Non sapeva cosa fosse scattato in lei.Il tono di voce di Jade, la preoccupazione, il pensiero di averla persa quando stava cercando di ritrovarla, il suo atteggiamento ostile.
Sapeva di meritarsi tutto quello, di non essere mai stata una madre, di non aver mai avuto un istinto o un qualcosa che la spingesse verso i bambini.
Non li aveva mai sopportati.
Strillavano, piangevano... Erano una macchinetta che faceva pupù e popò come niente, che dovevano essere curati 24 ore su 24. Ma quando aveva scoperto di essere incinta si era dimenticata di quel odio, aveva pensato che potesse essere un nuovo inizio.Ovviamente si era rivelata tutta una bugia.
Credeva che fosse il frutto di un amore che sarebbe resistito per sempre e invece no, non era mai stato niente di tutto quello.
Lei non era stata abbastanza forte e quella creatura aveva preso a torturarla dall'interno, a far riemergere le sue paure, i suoi attacchi di isterismo... Avevano avuto ragione i suoi genitori.Lei era troppo fragile per avere una famiglia.
Ovviamente l'aveva realizzato solo una notte a tre mesi dalla nascita della bambina, ormai sola e abbandonata, in un bar lontano da casa, con soltanto qualche spicciolo in tasca.
Era scappata per liberarsi, liberarsi in qualche modo di tutti gli sbagli che aveva fatto, sbagli che credeva tutti incarnati in quel fagotto che aveva lasciato nel bagno di quel bar.E aveva ricostruito un'intera vita, una nuova Sara Highter, ripulita dalla sporcizia della sua adolescenza.
I suoi genitori non le avevano mai chiesto che fine avesse fatto la bambina bastarda di un ragazzo bastardo che aveva infettato la vita della loro fragile figlia.
Si erano limitati a dimenticare.
Quello che aveva provato a fare anche lei, anche se si era svegliata continuamente in piena notte per diversi mesi, piangendo e gridando, mentre i ricordi del viso tondo e roseo della sua bambina la tormentava.E poi piano piano tutto era sbiadito, le guance piene e morbide da neonata, le labbra a cuore che si erano attaccate al suo seno, le ciglia chiare, le manine piccole che si erano aggrappate alle sue con forza... Non c'erano più.
Erano passati diciassette anni e Sara Highter era diventata una ragazza qualsiasi, con uno scheletro nell'armadio che nessuno conosceva e che ogni tanto la rattristava.
Si era chiesta se quella bimba avesse trovato una famiglia in grado di darle ciò che lei non era mai riuscita a darle.Poi una sera di alcuni mesi prima il telefono aveva preso a squillare, un suono inaspettato nella sua vita quotidiana e monotona. Sua madre aveva già chiamato, l'ufficio difficilmente si metteva in contatto con lei sul telefono di casa a quell'ora, le sue amiche erano riunite nel suo salotto a ridere con lei nel bel mezzo di una piccola festa per il nuovo incarico di Anne.
Aveva alzato la cornetta e una voce controllata le aveva chiesto conferma di alcuni suoi dati personali e anagrafici, prima di riferirle che un tribunale le aveva affidato la custodia della figlia che quasi diciotto anni prima aveva lasciato vicino ai lavandini di un bagno in un bar sperduto a Los Angeles.
Era rimasta senza fiato, incapace di dire o fare niente se non scribacchiare l'orario della visita con l'avvocato che aveva gestito tutta la faccenda.
E poi l'agitazione, l'ansia, i sensi di rimorso che tornavano dopo anni di silenzi.
Quando aveva visto quella ragazza ferma sulla panchina, con i capelli umidi di pioggia, gli occhi chiusi, il viso rivolto al cielo aveva stentato a riconoscerla.La piccola neonata che aveva stretto in braccio anni prima era tornata da lei con la fisionomia di un adolescente, un adolescente che fisicamente era lei diciassette anni prima.
Eppure le era bastato poco per farle capire che non era più la bambina che aveva abbandonato. Come quel giorno, il modo in cui le aveva risposto...
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Tears Enchanted
FanfictionJade Lighter. Un angelo caduto che non ha ancora pianto le sue lacrime incantate. Cinque demoni che possono innalzarla alla luce o inabbissarla nelle tenebre... Unico strumento: la MUSICA. (Fanfiction sui Guns'n'Roses)