・Ventisettesimo ₡apitolo・✞

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Harry's pov

Ero sveglio da già mezz'ora, perso nella visione della ragazza nuda al mio fianco. Stava a pancia in giù con le braccia sotto il cuscino, coperta solamente dal leggero lenzuolo bianco che le scopriva l'inizio del sedere. Non potevo chiedere buongiorno migliore.

Controllai l'ora. Erano le sette e mezza del mattino. C'era ancora tempo per alzarsi. Iniziai ad accarezzare la sua pelle morbida e perfetta disegnando illustrazioni astratte sulla sua schiena.

Mugulò qualcosa di incomprensibile con il suo tono mattutino ma terribilmente sexy. Fermai le mie azioni per non infastidirla e lasciarla dormire tranquillamente.

Ma un suo "mmh... non smettere" mormorato distrattamente mi fece capire il contrario.

Risi leggermente alla sua richiesta e mi avvicinai di più a lei, fino a sentire il calore che irradiava il suo corpo liscio.
Le lasciai una scia di baci partendo dal retro del collo e, seguendo la linea della colonna vertebrale, arrivando alla base della sua schiena, dove il lenzuolo la lasciava scoperta.

Abbassai leggermente il lembo della coperta rivelando una parte del suo sedere scolpito.
Mi focalizzai su un unico punto lasciando diversi baci umidi alternati a delicati morsi.

Sentire i brividi di piacere sulla sua pelle e scorrere nelle sue vene mi incentivò a spingermi oltre.

Quei morsi e quei baci divennero più irruenti e selvaggi. I suoi gemiti soffocati mi spinsero a stringere di più i denti permettendomi di sentire il sangue salire in superficie.

Alzai il viso dal suo corpo per vedere il risultato delle mie azioni.

Le avevo fatto un succhiotto sul sedere.

*******

Scarlett's pov

Merda. Quello stronzo di Harry mi aveva fatto un succhiotto sulla natica sinistra e se solo mi sedevo, mi bruciava tutto.

Stavo pulendo cautamente il bancone del locale quando si avvicinò Liam dandomi scherzosamente uno schiaffetto sul sedere com'era solito fare a volte.

"Ahh!" Fitte dolorose pulsavano sulla parte interessata poiché aveva colpito proprio quel punto. Dovetti allungare le braccia fino ad impugnare ferramente il bancone per reprimere la scomoda sensazione e cercare un disperato modo per alleviarla.

"Nottata movimentata?!" insinuò guardandomi con sguardo furbo e malizioso. Mi conosceva troppo bene per lasciarsi sfuggire un dettaglio non poi così trasparente come I miei gemiti di fastidio.

Non a caso era il mio migliore amico e quasi fratello per me e, non avendo -per me- nemmeno più un padre, a volte con le sue raccomandazioni e continue e vane preoccupazioni, assumeva anche quel ruolo.

"Non immagini quanto..." lasciai la frase in sospeso appena notai la porta aprirsi ed una figura scura fare la sua entrata attirando la maggior parte dell'attenzione femminile.

"Non è possibile..." sussurrai esterrefatta continuando a guardare il ragazzo che avevo riconosciuto. Zayn.
Me lo ritrovavo d'ovunque.

"È lui la causa del tuo sedere dolorante?" chiese curioso Liam seguendo la direzione del mio sguardo. Il suo tono era tranquillo, a differenza del mio che quasi mi strozzavo con la mia stessa saliva a causa della sua domanda.

"NO!" esclamai forse a voce troppo alta visto che attirai l'attenzione di ragazzi intorno a noi. "No" ripetei con tono più sommesso.

"Okay, okay ho capito" alzò le mani in segno di resa e ruotò gli occhi al cielo.

Sbuffai per la sua reazione ritornando a concentrarmi nelle ordinazioni che nel frattempo ci erano arrivate facendo finta di non averlo visto con la vana illusione che, così facendo, lui non sarebbe riuscito a vedermi.

"Tieni, porta questo al tavolo laggiù" ordinò gentilmente Liam porgendomi un vassoio con due bicchierini di tequila.

"Stasera qualcuno ci andrà giù pesante" dissi divertita.

Mi avvicinai al tavolo con difficoltà, stando bene attenta a non far cadere le bibite. Appena arrivai al lato di questo, porsi i drink ai due che si stavano mangiando la faccia. Letteralmente.

La ragazza si staccò un momento dall'altro appena notò la mia figura.
"Grazie" sorrise prima di iniziare a sorteggiare il liquido.

Io nel frattempo mi ero già girata, ma mi arrestai sul posto quando sentii una voce familiare chiamarmi.

"Scar?!"

Mi voltai sorpresa che qualcuno sapesse il mio nome, per poi incontrare due iridi nere scrutarmi intensamente per dimostrare di non essersi sbagliate.
"Zayn" ricambiai fredda.

Era lui il baciatore appassionato ed accanito.

"Voi due vi conoscete?" chiese quella che gli stava accanto.

"Si... purtroppo" aggiunsi l'ultima parte a bassa voce, ma non abbastanza da non farmi sentire.

"Neanche per me è questo grande piacere" controbbattè lui.

"Vedo con piacere che per una volta siamo d'accordo su qualcosa" ironizzai guardandolo indifferente.

"Non mi presenti alla tua amica?" domandò la ragazza rivolgendosi a Zayn interrompendo quei secondi di assordante silenzio che avevamo occupato lanciandoci profonde occhiate.

"Non è una mia amica" borbottò sotto voce. "Jess lei è Scarlett. Scarlett lei Jess" ci introdusse mantenendo il suo sguardo profondo su di me. Per un istante pensai che mi presentasse con il suo solito appellativo -bambolina- , ma mi dovetti ricredere quando sentii pronunciare, forse per la terza volta da quando ci siamo incontrati, il mio nome.
"Piacere, chiamami Scar" le sorrisi cortesemente mostrando la mia superiorità al moro che stava aspettando una scenata o un gesto plateale da parte mia essendo stato testimone della mia irruenza diverse volte. Mi dispiace tesoro, non stavolta.

"Jessica, la ragazza di Zayn."

Sia io che Zayn sgranammo gli occhi ricomponendoci immediatamente. Avevo capito che erano molto intimi, ma non fino a questo punto. Forse nemmeno lui si aspettava una dichiarazione del genere.

Mi ripresi immediatamnete per non dare nell'occhio e soprattutto per non far capire niente alla ragazza, anche se non mi sembrava comunque così sveglia, così feci un cenno con la testa per farle capire di aver sentito e mi allontanai il più possibile da loro con passo allungato.

"Fatto?" chiese Liam quando lo affiancai dietro il balcone.

"Perché tutte a me?!" affermai sospirando e strinsi la testa tra le mani cercando di raccogliere i pensieri che mi affollavano la mente in quel momento.

Cos'era quella strana sensazione che avevo all'interno del petto che bloccava il respiro? Una risposta ce l'avevo, ma non volevo neanche prenderla in considerazione. Era impossibile.

Non potevo essere gelosa di Zayn Malik.

Zayn's pov

Prima il riccio, adesso il barista. Vedere Scar ridere e scherzare con qualcun'altro che non fossi io mi irritava terribilmente. Persi il senso del tempo e delle persone che mi circondavano, e mi focalizzai solo su loro due.

Non riuscivo a spiegarmi il bruciore che proliferava al mio interno, l'irritazione che mi faceva stringere i pugni fino a far diventare le nocche bianche.

Una risposta ce l'avevo, ma non volevo neanche prenderla in considerazione. Era impossibile.

Non potevo essere geloso di Scarlett Tomlinson.

・฿urn ₩ith Me・Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora