19. Bacchette, una cintura e... MUSICA!

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Appena lo vidi riconobbi subito il garage dove mi ero svegliata dopo la terribile sbronza della sera precedente.

Alla luce del sole, però, sembrava ancora più ammaccato e la vernice era scrostata in più punti a mostrare l'argento del

metallo su cui i raggi del sole pomeridiano si riflettevano.

Duff parcheggiò la sua vecchia macchina sul marciapiede di fronte e spense il motore, imprecando su quel

"rottame" sempre pieno di problemi. Bella, seduta al suo fianco lo fece tacere con un bacio appassionato e mentre

lui le infilava le mani tra i folti ricci per stringerla ancora di più a sè, io mi affrettai a scendere. Era chiaro che il mio

destino fosse di fare in eterno la terza incomoda, almeno quando mi muovevo con loro...

Davanti al garage, discosa per poco, c'era il fuoristrada nero di Izzy e una moto ormai da rottamare, ma evidentemente

il suo proprietario la pensava diversamente. Sentii delle imprecazioni venire dall'interno e mi domandai se l'arredamento

avrebbe rispecchiato a pieno l'odore, che era l'unica cosa che ricordavo di quel posto.

-Chi è che mi ha scassato la batteria?? I piatti sono tutti a terra e..le bacchette! Qualcuno ha visto le mie bacchette?

-Steven hai controllato nel tuo culo?

-Vaffanculo Slash! Pensa alla tua chitarra!

-La mia chitarra sta benissimo! Perchè io la metto in un posto sicuro e protetto!

-Nelle mutande?

-No, vicino al frigorifero delle birre!

-E quello sarebbe un posto sicuro?

-Intanto nessuno ci ha mai vomitato sopra, come nelle tue casse...

-Oddio, non l'avevo visto...che schifo! Io non suono...e fottetevi tutti!

-Ma la smettete voi due? Sembrate due checche isteriche...

-Scusami Izzy, se questo posto è un porcile! Potresti pulire ogni tanto, sai?

-No.

Mi venne da sorridere immaginando quel santo ragazzo che sopportava a fatica quei due idioti dei suoi amici...mi avvicinai,

sporgendomi leggermente al di là del portone semiaperto per vedere chi fossa il batterista e qualcuno mi accarezzò i fianchi

con dita calde e una presa forte. Trattenni il respiro mentre qualcuno sfiorava il mio orecchio con le labbra sussurrando:

-Non ti ha insegnato nessuno che non si deve origliare? Spiare è un peccato. Rischi di andare all'inferno, come me....

Poi una mano candida fece voltare la mia testa di lato e Axl mi fissò attentamente, i nostri visi che si sfioravano appena.

-Lasciami- sussurrai, chissà poi perchè...

-Oh, no...- sorrise accattivante, prima di spingere la porta e fare capolinea nel garage -Ragazzi, guardate chi c'è qua!-

Sbuffai, infastidita, appena una ventata d'aria puzzolente mi colpì il naso. Non era cambiato niente dal mio risveglio, anzi

con la luce potevo ammirare quel disastro di posto.

Ok, un po' era anche colpa mia, ma di certo prima della mia sbronza quel posto non era conciato tanto meglio...era

abbastanza ampio, ma lo spazio era notevolmente ridotto grazie a un numero non indifferente di scatoloni ammassati su

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