∙₮rentaseiesimo ₡apitolo∙✞

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Mi trovavo tra le sue possenti braccia che prontamente mi avevano evitato una caduta rovinosa.

Lui mi salvava sempre.

Sbattei per qualche secondo le ciglia incredula del suo gesto, ma le richiusi immediatamente quando sentii un piacevole calore sulle mie labbra.

Fu uno sfioramento di labbra, un tocco leggero quasi impercettibile, ma io l'avevo sentito.

Aprii nuovamente gli occhi e incontrai il suo viso a due centimetri dal mio che mi stava guardando.

Fu inevitabile la sorpresa da parte mia, ma lui non se ne accorse poiché troppo impegnato a studiare le mie labbra.

Era incredibile il modo in cui le guardava, sembravano il suo oggetto di desiderio, la sua unica ragione di vita senza le quali non poteva vivere, una cosa di inestimabile valore. Esattamente come il modo in cui mi fece sentire in quel momento.

Fui io a volere e cercare di nuovo quel contatto, che trovai immediatamente.

E nostre bocche si incontrarono per un secondo bacio. Quell'unione fu l'essenza del delicato.

Non era nel mio stile baciare a stampo, anzi, quasi non lo consideravo nemmeno un vero bacio.

Ma in quel momento non ci fu cosa più perfetta di quel contatto.

Dopo minuti interminabili in cui le nostre labbra rimasero semplicemente sulle altre senza muoversi, ci distaccammo.

Ognuno studiava l'espressione dell'altro per capire i propri pensieri.

Fu una missione impossibile poiché l'oscurità dei suoi occhi celava ogni genere di emozione. Erano inespressivi e li trovai stupendi. Senza accorgermene, mi ritrovai a pensare che era totalmente uguale a me. Lo stesso carattere chiuso agli estranei, lo stesso comportamento menefreghista e da stronzo, la stessa voglia di godersi la vita e gli stessi occhi inespressivi.

Non fui ma così grata alla mia vita di avermi dato occhi freddi come in quel momento. Se fossi stata la stessa ragazza di qualche anno fa, ci avrebbe letto all'interno la voglia ed il desiderio incontrollabile di avere di nuovo il calore che emanavano le sue labbra sulle mie. Ma in fondo non ho mai creduto alla cazzata che gli occhi fossero lo specchio dell'anima.

Io volevo le sue labbra sulle mie e le avrei avute.

Appoggiai una mano sul suo petto tonico ed allungai l'altra verso il dietro del suo collo. Sotto il suo sguardo incuriosito, avvicinai il suo viso al mio e rimasi così, ad un soffio dalla sua bocca.

Potevo sentire il suo odore fresco di menta mischiato al tabacco e non ci fu mai profumo migliore di quello.

Chiusi gli occhi e presi un respiro profondo godendomi la sua essenza quando fu lui impaziente ad unire finalmente le nostre bocche per un bacio disperato e mai così intensamente desiderato.

Gli fui grato di quel gesto, volto a dimostrarmi che anche lui ricambiava quella voglia.

Questo, a differenza degli altri, fu del tutto diverso. Era rude, impaziente, bisognoso. Le nostre bocche si bramavano, le lingue perse in una corsa disperata a rincorrersi e i cervelli ormai a puttane.

Sentii improvvisamente le sue braccia stringere ancora di più il mio corpo in balìa del suo e mi sollevò da quella posizione per farmi stendere a terra e lui sopra di me.

Sospirai sommessamente al contatto del pavimento freddo, in grande contrasto con il suo corpo bollente, ma questo non fece altro che aumentare l'eccitazione di quel momento.

Per dimostrare la mia dominanza, in uno scatto repentino capovolsi la situazione ponendo Zayn sotto di me ed io a cavalcioni sui suoi fianchi. Sentii delle profonde fitte alla schiena e alle gambe per quel mio gesto, ma decisi di ignorare il dolore e concentrarmi sulle nostre azioni. Continuammo quel bacio dimenticando tutto quello che c'era intorno a noi, trasportati unicamente dalla passione che ci travolgeva lasciandoci senza respiro.

Senza mai allontanare le nostre labbra, Zayn si alzò da terra e si mise seduto con me su di lui e mi afferrò saldamente il sedere per sollevarmi.

A quel gesto emisi un profondo gemito che interruppe per un istante il nostro contatto. Aprii gli occhi e vidi che mi guardava soddisfatto dell'effetto che mi faceva, poi ci alzò da terra e mi portò fino al muro dove mi sbattè con non poca delicatezza.

Quella sua azione mi provocò un leggero dolore alla schiena, ma coperto dal nostro trasporto che mi rendeva tutto il corpo insensibile tranne le labbra.

Strinsi ancora di più le gambe ai suoi fianchi quando abbandonò le mie labbra per scendere fino al collo dove mi lasciò una scia di baci irruenti.

Continuando i suoi movimenti sul mio collo, fece passare delicatamente le sue mani dai miei fianchi per cui mi manteneva ai lati del mio seno fino a risalire alle mie braccia che afferrò e sollevò per schiacchiarle ai lati della mia testa con una sua mano mentre l'altra ritornò sulla mia nuca per avvicinare maggiormente le sue labbra a quella zona ormai dolorosa ed ipersensibile.

Cercai invano di soffocare i gemiti per non dargli questa soddisfazione e in risposta avvicinai bruscamente i miei fianchi ai suoi, gesto che mi permise di sentire chiaramente l'effetto che avevo su di lui, visto il duro rigonfiamento che aveva nei pantaloni.

Infatti, a quel gesto gli fu impossibile trattenere un gemito gutturale proveniente dalla zona più profonda della sua gola.

Quel suono per me melodioso non fece altro che rendermi impaziente di avere un maggiore e più profondo contatto con lui.

Ci staccammo per un momento a causa della mancanza di fiato di entrambi e sfruttammo quegli istanti per guardarci negli occhi.

Con i respiri ancora irregolari, mi avvicinai nuovamente a lui e gli lasciai un bacio all'angolo della bocca mentre feci scendere le mani sotto la sua maglia. Fu inspiegabile la sensazione che provai al contatto con il suo petto tonico e caldo, a differenza delle mie mani fredde. Dal sospiro che emise capii che anche lui aveva provato lo stesso.

Buttò la testa all'indietro per godersi quel contatto e io ne approfittai immediatamente per togliergli la maglia con un gesto secco e lasciare una scia di baci sul suo collo, proprio come aveva fatto lui prima con di me.

"Aa-ah" sospirò ad un mio bacio più violento. Allontanai il mio viso dall'incavo del suo collo per vedere con espressione soddisfatta la mia opera.

Lui si toccò la parte contusa ed immediatamente si dipinse sul suo viso un'espressione dolorante.

Sapevo perfettamente che mi sarebbe spettata una vendetta da parte sua, tuttavia emisi lo stesso un gridolio sorpreso quando mi caricò di peso su una spalla e fece alcuni passi prima di buttarmi con alcuna delicatezza sul letto.

Mi distesi meglio sul materasso e lui mi seguì appoggiandosi con i gomiti ai lati della mia testa per non pesarmi addosso.

Si abbassò nuovamente verso di me e continuammo quello che stavamo facendo precedentemente.

Aveva una mano dietro al mio collo e l'altra mi stava accarezzando una gamba.

Ero completamente nelle sue mani.

・฿urn ₩ith Me・Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora