・Diciannovesimo ₡apitolo・ ✞

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"Liam hai visto Ruth? Mi ha inviato un messaggio dicendomi che sarebbe arrivata tra dieci minuti" chiesi al castano da dietro il bancone.

"Non l'ho vista, ma può darsi che avrà fatto tardi" ipotizzò prima di allontanarsi per servire un tavolo.

"Peccato che il messaggio me l'abbia inviato quasi un'ora fa" sussurrai tra me e me.

"Eccoti finalmente. Si può sapere dove ti eri cacciata!?" le domandai quando si avvicinò al bancone e salutarmi.

"Ero...impegnata" rispose ammiccando riferendosi sicuramente ad un ragazzo.

"E chi è il fortunato, stavolta?"

"Un irlandese dagli occhi azzurri. È dolcissimo e mi tratta da principessa" spiegò con occhi sognanti.

"Ti ha proprio rubato il cuore, eh?!" ironizzai per la sua espressione.

Non rispose, tuttavia emise un pesante sbuffo per la mia affermazione.

"Voglio vedere te quando ti innamorerai... ci sarà da divertirsi!" rise.

"Aspetta e spera tesoro."

"Sisi..adesso vado che Niall mi sta aspettando fuori. Andiamo a farci un giro con i suoi amici."

"Ok, ma mi devi presentare al più presto possibile questo famoso principe azzurro. Non voglio sorprese come l'ultima volta..." esclamai riferendomi ad Harry.

Dopo che anche l'ultimo degli ubriachi se ne fu andato, rimasi solo io nel locale per finire di pulire e chiudere.

Passò una mezz'oretta prima di sentire la porta aprirsi.

"Mi dispiace, siamo chiusi" urlai dal retro per farmi sentire da chiunque fosse entrato. "Ho detto che siamo chius..." mi fermai improvvisamente quando uscii dal retro incontrando quegli occhi stupendi quanto falsi. "Che ci fai qui?" sbottai alla figura davanti ai miei occhi.

"Sono venuto solo per parlare" esclamò il ragazzo alzando le mani.

"Mi dispiace Harry, ma non ho niente da dirti" lo congedai freddamente.

"Io si e vorrei che tu mi ascoltassi."

Ci pensai un po' prima di decidere di dargli una possibilità.

"Ti ascolterò fino a quando finirò. Quindi ti conviene sbrigarti, ho quasi finito" lo affrettai indifferente.

"In questi giorni non ho fatto altro che pensare a te e a quanto sia stato stronzo..."

"Oh, ci sei arrivato" lo interruppi ironica.

"Mi dispiace per averti mentito dicendoti che io e Beth ci eravamo lasciati, ma tu non mi hai dato scelta" si giustificò ignorando la mia affermazione.

"Non provare a dare la colpa a me. L'unica cosa di cui ho colpa, è di aver accettato di venire a letto con te" mi incazzai puntandogli un dito contro.

"Non mi sembravi tanto dispiacuta in realtà..."

"Si, prima di sapere con che razza di coglione avevo a che fare" sputai con amarezza.

"Hai ragione a trattarmi così, me lo merito. Ti ho mentito ed usata come se fossi un oggetto, ma se c'è una cosa su cui sono stato totalmente sincero è quello che provo per te" disse prendendomi le mie piccole mani tra le sue enormi.

"Raccontalo ad un'altra, Harry. Non ti credo più" sciolsi bruscamente l'intreccio delle nostre mani per continuare a pulire.

"Scar non ti sto mentendo. Ti prego credimi. Tumi piaci davvero. Non sei come le altre. In te c'è qualcosa. Qualcosa che tirende diversa e speciale. Nei tuoi occhi, nei tuoi stupendi occhi cristalliniin cui mi perdo ogni volta, riesco a vedere qualcosa. Un messaggio di aiuto, ungrido di salvataggio ed io sono riuscito ad ascoltarlo e sono pronto arispondere. Voglio essere colui che ti salva da te stessa e da ciò che si celadentro i tuoi occhi. Lascia che ti salvi, Scar. Non chiedo altro" emanòcon occhi lucidi ricolmi di speranza.

"Non sai un cazzo di me. Come pretendi di salvarmi? Come se ne avessi bisogno..."

"Con l'amore. Con tutto l'amore del mondo se è necessario. Tutti ne hanno bisogno" rispose alle mie domande. Vide che non risposi, così si avvicinò a me.

"Lascia che ti salvi Scar" ripeté a due centimetri da me.

"Non ne ho bisogno " ribadii non sicura di me con voce tremolante.

Nonostante le mie parole, non mi allontanai, anzi appoggiai la mia fronte sulla sua con delicatezza.

"Ti comporti come se niente ti potesse scalfire, distruggere, ma io vedo la tua fragilità. Sei così fragile che ho paura anche di spezzarti con un tocco" sussurrò ad un soffio dalle mie labbra. Chiusi gli occhi lasciandomi trasportare dal suo tono rilassante e delicato.

Non sapevo che cosa mi stesse prendendo, ma sentivo come se quella fosse una speranza, una delle poche rimaste, per tornare a provare qualcosa, per uscire dal circolo vizioso dell'apatia, una luce, un bagliore in mezzo al buio, a tutta quell'oscurità disarmante che era diventata la mia vita. Mi abbandonai a quelle parole, facendomi accarezzare dal suono melodioso e rassicurante della sua voce, cullare dalle promesse che non ero sicura potessero essere mantenute, anzi, ne ero sicura, ma tanto vale provarci.

"Cancella tutto questo dolore, Harry. Portalo via, ti prego" mormorai con le lacrime che minacciavano di comparire. Quella era la conferma di cui aveva bisogno.

"Non te ne farò pentire" mi assicurò per poi far congiungere le nostre labbra.

Furono travolte da una delicatezza disarmante che fu immediatamente sostituita dalla passione e la foga del momento, come se si fossero mancate. Niente di casto e puro aveva ormai, anche da quei nostri gesti si poteva percepire la disperazione ed il bisogno che ognuno colmava nella bocca dell'altro.

Appoggiò le mani dietro le mie gambe che strinse gentilmente, prima di allacciarle contro il suo bacino ed appoggiarmi sul bancone.

"È l'ultima opportunità che ti do. Non la sprecare" pronunciai prendendo fiato.

"Non lo farò" sorrise per poi baciarmi di nuovo.


・฿urn ₩ith Me・Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora