Non riuscivo a muovermi.
Quel contatto così inaspettato e allo stesso tempo così intimo mi aveva lasciato spiazzata. Quegli occhi che mi osservavano con attenzione con quello sguardo, quello sguardo di una bellezza quasi angelica che aveva catturato il mio in un solo istante con quella forza che avevo visto già una volta.Per un attimo sentii le gambe molli e mi persi nel suo sguardo.
- Sei felice di rivedermi, Jade?
- Cosa ci fai qui? - riuscii a chiedergli a bassa voce, senza riuscire a distogliere lo sguardo.
- Quello che ci fai tu.- rispose, accarezzandomi ancora il collo fino a sfiorarmi la guancia e continuare a sorridere - Oggi sei scappata e non mi sono presentato. Io sono Axl Rose e sono al tuo servizio, honey...
- Io non ho bisogno di te e dei tuoi servizi - scandii parola per parola lasciando che i nostri visi si avvicinassero fino a sfiorarsi.
Sentii il suo respiro caldo sul mio viso, sulle mie labbra appena socchiuse e un'altra scarica elettrica percorse tutto il mio corpo e riuscii a scorgerla anche nello sguardo del rosso.
Stava sentendo quello che sentivo io?
Quel viso, quelle labbra così vicine che avrei potuto sfiorarle immediatamente, cancellando la distanza tra di noi, fondendo i nostri respiri in uno solo, cedendo al suo desiderio che vedevo alleggiare in quello sguardo strano...uno sguardo che non avevo mai visto e che mi attraeva inevitabilmente.
I suoi occhi si staccarono dai miei per guardare le mie labbra prima di sfiorarle appena.
Ma non riuscì ad assaggiare il sapore delle mie labbra perché mi tirai indietro sorridendo.- E tu non avrai mai nè me nè i miei di servizi - gli sussurrai in modo sensuale, prima di allontanarmi del tutto da quel viso bellissimo e dal tocco delle sue dita sulla mia pelle.
Il rosso rimase a guardarmi in silenzio, riuscivo quasi a sentire il rumore del suo cervello che macchinava su quello che era quasi successo e su quello che avevo appena detto. Aveva un espressione intensa, perfetta per quel viso.
Lo avevo colpito.
Aveva capito che ero diversa da quelle che gli gironzolavano intorno di solito. Mi avrebbe lasciata stare. Almeno lo sperai.
- Ecco cosa succede a essere gentile - disse alla fine, bevendo un lungo sorso di Jack - Ti si ritorce conto.
- Tu non sei stato gentile, sei stato superbo e sbruffone...- gli feci notare, prendendo un'altra birra.
- Non è vero! Io sono sempre gentile! E poi sei stata tu ad attaccarmi con le storia del numero..che, a proposito, me lo devi ancora dare!
- Cosa?!
- Io ti ho detto come mi chiamo, tu invece puoi darmi il tuo numero.- e lo disse come se fosse la cosa più logica del mondo.
- No, al massimo ti dico il mio nome, come hai fatto tu!
- Ma io lo so già! Che gusto c'è?
- Beh...allora guarda che anch'io sapevo già chi eri...- ma mi venne voglia di mordermi la lingua appena pronunciai quelle parole, perché il volto del ragazzo fu attraversato da un ghigno soddisfatto e sbruffone.
- Allora la storia che non ti avrò è tutta una cosa per attrarmi?
- Assolutamente no. Sono seria: non voglio avere niente a che fare con te!
- Allora perché ti sei preoccupata subito a scoprire chi sono? - tornò a farsi avanti, cercando di sfiorarmi, ma io mi ritrassi subito. Sapevo che se mi avesse anche solo sfiorato ancora non sarei riuscita a ribellarmi e a non cedere a quel viso d'angelo tormentato che si stava facendo sempre più vicino.
- Ammettilo che mi vuoi...- disse in un soffio sulle mie labbra.
Mi era di nuovo vicino, anche troppo, e stavo iniziando di nuovo a sentire quella sensazione.
C'erano solo lui e le sue labbra che bramavano le mie.
Sentii la sua mano accarezzarmi il collo in modo sensuale e scivolare sulla mia spalla lentamente. Cercai di ripetermi che no, io non lo volevo, non volevo le sue labbra, non volevo le sue carezze... Eppure sentivo qualcosa che mi spingeva a non sottrarmi da quel contatto.
Era il suo sguardo.
Era lui.
Aveva ragione Bella, ero in suo potere e la mia forza di volontà stava venendo a meno oppure ero io che volevo quel bacio... Cosa?
No, non era possibile.
Cosa diavolo stavo pensando?? Perché non riuscivo a tirarmi indietro, a sottrarmi da lui? Eppure non riuscivo a sentirmi in ansia o spaventata.
Ero tranquilla.
Com'era possibile?Le sue labbra erano così vicine, lo vidi sorridere soddisfatto. Pensava di aver già vinto, che io ero già sua... Ma perché non riuscivo ad essere arrabbiata?
Io che non riuscivo ad arrabbiarmi anche se quel rosso sbruffone e vanitoso che mi voleva solo per soddisfazione o per qualunque altro motivo, non m'interessava, stava per baciarmi? Cosa mi stava succedendo?
Io non lo volevo!
Non mi interessava niente di quello sconosciuto... Appunto, era uno sconosciuto e io non sapevo nulla di lui... Perché stavo lasciando che mi baciasse?
- Jaaaaade!!!!!!- una stretta mi strappò dalla presa del rosso - Qui, sai che c'è una tradizione????
Ebbi l'impulso di abbracciare Bella e gridarle mille ringraziamenti all'orecchio, ma mi trattenni limitandomi a sorriderle ed ad allontanarmi da quel tipo stregato.
- Bella...- lo sentii sbuffare.
- Ah...ciao...Axl...- gli rivolse un'occhiataccia più che eloquente - Ci sei anche tu...
Axl stava per risponderle male quando la voce di Duff lo precedette: - Bella ha ragione, qui ci abbiamo una tradizione da rispettare! Dave! Sai cosa fare, vero?
- Certo! - sorrise il barista - Quanti ne faccio?
- Finché una delle due non cede! - rise Bella, baciando appassionatamente il suo ragazzo.
- Ma... Solo tu e lei?- disse, preoccupato -Ma non sarebbe meglio... - ma Bella lo interruppe con un altro bacio più appassionato del precedente.
Io li guardai sorridendo: - Che... Che tradizione?
Entrambi si voltarono all'unisono sorridendo in un modo che non prometteva niente di buono.
Anche Axl si era aperto in un ghigno malizioso e preoccupante.Dovevo prepararmi al peggio?
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Tears Enchanted
Fiksi PenggemarJade Lighter. Un angelo caduto che non ha ancora pianto le sue lacrime incantate. Cinque demoni che possono innalzarla alla luce o inabbissarla nelle tenebre... Unico strumento: la MUSICA. (Fanfiction sui Guns'n'Roses)