20. Una in più del diavolo

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- Dove sono finiti quei due coglioni?

- Guarda, Duff e Bells stanno tornando!

- Izzy?

- Forse sarà fuori con la Bomba...

- Steven, smettila di farti per un attimo e di pensare a quella merda...

- No, no! Axl io intendo la tipa lì, che poco fa ha cercato di castrarmi! Com'è che si chiamava...Jody, Jane...

- Jade...-sbuffò Slash che non aveva aperto bocca da quando avevano smesso di suonare, anzi il suo umore era cambiato bruscamente non appena aveva visto la ragazza in estasi quando Axl aveva iniziato a cantare. E ora continuava a ripetersi che non poteva perdere, non quella scommessa, non lei. Ma questo voleva dire che doveva assolutamente fare qualcosa, era questione di orgoglio e di virilità.
Che cazzo! Non poteva farsi battere dall'usignolo!

- Ehi! Finalmente siete tornati! Ma dov'è Izzy?

- Se n'è andato...

- Quel cazzone se n'è andato nel mezzo delle prove?? Per fare che??- la voce di Axl era più lenta del solito e si era sforzato di scandire ogni singloa lettere.

E questo voleva dire che si stava arrabbiando seriamente. Mai saltare le prove prima di un concerto, il rosso esigeva sempre il massimo,
la perfezione da ognuno di loro, e tutti sapevano che lo faceva a dimostrare che, sebbene fosse un cazzone di prima categoria, prendeva
molto sul serio la loro band. E tutti lo apprezzavano per questo.

- A Jade serviva un passaggio per andare da qualche parte...- rispose vago il bassista, per poi tracannare la sua birra sotto gli occhi adoranti di Bella che lo imitò poco dopo.

- Si è allontanato con Jade??- improvvisamente Slash levò lo sguardo dalla birra che teneva in mano aperta, ma dalla quale non aveva bevuto neanche un sorso per inumidirsi le labbra. Bene, ora si faceva superare per iniziativa persino dal calmo e pacato Stradlin!
Che cazzo, aveva quella Jade? Ora si sentiva... Frustrato? Lui, frustrato per una semplice ragazza? Ok, si stava sbagliando.
Certo che non era frustrato, era SOLO infastidito, ecco... Solo perchè stava perdendo e lui non perdeva, non contro Pel di Carota!

- Cazzo, ragazzi, mi sa che la vince lui...- scoppiò a ridere Steven, picchiettando senza freni con le bacchette sul muro.

Ma nessun altro si mise a ridere, anzi tutti rimasero zitti e si irrigidirono.
Solo Duff ebbe il coraggiò di lanciare un'occhiata alla sua sinistra, dove si era sentito il suono di una lattina cadere a terra e rotolare
fino ai suoi stivali.
Bella lo fissò intensamente, con le braccia incrociate e le labbra piegate verso il basso. I ricci scuri, sfuggiti al tentavi di riunirli tutti in una crocchia, le ricadevano sulla fronte e sugli occhi che erano improvvisamente freddi e inquietanti.
Duff non potè tuttavia evitare di pensare che anche così la sua ragazza era una delle donne più belle del mondo.

La più terribile, certo, ma anche la più bella.

§§§

Entrai di corsa nel locale, sebbene il cartello fuori recitava a lettere rosse ben evidenti: "CHIUSO".
Ero in ritardo, ma grazie a Izzy non lo ero poi così tanto. Mi voltai per salutarlo, ma me lo ritrovai di fianco.

- Che fai? Devi tornare alle prove, no?

Lui scosse la testa accendendosi una sigaretta e guardandosi intorno:
- Ti lascio qui e poi come torni a casa?

- A piedi, vedi queste cose qua attaccate al mio busto? Si chiamano "gambe" e servono per camminare...così, vedi??- gli diedi le spalle andando verso il bancone e sporgendomi per cercare il barista. Avevo sentito un rumore di bicchieri.

- Sì, però non sai la strada.- ribbattè il chitarrista dietro di me, toccandomi una spalla.-Ti aspetto fuori, ok?

- Va bene, va bene..- sbuffai, infastidita. Sapevo badare a me stessa e solo perchè mi aveva dato una mano quando ero ubriaca non volave dire che...

- Jade?

Mi voltai a guardarlo, ormai avevo capito che dietro al bancone non c'era nessuno e mi stavo scocciando.

- Credo che tu debba provare da quella parte - mi sorrise appena, indicandomi una porta nera e seminascosta.

Mi avvicinai e bussai lentamente, una voce, quella del barista con cui avevo parlato la sera prima mi rispose subito dicendo di
muovermi ad entrare che non vedeva l'ora di vedermi all'opera e che quella sera aveva proprio bisogno di una mano.
O, almeno, fu quello che capii con la porta ancora chiusa...

Mi voltai di nuovo e vidi la sagoma di Izzy uscire con le mani in tasca.
Sorrisi.
Quel ragazzo ne sapeva una in più del diavolo...

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