・Ventiseiesimo ₡apitolo・✞

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"Harry smettilaa!" gridai ridendo al riccio mentre mi faceva il solletico.

"No se prima non mi chiederai scusa" continuò nelle sue azioni mentre ci trovavamo sul mio letto.

Avevamo trascorso l'intera domenica a casa mia, a coccolarci e a rilassarci l'uno con la figura dell'altro. Non stavo così bene da tanto tempo.

"Non è colpa mia se ne sei uno scarsone a monopoli" risi ancora di più ricordandomi la sua espressione appena arrivò con la sua pedina sui miei alberghi perdendo tutto quello che aveva.

"Forse non sarò un asso in questo gioco, ma ne conosco altri molto più divertenti.. e piacevoli" sussurrò al mio orecchio con tono roco arrestando improvvisamente i movimenti delle sue mani.

"Mi piacerebbe tanto vedere come te la cavi in quelli" risposi assecondandolo. Mi avvicinai anch'io al suo orecchio per mormorargli un "ho delle curiosità da soddisfare."

La sua espressione concitata fu anche meglio di quella che mi ero immaginata e le sue pupille dilatate per l'eccitazione erano quello che mi servivano per incoraggiare i miei movimenti.

Sotto di lui, alzai i miei fianchi strusciandoli verso la sua erezione già dura e febbricitante, impaziente di un mio movimento.

Colsi il suo stato vulnerabile per capovolgere le posizioni e distendermi leggermente su di lui. Con un gesto secco, mi sfilai la maglia lunga che usavo per la casa rimanendo esclusivamente in intimo sul suo corpo caldo e tonico.

"Tu mi porti alla morte, Scarlett Tomlinson. E se questo è il mio ultimo giorno sulla Terra, non c'è posto migliore dove vorrei stare se non dentro di te. Fa l'amore con me, Scar" pronunciò dolce senza nascondere l'eccitazione nella sua voce.

Per un attimo mi sentii speciale ed unica per qualcuno. Nessuno mi aveva mai detto qualcosa del genere. Prima di lui, il rapporto che avevo con i ragazzi si limitava ad un superficiale scambio di piacere fisico, definito brutalmente sesso. Harry era stato il primo a definirlo amore, nonostante sappia bene come io sia fatta e le mie intenzioni a non volere una relazione seria. Ha accettato le mie richieste e le ha rispettate continuando, però, a farmi sentire una principessa. Peccato che ero ben lontana dall'esserlo e appena se ne sarebbe accorto anche lui, mi avrebbe lasciato come facevano tutti quanti.

Persa nei miei pensieri, non mi accorsi che si era tolto anche lui i vestiti rimanendo in boxer sotto di me. Mi abbassai alla sua altezza e lo baciai con foga.

"Direi che questi non servono più" pronunciai sensuale togliendogli l'ultimo indumento che gli rimaneva.

In risposta, appoggiò le sue grandi mani sui miei fianchi e spingere la sua erezione pulsante contro la mia intimità.

"Questo è l'effetto che mi fai, piccola."

Non riuscii a resistere ulteriormente e con una mossa repentina sfilai anche i miei slip.

Accarezzai delicatamente il membro del riccio mentre recuperavo dal cassetto un preservativo. Appena glielo infilai, mi accovacciai sul suo membro e, aiutata dalla mano, lo posizionai davanti la mia entrata per poi spingerlo in me.

Iniziai a muovermi lentamente sopra di lui mantenendomi per le sue possenti spalle provocandogli un sonoro gemito strozzato.

Appena mi abituai alla sua presenza, aumentai il ritmo delle spinte, aiutata dai suoi fianchi che assecondavano i miei movimenti facendo incontrare profondamente le nostre intimità.

L'unico suono in tutta la casa che si poteva percepire era lo scontro/incontro delle nostre carni che si bramavano come assetate di sentirsi e si ricercavano come la più eccitante delle cacce.

Improvvisamente Harry alzò il busto e si mise a sedere, ed io sgranai gli occhi sentendolo ancora più intensamente. Era una sensazione fantastica sentirlo dentro di me così chiaramente nonostante la presenza del preservativo. Era come se fossimo una cosa sola, due anime in un unico corpo, due scintille di una stessa fiamma, due stelle di uno stesso cielo.

Fece salire le sue mani verso il mio collo, per tirarmi verso di lui e baciarmi con trasporto, quasi come le nostre spinte in quel momento.

Con le labbra sempre incollate alle mie, fece scendere le braccia verso la mia schiena.

Percepii le sue mani giocare con il gancetto del mio reggiseno, per poi sfilarmelo rudemente, lasciandomi perfettamente nuda tra le sue braccia.

Sorrise raggiante alla vista della mia espressione estasiata per la sua azione selvaggia. Dedicò qualche istante a contemplare il mio corpo col suo sguardo bruciante, finché non abbassò la sua bocca dal mio collo ad uno dei miei seni, mordendolo e succhiandolo sensualmente.

Questo non fece altro che aumentare l'adrenalina in me, facendomi gettare la testa all'indietro per l'eccitazione.

"Harry" gemetti il suo nome sommessamente continuando a reggermi alle sue spalle quando le sue spinte divennero più disperate e profonde, facendomi capire che stava per venire.

"Vieni per me, piccola. Sei al sicuro." Quelle sue parole protettive mi provocarono sensazioni incontrollabili che sfociarono nel più intenso orgasmo che io avessi mai avuto.

Dopo pochi secondi mi raggiunse pure lui gridando il mio nome e rallentando sempre di più i suoi movimenti, fino a farli cessare del tutto e crollare sfinito sul materasso, seguito da me.

Mi accasciai sul suo corpo, ormai priva di forze aspettando che il respiro si regolarizzasse. Avevo l'orecchio poggiato sul suo petto e potevo sentire il suo cuore battere fortissimo.

"Woow" esclamò non appena realizzò quello che era successo.

"Già, woow" risposi anch'io alzando lo sguardo verso di lui e guardandolo negli occhi.

Mi smarrii in quelle iridi verdi e profonde, perdendo la cognizione del tempo e dello spazio.

Tutto intorno a noi non aveva senso, in quel momento c'eravamo solo io e lui. Cuore contro cuore. Occhi negli occhi. Azzurro nel verde. Zaffiro nello smeraldo. Cielo nel prato. E ci addormentammo così, con i nostri corpi ancora persi nell'altro.

・฿urn ₩ith Me・Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora