・Ventottesimo ₡apitolo・✞

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"No, ti prego. Logan, mi stai facendo malee!" gridai con tutta la voce che avevo in corpo per convincere il ragazzo a lasciarmi.

"Andiamo dolcezza, ci stiamo divertendo un pò" esclamò lui non curante delle mie proteste.

Continuò a lasciarmi umidi baci sul collo mentre io mi dimenavo sotto di lui. Per fermare i miei movimenti disperati, bloccò strette le mie mani sopra la mia testa con una sola sua.

"Logan...no" sussurrai flebilmente quando fece scorrere l'altra mano sul mio interno coscia, avvicinandosi sempre di più alla mia zona più intima.

"Ti farò sentire così bene, dolcezza" mi assicurò mentre sbottonava impazientemente il bottone del pantalone che indossavo.

Una volta sfilato completamente, infilò violentemente un dito dentro me dopo avermi strappato gli slip da dosso.

Strillai a quel gesto rude e del tutto inaspettato. Sapevo che non dovevo permettergli di bere così tanto perché queste erano le conseguenze. Lo erano sempre, e sempre ero costretta a sottostare ai suoi voleri perchè se mi fossi rifiutata, sbronzo com'era, sarebbe andata anche peggio, e sul mio corpo avevo tutte le prove.

Era colpa mia e mi meritavo quello che mi stava facendo, ma fu inevitabile non urlare quando entrò velocemente in me iniziando a spingere selvaggiamente, senza darmi il tempo di farmi abituare alla sua presenza.

Aprii gli occhi improvvisamente alzando il busto in uno scatto repentino che mi fece girare la testa.

Mi portai le mani alla gola, cercando di far calmare il mio respiro irregolare.

Era solo un incubo.

Mi alzai dal letto dirigendomi in cucina per cercare sollievo in un fresco bicchiere d'acqua, ma una volta portato alla gola, Ssmbrò non portare l'effetto sperato. Tutto quello che mi serviva era una doccia rigenerante.

L'acqua scorreva sulla mia pelle facendo scivolare via il sudore, ma le preoccupazioni no. Quelle rimasero, più vive che mai.

Immagini di Logan che mi possedeva senza il mio permesso continuavano ad aggirarsi nella mia mente. Dovetti mantenermi con entrambe le mani alla cabina della doccia per rimanere in piedi. Sentivo le gambe cedere da un momento all'altro.

Pensavo di aver superato tutto, soprattutto l'episodio "Logan", ma a quanto pare, nonostante cercassi, anzi, mi imponessi di dimenticare, questo si ripresentava all'improvviso, senza permesso e senza invito, facendomi rivivere il periodo peggiore della mia vita.

Stavo crollando. I muri che mi ero costruita fino a quel momento stavano cadendo a pezzi, sgretolandosi in un ammasso di polvere.

Stavo affondando e non c'era nessuno a tendermi la mano per salvarmi.

Uscii dalla doccia, ma il cuore non smise di battere più veloce del normale. Mi sentivo assalita da mille emozioni senza riuscire a gestirne alcuna.

Mi accovacciai sulle ginocchia, sentendo l'aria mancarmi e mi aggrappai con le mani alla gola, in cerca di un pò di sollievo, ma sembrava tutto inutile. Riuscii a trascinarmi ancora nuda e bagnata fino al comodino per afferrare il cellulare.

Composi il numero dell'unica persona che volevo affianco in quel momento, sperando che rispondesse.

Appena sentii qualcuno dall'altra parte, riuscii a dire qualcosa, prima del buio.

Ruth's pov

"Niall smettila" esclamai in preda alle risate. Allungai le mie mani cercando di fermare quelle del biondino che non finivano di farmi il solletico.

A concedermi un attimo di pausa ci pensò il telefono che aveva iniziato a squillare. Mi presi alcuni secondi per recuperare un po' d'aria e risposi senza controllare chi fosse.

"Pronto?"

Dall'altra parte sentii solo dei respiri concitati quindi pensai che fosse il solito scherzo telefonico.

Stavo per riattaccare irritata quando sentii all'ultimo momento una voce, quasi un sussurro.

"Ho bisogno d'aiuto... Ruth aiutami."

Quella voce... la potevo riconoscere tra mille. Era la mia migliore amica. Quanto mi mancava il suono della sua voce.

"Scar tutto bene?" domandai notando il suo strano tono. "Scar" la chiamai. Niente.

"Scaar" continuai senza ricevere risposta. Mi preoccupai immediatamente, doveva essere successo qualcosa, eppure non aveva riattaccato. "Scar non ti preoccupare, sto vedendo" le dissi anche se non mi poteva sentire.

Riattaccai fiondandomi poi a mettere qualcosa di diverso da una maglia di Niall. A proposito di lui, nella fretta del momento lo avevo ero completamente dimenticato.

Scesi le scale della mia stanza per arrivare in salotto dove stava comodamente steso sul divano a guardare la televisione, ignaro dell'accaduto.

"Niall sbrigati. Ti devi vestire. Scar ha bisogno di noi" dissi scuotendolo "di me" aggiunsi sotto voce dopo che gli porsi la maglia che stavo indossando precedentemente.

"Che succede?" disse lui per il mio tono preoccupato e i miei movimenti frettolosi.

"Non lo so e ho paura" ammisi sconfitta.

Venti minuti dopo arrivammo fuori il vialetto della sua casa. Mi fiondai rapidamente verso la porta mentre Niall parcheggiava l'auto.

"Scar! Scaar apri" bussai violentemente alla porta senza ottenere risposta.

"Hey piccola, calmati. Ci sono io con te" mi tranquillizzò Niall appena mi raggiunse.

In quel momento desideravo solo entrare in quella maledetta casa per sapere cosa fosse successo. Ed in quell'istante mi ricordai della chiave di riserva che Scar nascondeva sotto il tappeto. Mossa alquanto stupida da parte sua, ma mai così utile come in quell'occasione.

Per l'agitazione non riuscivo a farla girare nella serratura a causa delle mie mani tremanti.

"Lascia fare a me, ci penso io" prese in mano la situazione Niall e non potevo essergli più grata. Capiva sempre quando avevo più bisogno di lui e c'era sempre ad aiutarmi.

Appena la aprì, la prima stanza che controllai fu direttamente la sua stanza da letto.

"Oh mio Dio" mi bloccai sull'uscio della porta appena vidi a terra il suo corpo nudo privo di sensi.

"Scar!" mi avvicinai a lei coprendola con il cardigan che indossavo.

La girai cautamente scoprendole il viso. Aveva le labbra bluastre e la sua pelle era fredda. I suoi capelli erano completamente bagnati.

Mi guardai intorno cercando di capire cosa potesse essere successo e notai il cellulare con il quale mi aveva chiamato accanto al suo corpo. Aveva diverse chiamate perse e messaggi da parte di Harry. Mi ero completamente dimenticata quello che successe l'ultima volta tra noi.

In quel momento il motivo del nostro litigio era così insignificante rispetto a riavere di nuovo la mia migliore amica al mio fianco, che passò subito in secondo piano.

La vestii rapidamente e chiamai Niall che la prese in braccio trasportandola fino all'auto dove partì velocemente con una brusca sgommata.

Il tragitto verso l'ospedale non mi sembrò mai così lungo come in quel momento.

Appena arrivati, entrai dentro la struttura seguita dal biondo che teneva cautamente il corpo di Scar mentre io cercavo qualcuno che ci potesse aiutare.

Quando dei medici si accorsero di noi, adagiarono delicatamente il corpo privo di sensi della mia migliore amica su una barella che sparì dalla nostra vista qualche secondo dopo.

・฿urn ₩ith Me・Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora