・Ventunesimo ₡apitolo・✞

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"Allora che prendi?" domandai ad Harry seduto al bancone del locale di Liam durante il mio turno.

"Mmh.. tu che mi consigli?" sorrise raggiante facendo comparire le fossette che adoravo.

"Con lo zio Jack non puoi mai sbagliare, anche se personalmente preferisco di gran lunga un bicchierino di vodka" sorrisi. Non facevo altro da quando stavo con lui.

"Allora vada per due vodka!" esclamò facendo il numero del due con le dita.

"Vedo che ci vuoi dare dentro stasera. Ti avverto, non ti porterò a casa ubriaco. Mi bastano già questi" indicai la folla già ubriaca alle undici di sera.

"È per te scema. Riposati due minuti." Mi passò il bicchierino indicandomi il posto accanto a lui.

"Non ti preoccupare, ci penso io qui" mi rassicurò Liam.

"Ciao" pronunciò la voce calda e roca di Harry appena lo affiancai.

"Ciao" risposi col suo stesso tono facendo combaciare le nostre labbra.

"Mi sei mancata" mormorò sorridendo sulla mia bocca.

"Idiota" lo spintonai con la spalla sorseggiando il drink che avevo davanti.

"Parla Scarlett-rovina momenti- Tomlinson" ironizzò fingendosi offeso.

"Mi piace come pronunci il mio nome" ammisi sincera.Avevo bevuto solo un bicchiere e già mi aveva dato alla testa.

O era semplicemente l'effetto che il riccio aveva su di me che mi mandava in confusione.

"A me piaci tu" ribattè per poi far incontrare le nostre labbra. "E mi piace ancora di più il sapore della vodka sulla tua bocca. Credo sia appena diventato il mio gusto preferito" sussurrò ad un soffio dalle mie labbra.

"Scarlett! Ti volevo presentare Nia.." seniti quela che era l'ormai voce familiare della mia migliore amica, "ma vedo che sei già occupata" pronunciò Ruth alle nostre spalle con un tono tra l'incazzato ed il deluso quando vide la scena di me ed Harry quasi baciarci. Si girò e fece per andarsene ma la fermai mettendomi avanti.

"Ruth, posso spiegare..."

"Mi hai mentito, Scar. Non c'è niente da spiegare" sbottò fredda spingendomi di lato per passare.

"Cos...? No, c'è un malinteso, io non ti ho m.."

"Hey, che sta succedendo qua?" si intromise il biondino dalla faccia familiare.

"Niente, ce ne stavamo andando" disse lei prendendogli la mano.

"E così tu sei il famoso Niall. Piacere Scarlett" mi presentai cercando di prendere tempo, infatti Ruth si fermò. Nonostante fosse incazzata con me, sapevo che moriva dalla voglia di farmi conoscere il ragazzo per cui era persa, quindi restò lì semplicemente a vedere la scena.

"Famoso non lo so, ma si, sono io Niall. Piacere" sorrise stringendo con decisione la mano che gli avevo porto.

"Niall?" chiesi dubbiosa. L'avevo già visto da qualche parte.

"Si, perchè?" chiese socchiudendo gli occhi, forse anche lui per sforzarsi di ricordare.

All'improvviso un colpo di fulmine mi illuminò.

"Ho capito dove ti ho già visto! Qui, al locale." Vidi la sua espressione ancora dubbiosa così continuai. "Eri al balcone per ordinare e già eri più che andato" risi solo al pensiero delle sue condizioni.

"Ah si! La simpaticissima barista che mi voleva versare i drink nelle mutande" ridacchiò.

"Non pensavo te lo saresti ricordato" continuai. Vidi con la coda degli occhi il viso di Ruth tra l'incazzato ed il confuso. Non ci stava capendo niente.

"Non ero poi così andato come potevo sembrare, ero solo stanco e senza alcuna voglia di ribattere" si giustificò.

"Certo, certo..." ridemmo.

Vedendomi che stavo conversando con un ragazzo, Harry si avvicinò a me mettendomi una mano attorno al bacino stringendolo leggermente.

"Io sono Harry, il suo ragazzo" intervenne lui accentuando l'ultima parola ricevendo un'occhiataccia da parte mia. Di certo non stava semplificando la situazione.

"Il tuo ragazzo eh? Vaffanculo Scarlett!" pronunciò Ruth scomparendo nella folla trascinandosi letteralmente il biondo, non prima che quest'ultimo riuscì a fare un gesto di saluto.

"Cazzo non potevi tenere la bocca chiusa?" sbottai incazzata contro il riccio spingendolo leggermente.

"Scusami se la mia ragazza stava parlando con un altro ed io non volevo stare lì a guardare" rispose a tono. "Stavate flirtando davanti a me e non me ne potevo rimanere zitto ed impassibile come se non mi riguardasse."

"La tua ragazza? Harry ma che ti sei fumato? Io e te non stiamo insieme. Ed è vero, non ti riguardava." Mi allontanai da lui per andare dietro al bancone e pulire i bicchieri sporchi.

"I-Io pensavo che.. ecco, stavamo insieme" quasi sussurrò il ragazzo una volta posizionato di nuovo sullo sgabello dove stava prima.

"Bhe hai capito male" pronunciai acida. Forse avevo esagerato con lui, ma era la seconda volta che litigavo con la mia migliore amica per lui.

"Mi dispiace di averti fatto perdere tutto questo tempo con me, ma non ti preoccupare. Non ti scoccerò più" disse prima di alzarsi ed andarsene.

Stranamente da quello che mi aspettavo, non mi toccò più di tanto. In fondo lo sapevo che non poteva durare. Niente con me dura. Ho la capacità di far appassire anche il fiore più rigoglioso tra le mie mani, figurarsi l'inizio di una sottospecie di relazione.

"Scarlett, mi vuoi spiegare che sta succedendo?" si avvicinò Liam aiutandomi a raccogliere i pezzi di un bicchiere che avevo scagliato a terra per la rabbia.

"C'è che sono un disastro! Faccio scappare tutti da me" mormorai tra me e me sperando che Liam non avesse sentito.

Fermò improvvisamente le sue azioni e le mie per prendere le mani tra le sue e puntandomi gli occhi contro facendomi alzare.

"Non so cosa sia successo, ma in quanto tuo migliore amico e capo, ti ordino di andare a casa e riposarti un po'. Ne hai bisogno" disse accogliendomi tra le sue braccia e lasciandomi un bacio tra i capelli. "Vedrai che dopo una buona dose di riposo e tranquillità, sarai più lucida e risolverai ogni cosa."

Annuii non completamente sicura e dopo essermi sciacquata il volto e raccolto le mie cose, accettai il consiglio e salii sulla moto per andare a casa.

Mi fiondai pesamente sul letto stringendo gli occhi per non far scendere le lacrime, ma il compito fu più difficile del previsto e rinunciai a combatterle. La vista si appannò e non riuscii a trattenere i singhiozzi.

Faceva male ammetterlo, faceva terribilmente male, ma non potevo più negarlo. Avevo bisogno di qualcuno. E sapevo esattamente chi.

・฿urn ₩ith Me・Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora