・₮rentatreesimo ₡apitolo・✞

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"Merda.." esclamai alla stupefacente vista che mi si presentava davanti.

Non avevo torto, avevo capito perfettamente dove ci trovavamo.

Mi aveva portata a mare, in una spiaggia stupenda dalla sabbia fine e chiara, con il suono melodioso del mare che fungeva da sottofondo.

La cosa che mi colpì di più, tuttavia, non fu lo scenario, ma come era stata abbellita la spiaggia.

A terra vi era un cerchio di candele profumate che donavano una luce soffusa all'ambiente, rendendo l'atmosfera rilassante ed intima.

Al centro di queste piccole lucine vi era un tavolo di legno per due persone su cui era stesa una tovaglia Bianca, mentre dei petali rossi erano sparsi qua e là lungo la spiaggia ed il tavolo.

"Dai vieni" mi incoraggiò sorridente Harry mentre si toglieva le scarpe.

Io lo seguii facendo la stessa cosa. I miei piedi scalzi si trovavano sulla sabbia fine e leggermente fredda che mi solleticava gradevolmente.

"Allora ti piace?" mi chiese Harry.

Non era esattamente quello che mi aspettavo da questa serata, ma ero rimasta piacevolmente colpita. Certo, non è per niente il mio genere, ma apprezzavo lo sforzo.

"È stupendo, Harry" sorrisi cercando di essere più convincente possibile.

"Tutto per te, piccola" si avvicinò cautamente ed appoggiò le sue soffici labbra sulle mie screpolate. Quella nostra differenza rese il bacio ruvido ma profondo. La sua lingua frenetica cercava disperatamente la mia e quando schiusi le labbra, Harry emise un gemito di piacere.

Ci separammo per prendere aria ed i nostri occhi si incontrarono.

I suoi brillavano e sprizzavano felicità. Era felice semplicemente per il momento che avevamo condiviso, perché stavamo passando un momento così intimo. Non volevo immaginare com'erano i miei. Probabilmente erano indifferenti, eppure lui continuava guardarli come se non avesse mai visto cosa più bella, come se da essi ne dipendesse la sua vita.

Mi sentivo quasi in colpa, ma non potevo farci niente. Non era scattato niente in me. E non dirò stronzate da sdolcinati come: "ho bisogno di lui per respirare, senza di lui la mia vita non ha senso" e merdate varie. No, non è il mio genere. Io potevo continuare a vivere senza di lui, non ne ero dipendente e non mi aveva assolutamente cambiato la vita.

Dopo quel momento in cui i nostri occhi si erano incontrati la prima volta, mi sentivo uguale a prima, non una molecola fuori posto, nessun battito cardiaco perso ne tantomeno sentimenti risvegliati se non indufferenza. Pura e semplice. Il peggior sentimento mai esistito.

Ma lui sapeva che ero così, lo aveva capito dalla prima volta che ci siamo rivolti la parola, eppure sembrava non importarsene. E non riuscivo a capire perché stesse ancora con me, cercando di risvegliare qualcosa assopito da tempo.

"Prego signorina, si accomodi" furono le parole di Harry che mi distolsero dai miei pensieri. Allontanò una delle sedie dal tavolo per permettermi di sedermi e poi la accostò raggiungendo la sua.

"Ancora non ci credo che hai fatto tutto questo per me" dissi incredula.

"Scar, farei di tutto per te." Potevo sentire i pezzi di ciò che era rimasto del mio cuore rompersi in mille pezzi dopo quell'affermazione, insieme ai suoi che avrebbero fatto la stessa fine appena questa illusione sarebbe finita.

Non risposi non sapendo cosa dire, così sorrisi, un sorriso finto, di circostanza che però lui non capì contraccambiando il gesto facendo spuntare le sue adorabili fossette.

・฿urn ₩ith Me・Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora