36. Ricerche (PARTE II)

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"Credo che tu e lei vi somigliate, sai?"

La voce di Izzy mi rimbombò nella testa. Davvero credeva che io e il rosso avessimo qualcosa in comune?
Insomma, sapevo di non avere un buon carattere, ma come poteva anche solo accostarmi alla strafottenza e all'arroganza di quel ragazzo? Il fatto che fossi orgogliosa ormai lo sapevo, ma non potevo sopportare che Izzy pensasse addirittura che avessi qualcosa a che fare con il rosso... Eppure il chitarrista aveva già dimostrato che era in grado di comprendermi più di quanto io riuscissi a fare con me stessa.
E se avesse avuto ragione? Ma poi... in che senso io "volevo giocare"? A cosa? Perché?
Mi passai una mano sul viso e sbuffai, aprendo la portiera dell'auto.
I ragazzi si erano fermati in un area di servizio per prendere qualcosa da mangiare e sgranchirsi un po' le gambe ed erano già scesi. Quando erano ancora in macchina non si erano accorti minimamente che stavo solo fingendo di dormire...
Mi stiracchiai un attimo e un vento freddo proveniente da Nord mi fece rabbrividire.
Mi maledissi per essere uscita da quel dannato garage senza la mia giacca.
Nascosi la testa tra le braccia, appoggiandomi alla portiera e portando i capelli avanti per coprirmi il viso corrucciato.
Ero confusa.
Possibile che Izzy mi conoscesse così bene?
Qualcosa si posò sulle mie spalle, mentre un respiro caldo mi stuzzicava il collo scoperto e delle labbra si posavano leggere, in un bacio che mi causò nuovi brividi... ma di tutt'altro genere.

- Ti sei svegliata... - sussurrò la voce di Axl al mio orecchio e mi obbligai a voltarmi e a interrompere quel contatto.
Lo guardai, cercando di riprendere il controllo del mio cuore, che aveva accelerato i suoi battiti all'improvviso.
Lo osservai notando che era rimasto con su una semplice maglia senza maniche da cui sbucavano delle braccia pallide e dai muscoli in evidenza, mentre il suo chiodo si trovava sulle mie spalle esili e mi avvolgeva con il suo profumo.
I suoi occhi chiari mi osservarono con una scintilla di curiosità causata, probabilmente, dalle parole che Izzy aveva detto poco prima...
Improvvisamente mi sembrò di percepire di nuovo le sue dita pallide che tracciavano il contorno della mia bocca, quelle mani fredde che mi accarezzavano, lambendo la mia anima con quelle fiamme gelide che mi facevano bruciare...

- Hai fame? - mi chiese, interrompendo i miei pensieri e porgendomi un sacchetto con dentro un panino - Mangia.
Avrei voluto dire di no, ma il mio stomaco me lo impedì, facendo prevalere la fame.
Allungai una mano e presi il panino, stringendo con l'altra la giacca di pelle sulle spalle. Addentai ilbpane tiepido osservai Axl bere la sua birra e alzare lo sguardo al cielo.
- Izzy dice che dovremmo continuare ancora per un pezzo e poi ci fermeremo in un Motel da qualche parte... Niente di grande, abbiamo dietro pochi spiccioli che ci devono servire anche per la benzina. Ora sta sentendo a che punto sono gli altri. - mi informò.
- Bene...
- Sarebbe meglio se dormissimo in macchina, ma Izzy sostiene che poi tu diventeresti isterica...- mi lanciò un'occhiata divertita, mentre stringevo i pugni.
- Cosa?
- E hai ancora intenzione di dormire invece che aiutarci, quando torneremo in macchina?
- No, ma tu mi dovresti chiedere scusa! - gli feci notare, infastidita.
- Lo sai che non lo farò mai - ribatté, finendo di bere la sua birra e buttandola in un cestino vicino.
Fece centro e ghignò soddisfatto.
- Scommettiamo?- gli chiesi avvicinandomi così tanto da sentire il suo respiro caldo sul viso.
Gli sfiorai appena con la punta del naso la guancia e lo vidi osservarmi attentamente con i suoi occhi di ghiaccio.
- Vuoi scommettere con me, honey?

§§§

Pov. Bella

-Ok... Sì, ho dietro i soldi per mangiare, tanto io e Bella dormiremo in macchina... Non ti preoccupare, man, non faremo cazzate! Tu tieni d'occhio Jade e il rosso... Lo sai com'è fatto...-
Slash parlava appoggiato cabina telefonica, il sole alto gli disegnava riflessi lucenti sui ricci selvaggi che gli ricadevano sulle spalle in modo disordinato. Le spalle ampie fasciate solo da una sottile maglia nera con i simboli dei Led Zepellin rivolte a me e i jeans strappati che gli fasciavano le gambe magre.

Tears EnchantedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora