15. Un accompagnatore imprevisto

347 26 7
                                    

Scesi le scale lentamente, con ancora un gusto amaro in bocca. Avevo dormito ancora un po' finché la sveglia non era suonata ed io mi ero tirata su di mala voglia per farmi una doccia e vestirmi svogliatamente. Dovevo almeno fingere con Sara di stare bene e di non avere alcun sintomo di quella terribile sbornia che mi ero presa in realtà.

Fortuna che avevo sempre saputo fingere.

- Buongiorno - mi accolse sorridendo, seduta su una sedia con le gambe piegate sotto la leggera camicia da notte che indossava.

Aveva i capelli leggermente scompigliati e dal collo largo della camicia riuscii a intravedere uno strano simbolo nero e rosso.

Un tatuaggio.

Sara aveva un tatuaggio?
Lei mi indicò una tazza di tè verde, ma l'odore che solitamente mi era molto gradito mi fece venire voglia di ritirarmi in bagno a vomitare. Scossi la testa bofocchiando che volevo solo una fetta di torta e poi presi la cartella gettandomela sulle spalle.

- A che ora sei tornata? - mi chiese a un tratto, facendomi voltare - Non ti ho sentita tornare...-

- Ho dormito a casa di Bella...- scrollai le spalle - Mi hai aspettata?

- Ehm...- abbassò lo sguardo, sospirando - No, no, tranquilla, tesoro. Buona scuola!-

La guardai alzarsi e mettersi a posto la camicia, nascondendo il tatuaggio e mi diede la spalle, chinandosi sul lavandino.
Non sapevo cosa dovessi fare, non ero abituata alla sensibilità di una donna, ok, sono una donna pure io, ma...crescendo con John e tutti i suoi amici mi sentivo più a mio agio con gli uomini, E di certo io e John non eravamo abituati a quel genere di discorso.

Capivo che in qualche modo lei volesse qualcosa da me, ma non riuscivo a capire cosa...

Uscii di casa in silenzio, con gli occhi bassi .

John non mi aveva mai aspettata alzata. Sapeva com'ero fatta, che me la sarei potuta cavare e la sua filosofia di pensiero era che ognuno aveva diritto di fare le proprie esperienze, brutte o belle che fossero. E io la pensavo come lui, anzi avevo creduto che tutti la pensassero come noi. Ma negli occhi di Sara avevo visto dell'altro.

Mentre chiudevo il cancelletto inciampai su qualcosa che si trovava proprio lì davanti.

O, per meglio dire, qualcuno.

Lo guardai scocciata e cercai di superarlo senza guardarlo, ma lui si alzò prendendomi per un polso: - Ehi! Jade, aspetta!

- Mi sembra di averti detto che non voglio avere niente a che fare con te e i tuoi amici! - mi liberai, cercando di non guardarlo negli occhi se no ero fottuta.
Ormai sapevo che effetto mi faceva e avevo preso le mia precauzioni.

- Non sembravi più così convinta ieri sera...

- E hai visto cos'è successo?

- Ti sei divertita, no?- la sua voce sembrava un po' infastidita.

- Mi sono spogliata!- protestai, alzando la voce.

- L'hai fatto di tua volontà, io non centro niente! - incrociò le braccia, mettendo il muso da cucciolo bastonato - Io volevo darti una mano ma poi tu ti sei lasciata acchiappare da Axl!

- Io non sono stata acchiappata da nessuno!

- Davvero? Strano, sembravi molto coinvolta...

- Ma tu cosa centri? Quello che faccio sono cazzi miei! - mi allontanai infastidita, ma lui mi segui con una faccia leggermente incredula sotto la massa di ricci che gli ondeggiavano davanti al viso.

- Vuoi dire che non ti ha scopata?

- NO!

- Davvero?

- Sì!

- Ferma! Fermati un'attimo, piccola!- mi bloccò, prendendomi per le spalle e obbligandomi a guardarlo negli occhi.

Erano ancora più belli e profondi di quanto mi ricordavo dalla sera precedente.

Neri come il carbone, come la pece, come le profondità della terra e mi risucchiavano come un vortice.

Sempre più giù...giù...giù...

- Oh cazzo! Ma tu non stai mentendo!

- Certo, coglione!- ribattei, irritata e allo stesso tempo divertita dalla sua espressione sconvolta.

- Cioè tu non hai quella faccia, perciò davvero non hai fatto sesso con Pel di Carota! Cazzo sei la prima che ce la fa! Cioè tutte dopo un suo bacio cedono, uno solo, capisci? Tu invece no... Porca troia, non ci credo... Ma no, non hai quella faccia perciò deve essere come dici tu, no? Non ci posso credere... Ha fallito! Quel cazzone ha fatto cileccà! Tu non ci hai fatto sesso! Cazzo se sei grande bambina! Tu non gliel'hai data! No, non gliel'hai data! Non gliel...

- Guarda che la stessa cosa vale per te, riccio! - sbuffai, cercando di staccarmi, ma i suoi occhi mi tenevano inchiodati lì.

- Ah, ma io non sono come Axl- ghignò lui, avvicinandosi ancora di più al mio viso e lasciando che i nostri nasi si sfiorassero lentamente.
Avevamo gli occhi appiciccati, i nostri sguardi si stavano fondendo in un modo che mi dava i brividi... Ancora quella  sensazione che non riuscivo a capire.

Poi improvvisamente mi lasciò andare, prendendomi per mano:
- Dai, andiamo a scuola insieme!

- Cheeeeeeeeeeeeeee???- rimasi spiazzata da quello che mi aveva appena detto.

Andare a scuola con lui, tenendoci per mano? Ma eravamo tornati all'asilo?E poi io con lui non ci dovevo stare!

- Dai, muovi quel tuo bel culetto, se no arriviamo tardi!- mi trascinò in aventi.

- Ehi!Tu non mi sembri il tipo da preoccuparsi di queste cose!

- Infatti, ma volevo fare una bella figura con te...Cazzo, non dovevo dirtelo, vero?

- Eh, credo di no...- scoppiai a ridere e alla fine lo seguii lungo il marciapiede.

Dai, non lo facevo perché volevo stare con lui, ma perché...in fondo è meglio non andare in giro da sola, no?

E poi era simpatico...aspetta, aspetta, Jade, che cazzo stai pensando?
Questo qui è un cazzone, uno che segue le persone nascondendosi nei cespugli...e scommetto che è anche uno di quelli che cambia donna ogni sera...

Ma, dai, per una volta...

E poi di certo quello non mi avrebbe mollata con tanta facilità e la stretta leggera e calda con cui mi avvolgeva la mano era così piacevole...

- Solo per oggi, capito?

- Cosa?- mi guardò senza capire.

- Solo per oggi mi comporterò in modo amichevole, perché non son nelle condizioni di poter litigare...

- Perché sei ammaliata dal mio fascino mattutino?

- No, perché ho ancora i postumi di una bruttissima sbornia, la peggiore della mia vita...

- Benvenuta a Seattle, piccola!- mi sorrise, accendendosi una sigaretta - Qui tutte le notti è così se esci con noi, ma se cerchi di meglio passa una notte con il sottoscritto e... AHIO!-

Gli avevo appena rifilato un cazzotto sul braccio, la giornata stava prendendo finalmente la piega giusta!

Tears EnchantedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora