Aveva il volto nascosto.
Gli scostai un riccio ribelle dal viso per osservarlo meglio. Non l'avevo mai visto da così vicino e ora potevo notare i tratti particolari ed oscuri del suo volto.
Il viso magro dalla pelle color caffè latte, le palpebre chiuse leggermente adombrate, il naso dritto... e le labbra carnose e socchiuse. Aveva delle labbra assolutamente fatte per baciare
ed essere baciate, l'avevo pensato anche la prima volta che l'avevo visto.
Ed ora sembrava così... dolce, così vulnerabile a vederlo dormire in quel modo.- Che cazzo sta succedendo qui?
Quella voce. Quella dannata voce. La mia mano si impigliò in un groviglio di ricci, mentre levavo lo sguardo per fissarlo negli occhi del rosso. Mi stava fissando come se volesse uccidermi e mi stava facendo infuriare. Che aveva da guardare? Non stava succedendo niente e, anche se avessi fatto qualcosa, lui non aveva alcun diritto di guardarmi così.
Io non ero un suo oggetto.
- Allora? - ringhiò ancora, avanzando - Hai intenzione di rispondermi?
- Io non ti devo dire niente. Se sei qui per Duff è meglio se non...
- Vaffanculo! Voglio sapere che state facendo voi due qui! Così!Strinsi i pugni e sentii Slash mugolare, notando solo in quel momento di avergli stretto e tirato i capelli. Il mulatto si girò a guardarmi, aprendo un occhio lentamente: - Ma che ti hanno fatto i miei capelli? Cazzo, lo sapevo che c'era qualcosa sotto... Altro che angelo...
- Hudson togliti da lì, muoviti!
- Non dirgli cosa deve fare!- risposi scocciata, trattenendo il chitarrista per le spalle, prima che potesse muoversi.
- Pel di Carota...?- Mugolò lui, ma non oppose resistenza, ancora troppo confuso.
- Alzati da lì! Subito! - Stava cercando di trattenersi, ma la rabbia, che solitamente aleggiava nascosta e perenne nel suo sguardo, se n'era del tutto impossessato.Le labbra ridotte a una linea sottile e i muscoli delle spalle e delle braccia contratti, le mani a pugno.
- Che problema hai, amico?- Slash era ancora rintontito dal sonno e non capiva bene la situazione. Anzi, lui non sapeva niente di ciò che era successo tra me e il rosso.
Al solo pensiero sentii la rabbia montarsi ancora dentro di me.- Sei tu il problema, levati dai piedi!- Gli rispose Axl, minaccioso.
- Lui non va da nessuna parte! Rimane qui con me. - ribattei, sfidandolo con lo sguardo accesso – Sei tu che dovresti andartene!
- Non eri dello stesso parere questa mattina, mi sembra...- Assottigliò lo sguardo, mentre sentivo Slash irrigidirsi.- Lasciami in pace!- Avevo una voglia incredibile di dargli una sberla, ma avevo Slash da trattenere, ormai del tutto sveglio e in grado di capire ogni cosa che il rosso aveva appena detto e anche i sottintesi che una mente come la sua poteva elaborare.
- Cos'è successo sta mattina?
- Niente, non è successo niente. Axl, vattene!
- L'unico che se ne deve andare è lui, noi due dobbiamo parlare.
- Con te non si riesce a parlare e basta – gli feci notare – E io sono stanca della tua insistenza nel volermi portare a letto. Io non sono né la tua puttana né un tuo oggetto. Se mi vuoi è meglio se ti metti l'anima in pace, perché non mi avrai MAI, Mister Rose!Ci fissammo intensamente negli occhi per un lungo istante, poi mi alzai, ancora più infuriata di prima e corsi fuori. Visto che lui non se ne andava, me ne sarei andata io.
Non potevo sopportare un minuto di più il suo sguardo.I loro sguardi.
Quello di Axl irritato e arrabbiato, quello di Slash smarrito e corrucciato.
- Questo lo vedremo!- E la voce del rosso suonava a un tempo come una minaccia e una promessa.
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Tears Enchanted
FanfictionJade Lighter. Un angelo caduto che non ha ancora pianto le sue lacrime incantate. Cinque demoni che possono innalzarla alla luce o inabbissarla nelle tenebre... Unico strumento: la MUSICA. (Fanfiction sui Guns'n'Roses)