11. Desideri

355 26 3
                                    

L'aria calda di quel posto mi colpì in piena faccia mentre entravo un istante dopo di Bella.

Mi ero fermata a guardare un foglio mezzo strappato che annunciava che il proprietario cercava un barista. Mi sarebbe servito un lavoro, ci avevo

appena pensato quando ero ancora sdraiata a casa e ne avevo già trovato uno! Almeno la serata non sarebbe stata un completo buco nell'acqua!

Bella mi tirò per un braccio riportandomi alla realtà.

- Ehi! Assomiglia ai posti che frequentavi a Los Angeles?

Mi guardai intorno, pensierosa. Per me ogni locale era come casa, anche se diversi e non sempre tutti uguali.

C'era un sacco di gente, probabilmente era uno dei più frequentati da quelle parti...e non era messo male.

- Non somiglia a quelli di Los Angeles, ma la novità mi eccita - sorrisi franca, mentre la mia amica mi guardava stranamente soddisfatta - Che hai?

- Ti ho vestita che sei una favola e credo di aver anche centrato il tuo carattere! Non avresti indossato la gonna perché per te gonna equivale: o una facile da abbordare o, nel mio caso, fidanzata. La maglietta rossa incarna la tua forza e scommetto che è una delle tue maglie preferite! E poi ti fa sexy ma non in modo eccessivo! Sembri un angelo seduttore! -

La guardai senza parole. Quella era davvero una delle mie maglie preferite e aveva ragione sulle gonne... Non che avessi questo pregiudizio sulle altre ma io ragionavo così su me stessa: quando ero in vena di cose folli ero capace di mettere gonne microscopiche, perché mi davano più libertà di movimento e facevano attirare l'attenzione. Ma addirittura un angelo seduttore? IO?!

Va bene avevo una faccia pulita, la pelle forse troppo bianca e gli occhi grandi simili a quelli di un gatto di un castano dorato e labbra perennemente rosse sebbene non usassi alcun tipo di rossetto... Ma non ero proprio un angelo. Nella mia compagnia di LA i soprannomi che mi venivano dati erano tutt'altro che dolce e gentili!

- Che hai sei in trance? - mi sventolò davanti agli occhi una mano per poi sorridermi - Va bene. Qui c'è bisogno di qualcosa di forte!-

Si voltò e andò a cozzare contro qualcuno, sollevò lo sguardo e sorrise: - Sorpreeeesa! Buona sera amore!

Duff ci guardò pensieroso, tentennando un sorriso: - Ciao... Che ci fa lei qui?

- Ti do fastidio? Se vuoi me ne torno a casa sub...- feci per fare un passo indietro, ma lui mi interuppe squotendo la testa.

- No no! Non è sicuro e poi hai diritto di divertirti, ma..- si passò una mano tra i capelli e si chinò a parlare con Bella.

Scorsi dietro le sue spalle il bancone dove un omone nerboruto ricoperto di tatuaggi serviva i clienti e decisi di approfittarne per chiedere del lavoro, ma mi bloccai dopo pochi passi notando qualcuno seduto proprio lì davanti che mi fissava.
Due occhi neri come il petrolio incrociarono i miei e io smisi un attimo di respirare.
Li avevo sentiti appena ero entrato e ora, però, realizzavo che non era solo una sensazione che mi era rimasta addosso per tutto il giorno. E sentivo dell'altro.
Un brivido e seppi cos'era.

Lui mi voleva...

****

- Cazzo cazzo cazzo...- ripetè tra sè e sè Duff, guardando la sua ragazza e Jade entrare.

Erano tutte e due bellissime da mozzare il fiato. Bella con i capelli semiraccolti e qualche riccio ribelle che le cadeva sul viso, il corpo esile e tonici fasciato in quel miniabito color blu notte con i ricami in pizzo nero e i tacchi lucidi, il rossetto di un rosso appena più scuro e gli occhi che brillavano di quella luce che lei sola possedeva.
Per Duff era il suo raggio di sole.
Eppure in quel momento aveva portato una tempesta di nome Jade, bella da infarto con quella sua provocanza mascherata da semplicità.
Si sbrigò ad alzarsi e ad andare incontro alle due ferme a parlare.

Izzy volse la testa verso Slash e la sua "amichetta" che improvvisamente, privata delle attenzioni del riccio, si era staccata e gli aveva portato via la bottiglia di vodka per ripicca.

Slash appena aveva visto le ragazze, o per meglio dire Jade, fare capolinea dalla porta con quegli occhi che brillavano nella penombra come quelli di un gatto e quelle sue movenze così genuine e allo stesso tempo sensuali era stato attraversato da una scarica elettrica fortissima.

Ora sentiva qualcosa di vivo e invitante nell'aria, che era meglio, incredibile a dirsi, del profumo del sesso.
Non riusciva a staccare gli occhi dalla sua figura, dalle curve morbide, dalle labbra rosse, da quei capelli lunghissimi e da quel viso.
Non gli importava più niente della tipa che lo guardava languidamente seduta di fianco a lui.

C'era solo Jade e la sfida con Axl, che poi erano la stessa cosa.

Erano lei.

Tears EnchantedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora