・₮rentunesimo ₡apitolo・✞

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Scar's pov

Passai altri due giorni in ospedale secondo le procedure e poi ripresi immediatamente la mia solita vita quotidiana. 
C'erano momenti in cui sentivo le forze venir meno, ma secondo il dottore era normale, l'importante era non affaticarsi troppo. Ma si sa, io non sono mai riuscita a stare ferma.
Quello stesso pomeriggio, un caldo giovedì di aprile, infatti, ero attesa a casa Malik per guardare come sempre Rose e Nicolas.

Non vedevo loro da neanche una settimana e già mi mancavano.

"Salve Trisha" le sorrisi cordialmente quando mi venne ad aprire.

"Ciao Scar, prego entra." Si spostò di lato per farmi accomodare in casa. "I bambini sono di sopra a disegnare" mi disse indicandomi le scale.

La ringraziai e mi diressi verso il piano superiore, quando la voce della donna mi fermò. "Ti andrebbe di prendere una tazza di tè con me? Mi piacerebbe scambiare quattro chiacchiere. Sai, sono molto impegnata con il mio lavoro e vado sempre così di fretta che a volte sono proprio maleducata" confessò con un sorriso a mò di scuse.

"Non ti preoccupare" le sorrisi anch'io appoggiando una mano sul suo braccio per rassicurarla.

"Sai cara, sin dal primo momento che ti ho vista ho subito pensato che tu fossi una ragazza sveglia e con la testa sulle spalle" mi rivelò mentre sorseggiavamo il liquido caldo. "E ogni giorno ne ho sempre più conferma."











"Oh Trisha, non so che dirti... Mi fa veramente piacere che tu pensi questo di me. Ti stimo molto come donna e come madre. Capisco che non sia facile mandare gestire una casa e un lavoro impegnativo come il tuo, ma tu ci sei riuscita benissimo. Hai una famiglia davvero stupenda" le dissi dando parola a tutti i miei pensieri su di lei.

"Sono davvero contenta che sia stata proprio tu a bussare alla mia porta. Non potevo chiedere di meglio." Finì di parlare e mi strinse in un forte abbraccio rimanendo sempre composta.

"Scar!" pronunciò una vocina alle nostre spalle.

"Hey principessa! Mi sei mancata tantissimo" la presi tra le mie braccia e lei mi rivolse un abbraccio strettissimo.

"Tesoro, ti lascio con i bambini. Io devo andare, mi aspettano in ufficio" si congedò Trisha salutandomi.

"Non ti preoccupare, ci penso io a queste piccole pesti" dissi sorridendo alla bambina tra le mie braccia.

"Scar, io ho un pò di fame" rispose Rose toccandosi il pancino. Sorrisi a quel gesto.

"Allora vai sopra e chiama tuo fratello, facciamo una bella torta" informai la bambina che mi guardava con occhi brillanti.

Non se lo fece ripetere una seconda volta e scappò dalle mie braccia carapultandosi al piano superiore. 
Nel frattempo mi diressi in cucina dove iniziai a mettere sul bancone tutti gli ingredienti necessari.

"Allora bambini" dissi loro quando entrarono in cucina "a che gusto la vogliamo fare questa torta?"

"Cioccolato!" esclamò Rose contemporaneamente a Nicolas che invece la preferiva a panna.

"Facciamo così" presi in mano la situazione tra i due che stavano incominciando a litigare per come farla. "La faremo a cioccolato e panna e ci aggiungeremo delle fragole come decorazione. Che ne dite?" Annuirono entrambi animatamente e ci mettemmo all'opera.

"Scar quante uova servono?" mi chiese Rose davanti al frigo aperto, mentre istruivo Nicholas su come mescolare.

"Due, tesoro" le risposi dolcemente.

Stavamo facendo scogliere la
cioccolata in un pentolino, quando sentimmo la porta aprirsi.

Ci girammo tutti contemporaneamente per vedere la figura che stava entrando.

"Zaynn!" urlò la bambina accogliendo il fratello nello stesso modo che aveva fatto con me.

"Hey principessina" la sollevò lui facendola girare. Mi si scaldò il cuore a quella visione, ma non dovevo darlo a vedere.

"Che profumino... che stavate facendo?" domandò guardandomi con la coda dell'occhio.

"Avevamo fame e a Scar è venuta l'incredibile idea di fare una torta" rispose Nicolas elogiandomi.

Io mi voltai verso il bambino e gli sorrisi. Zayn approfittò della mia distrazione per avvicinarsi sempre di più alla postazione in cui mi trovavo e
 si sbilanciò in avanti vedendo quello che bolliva in pentola. Mi persi a guardare i suoi lineamenti scuri e profondi. Non potevo fare a meno di paragonarlo ad Harry. I suoi ricci morbidi in cui adoravo perdervi le mani erano qualcosa di incredibile, ma le labbra di Zayn erano qualcosa di unico, raro che avevo troppe poche volte avuto l'onore di assaggiare. Erano carnose e marcate quando stava rilassato, adoravo il modo in cui si increspavano leggermente quando si accigliava ed erano assolutamente perfette quando si arrossavano perché tenute strette tra i denti per la rabbia o quando si gonfiavano dopo i nostri baci irruenti. Su quelle labbra morivo ogni volta che anche solo sfioravano le mie.
 Vidi che le mosse per dire qualcosa
che non risuonò nelle mie orecchie.

"Cosa?" chiesi ridestandomi dallo stato di trance in cui ero precipitata. 
Un sorriso sghembo si dipinse sul suo volto prima di rispondermi.

"Ho detto che la cioccolata sta bruciando" ripetè divertito.

"Merda" urlai coprendomi velocemente la bocca per l'imprecazione prodotta dalla mia voce. Spensi prontamente il fuoco versando la cioccolata che riuscii a salvare nel recipiente di vetro dove stavano già gli altri ingredienti.

"A che stavi pensando, bambolina?" mi sussurrò nell'orecchio dopo essersi assicurato della distrazione dei fratelli.

"A quanto sia irritante questo soprannome" mentii allontanandolo da me con un gesto poco gentile. Mi sorrise consapevole e si diresse nella sua camera. Speravo che non si fosse accorto delle mie attenzioni, ma ero pienamente consapevole del contrario.

"Adesso non ci resta che aspettare che si raffreddi" spiegai a Rose e Nick che mi guardavano annuendo."Nel frattempo che pulisco il disastro che abbiamo combinato," toccai scherzosamente la punta del naso del maschietto, "potete anche andare su e giocare un pò. Vi raggiungo fra qualche minuto" sorrisi loro che dopo pochi secondi sparirono lasciandomi sola in cucina.
Stavo ripulendo il bancone dagli ultimi residui di farina, quando sentii due mani afferrarmi i fianchi.

"Zayn lasciami" mi girai verso di lui guardandolo negli occhi. Le sue mani possentii ancora sulla mia vita.

"Non lo vuoi veramente" disse lui a voce bassa e terribilmente provocante. Era sempre stato devastante l'effetto che aveva sui miei sensi. "Il tuo corpo dice altro" sussurro rilasciando un sospiro che mi fece venire i brividi sulla pelle.

"I-invece si" pronunciai con voce tremolante. "Smettila!"

"Di fare cosa?" chiese innocente mentre faceva avvicinare i nostri fianchi sempre di più, fino a farli scontrare. A quel tocco, lui chiuse gli occhi ed emise un profondo gemito proveniente direttamente dalla gola. Ero impotente davanti alla sua espressione di piacere.

Lo guardavo estasiata mentre lui si godeva il contatto dei nostri corpi bollenti mordendosi sensualmente il labbro inferiore.
Non potevo ricadere di nuovo nella sua trappola. Già mi aveva usato una volta lasciandomi poi da sola. Non sarebbe ricapitato una seconda, non l'avrei permesso.

"C-credo che la torta si sia raffreddata abbastanza" sussurrai ad un soffio dalle sue labbra per poi allontanarmi. "Bambiniii è pronta!" gridai per farmi sentire e per riprendermi dagli avvenimenti di qualche secondo prima.

Zayn rimase immobile a guardarmi con uno sguardo deluso e leggermente irritato.

・฿urn ₩ith Me・Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora