi mentre lei sorrise soddisfatta.

"Nel frattempo che i bambini si sveglino, puoi vedere un po' di televisione o quello che vuoi. Fai come se fossi a casa tua. Io vado a lavoro, ci vediamo stasera" mi salutò prima di uscire e chiudersi la porta alle spalle.

Fa come se fossi a casa tua.

Certo, come se fosse facile, peccato che c'era solo un piccolo particolare. Solo la cucina era tutta la mia casa! Chi sa che lavoro facevano per permettersi simili grandezze e comodità. E soprattutto tanto importante da trascurare quei due bambini adorabili.

Era ormai poco più di un mese che lavoravo in quella casa. Dopo il mio periodo di prova, ero stara assunta regolarmente e con il tempo, mi ero davvero affezionata a quei due bimbi. Erano adorabili e dolcissimi, i figli che ogni madre vorrebbe.

Non sapendo cosa fare mentre aspettavo che i due si risvegliassero, misi l'ebollitore sul fuoco per prepararmi un thè. Lo lasciai riscaldare e mi diressi in salotto. Inizialmente, pensai di guardare un po' di tv come aveva proposto Trisha, ma dopo i soliti programmi spazzatura, decisi di spegnerla per dedicarmi un po' al cellulare.

Dopo un paio di minuti a cazzeggiare con il telefono, mi ricordai dell'acqua sul fuoco e corsi a spegnerla. Fortunatamente ero arrivata giusto in tempo per non bruciare la casa da un incendio assicurato.

Aprii un mobiletto nella ricerca di una tazza per versare il thè, ma una voce mi precedette.

"In alto a sinistra." Sobbalzai quando sentii qualcuno dietro di me.

"Cazzo Zayn! Non riesci a non farmi venire un infarto ogni volta?" dissi abbassando la mano che avevo appoggiato sul cuore per la paura e voltandomi verso di lui.

Stava seduto sulla sedia del bancone della cucina e mi stava guardando con uno sguardo che mi perforava da una parte all'altra.

Mi girai nuovamente e distogliere lo sguardo da lui. Sentivo ancora i suoi occhi scrutarmi così decisi di parlare per spostare la sua attenzione da me.

"Vuoi anche tu?" domandai indicando la tazza.

"Si grazie" rispose semplicemente.

Preparai entrambe le tazze e mi voltai per porgli la sua.

"Grazie. I fianchi come vanno?" mi chiese sorteggiando la bevanda.

Potevo notare il tono leggermente preoccupato che cercò di nascondere invano. Ma io l'avevo sentito.

"Bene, grazie" mentii. Non andavano affatto bene. Anzi, si erano addirittura gonfiati e mi facevano ancora un po' male. Al tatto, si potevano sentire leggermente le incavature delle dita di Seth.

Quell'animale mi aveva fatto proprio male, ma in un modo o nell'altro, gliel'avrei fatta pagare.

"Non credo si avvicinerà più a te" sussurrò con un ghigno quasi divertito sul volto.

"Che intendi?" chiesi preoccupata, non del tutto sicura di voler sapere la risposta.

"Oh, bambolina, lo scoprirai.." si limitò adire poggiando la sua tazza nel lavello, prima di voltarsi ed uscire lasciandomilì, ancora più confusa di prima.

・฿urn ₩ith Me・Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora