∙₮rentacinquesimo ₡apitolo∙✞

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Zayn's pov

"Aiden porca puttana non riesci a vincere senza imbrogliare?" chiesi al biondo affianco a me che se la rideva. Stronzo.

Mi rimaneva ancora un'ora prima di dover andare a prendere quelle due piccole pesti a scuola, così chiamai il mio migliore amico e lo invitai a casa. Decidemmo di giocare con l'xbox, ma a quanto pare ad Aiden non andava a genio l'idea di una partita pulita. Sapeva che un condizioni normali non avrebbe avuto nessuna possibilità con me.

"Dai Zayn, non te la prendere se per una volta sono io a vincere" continuò a ridere.

Stavo per ribattere quando sentii il suono del campanello.

"Sei stato salvato dal campanello, ma la prossima volta non te la caverai così facilmente" pronunciai minaccioso ma mi tradì il sorriso divertito che cercavo di nascondere.

Stavo scendendo le scale quando bussarono una seconda volta. Chi cazzo rompe a quest'ora?! Arrivai alla porta irritato e l'aprii di scatto.

"Chi cazz..." Mi si congelò il sangue alla vista della ragazza davanti a me con lo sguardo basso.

Aveva il volto coperto di lacrime secche e trucco colato, un vestito che una volta doveva essere bianco, adesso sporco e coperto all'orlo di fango e terreno. Abbassai lo sguardo studiando l'intera figura e notai che era scalza, i piedi rossi e coperti da scorticature e le ginocchia sbucciate.

Non l'avevo mai vista così, sembrava... fragile. Era in condizioni pessime, ma rimaneva sempre la ragazza più bella che avessi mai visto.

"Scar.." pronunciai flebilmente. Lei, che era rimasta con lo sguardo piantato a terra, lo sollevò facendo incrociare i nostri occhi. Non era possibile che nonostante il suo aspetto, riuscisse sempre ad incatenarmi con le sue iridi cristalline.

Cercò di sorridermi, ma con scarsi risultati. Ancora incredulo, mi scostai dalla porta permettendole di entrare in casa. Riuscì appena a fare un passo all'interno, che le sue gambe cedettero. Con uno scatto repentino la afferrai delicatamente prima che cadesse a terra.

"Che cosa ti è successo, bambolina?" domandai invano. Era svenuta.

"Hey Zayn non te la sarai mica presa per.." si fermò di scatto Aiden quando vide il corpo di Scar tra le mie braccia. "Zayn che succede?" chiese confuso.

"Aiden vai a casa. Ti chiamo io più tardi" gli risposi con tono fermo mentre dentro stava avvenendo l'apocalisse, ma dovevo mantenere la calma. Scar aveva bisogno di me.

"O-ok" disse prima di chiudere la porta.

"Non ti preoccupare bambolina, ci sono io con te adesso. Sei al sicuro" le sussurrai dolcemente mentre le accarezzavo una giancia.

Scar's pov

Buio. Vedevo tutto buio sebbene cercassi di aprire gli occhi. Provai a muovermi, ma sentii solo un dolore lancinante per tutto il corpo. L'ultima cosa che mi ricordavo era la grande casa di Zayn e da lì l'oscurità. Tentai una seconda volta di aprire gli occhi lentamente e riuscii a scorgere uno spiraglio di luce.

Mi guardai intorno e vidi una figura seduta su una sedia con la faccia abbassata sul letto al mio fianco. Riconobbi i lineamenti scuri del ragazzo e cercai di chiamarlo.

"Zayn" provai a pronunciare ma la gola mi bruciava forse per i troppi singhiozzi così uscii solo un lamento soffuso. "Zayn" riprovai.

Pensai che non avesse sentito così iniziai a muovermi cercando di svegliarlo, ma ad ogni movimento mi sentivo come trafitta da mille aghi.

Fortunatamente, però, quel dolore servì poiché il moro vicino a me si mosse ed alzò la testa.

"Scar!" esclamò Zayn sorridente mentre io mi scioglievo. Non ero mai stata più felice di vedere i suoi occhi aperti come in quel momento.

Sorrisi anch'io. "Bella camera" sussurrai al ragazzo con gli occhi lucidi cercando di alleggerire la situazione.

"Scar" ripeté di nuovo come se non riuscisse a credere ai suoi occhi.

"Niente nomigonli stupidi? Mi lasci senza aprole Malik" risi cercando di allegerire la situazione. Sapevo che a breve sarebbero partite le domande scomode alle quali non avevo nessuna intenzione di rispondere.

"Come ti senti?" mi chiese premuroso prendendomi la mano.

Non risposi, poiché troppo concentrata a contemplare l'unione delle mostre mani. Erano esattamente l'opposto. La mia piccola e bianco latte mentre la sua grande e scura come il cioccolato. Tuttavia, come il latte ed il cioccolato, anche le nostre mani erano perfette insieme, si completavano come due pezzi di puzzle complementari. Quando Zayn si accorse della sua azione probabilmente involontaria, ritirò la mano dalla mia.

Quel gesto fece più male di tutto quello che mi era successo precedentemente.

"Bene" risposi con tono indifferente. Era quello che sapevo fare meglio, fingere indifferenza, diventare improvvisamente fredda. Era quello che avevo fatto negli ultimi anni ed è quello che avrei continuato a fare.

Cercai di alzare la schiena dal materasso e con un pò di fastidio ci riuscii.

"Hey che fai?" chiese con tono preoccupato Zayn.

"Secondo te? Cerco di alzarmi genio."

Riuscii a mettere prima uno e poi l'altro piede a terra. Il ragazzo si alzò dalla sedia e si piazzò di fronte a me. Lo guardai curiosa di sapere cosa volesse fare e lo vidi allungare le braccia verso di me e prendermi i fianchi cercando di alzarmi.

Quando capii le due intenzioni, misi le mani sopra le sue e le scacciai con non molta delicatezza.

"Ce la faccio da sola. Non ho bisogno del tuo aiuto" dissi aspettando che lui alzasse la voce dicendomi di non parlargli in questo modo. Per questo quando lo sentii ridacchiare, alzai lo sguardo verso di lui pensando che il dolore avesse tradito i miei sensi.

"Io non ne sarei così certo" pronunciò sicuro di se.

"Ce la faccio da sola" ripetei convinta.

Lui fece un passo indietro ed incrociando le braccia, pronto a godersi la scena. Stronzo.

Appoggiai le mani sul letto cercando di darmi la spinta necessaria per alzarmi. Ci riuscii ed un attimo dopo mi ritrovai in piedi davanti a lui. Tuttavia, il momento non durò a lungo poiché sentii le gambe cedere.

Serrai gli occhi per prepararmi alla caduta in grande stile col sedere a terra, ma non sentii niente.

Quando aprii gli occhi, mi ritrovai due profonde iridi scure guardarmi non con pietà o divertimento come pensavo, ma con sincera preoccupazione. Mi trovavo tra le sue possenti braccia che prontamente mi avevano evitato una caduta rovinosa. Lui mi salvava sempre.

・฿urn ₩ith Me・Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora