][This is not the End][

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"Mi sento una merda".
Le parole mi escono spontaneamente. È la verità. Non posso fare a meno di pensare e ripensare alla situazione di merda in cui mi sono messa in questi ultimi tempi. Scoprire che Brian non è chi pensavo fosse,mi rende ancora più difficile cercare di trovare qualcosa per cui tenere duro. Era lui la mia ragione fino a questo momento. Non so perché,ma sapere che anche lui ha a che fare con tutta questa storia mi pare anche peggio di tutto il resto.
"Condivido la sensazione"mi risponde Clark prendendo l'ultimo sorso di birra che gli rimane. "Sai che Kara è stata anche la mia ragazza?". Spalanco gli occhi dalla sorpresa. Ma con quanti ragazzi è stata?
"Non ne avevo idea...".
"L'ho conosciuta a scuola...eravamo in quasi tutti i corsi insieme...abbiamo legato subito"inizia a raccontarmi. Sono curiosa di conoscere un po' meglio Clark,soprattutto se così facendo capirò magari un po meglio il passato di mia sorella.
"Una cosa tira l'altra e da amici,beh...siamo diventati molto di più. Siamo stati insieme per quasi sette mesi,io pensavo di amarla;ma ad un certo punto lei si è lasciata prendere dal mondo dello sballo,conosciuto Ethan lei non aveva più occhi per nessun altro. Lei lo ha fatto entrare nel giro. Lui non provava niente per lei,sempre e solo stato divertimento...un passatempo".
"Ma voi due non eravate amici?"gli chiedo,temendo di sapere la risposta.
"Si...ma a quel tempo Ethan era totalmente perso...Era il braccio destro di Wesley e il suo migliore amico. Fumava e si drogava così tanto che non si ricordava nemmeno quello che faceva con lei,o per lo meno così diceva a me...io l'ho perdonato,non era lui quello che mi stava tradendo,direttamente almeno...Kara non mi ha più rivolto la parola,non so se hai notato come è la situazione tra noi...la definerei tesa,io l'ho perdonata ormai,ne abbiamo parlato qualche sera fa...mi ha detto che sono stato il suo primo amore,ma non ci credo...lei non mi amava,altrimenti non avrebbe fatto una cosa che sapeva mi avrebbe spezzato il cuore. A quel punto sono entrato nell'oblio della droga". Le sue parole mi colpiscono. Le sento profondamente vicine.
"Ethan era un casino in quell'anno,è stato arrestato più di una volta,ma essendo ancora minorenne rimase per qualche mese in riformatorio. Quando tornò Wesley aveva trovato un sostituto e si era preso Kara,che comunque continuava a "stare" con Ethan per qualche notte sporadica. Non provava nessun sentimento preciso per lei,ma Ethan è sempre stato un ragazzo possessivo e quando Wesley lo aveva sfidato in quel modo lui si era incazzato mica male. Aveva persino minacciato di rivelare tutto,ma ovviamente Wesley ha degli agganci nella polizia" continua a parlarmi Clark che sembra non avere più filtri.
"Posso chiederti una cosa? "Mi faccio coraggio, devo sapere.
Lui annusice senza staccare lo sguardo dai miei occhi.
"Cosa a che fare Brian con Wesley?".
"Non voglio mentirti,Jennifer... Non è la prima volta che lo vedo al club,non so se ha a che fare qualcosa con i corrieri o la droga,ma sono sicuro che conosce Wesley,più di una volta l'ho visto bere con lui". A quelle parole mi sento il cuore in gola.
"Non ha torto Ethan a dire che quel ragazzo non è proprio come sembra,poi lui esagera...".
"Non gli è mai piaciuto" aggiungo guardando verso Ethan che sta disteso sul divano. "Solo da quando sta con te...".
"Che vuoi dire?"gli chiedo non comprendendo il suo tono.
"Non puoi non esserti accorta"commenta semplicemente. Clark si alza,anche se vorrei chiedergli il motivo delle sue parole.
"Devo andare,i miei mi uccideranno quando torno a casa".
"Buonanotte Clark...e grazie, di tutto".
"È un piacere,Jennifer. Promettimi una cosa...Non giudicarlo male,Ethan intendo...Sta facendo molto per te ed è più di quello che abbia fatto per me in tredici anni...credo che tenga molto a te,anche se a volte non lo da a vedere...non dirgli che te l'ho detto,ok?". Il suo sguardo dolce verso l'amico mi fa stringere il cuore. Non riuscirò mai a capire come quel ragazzo possa essere nel giro di Wesley.
"Va bene"gli rispondo. Non so davvero cosa dire. Ethan mi ha aiutato,questo è vero. Ma non so se posso dire che tra me e lui è cambiato qualcosa. I pensieri che ho avuto in questi giorni non significano nulla. Sono solo pensieri. Giusto?
Gli occhi mi si chiudono ormai da soli. Sto andando verso il bagno per struccarmi e svestirmi quando la mano di Ethan circonda il mio polso. "Non lasciarmi solo". Le sue parole sono piene di sofferenza,paura?
"Sono qui,Ethan..."gli dico passandogli una mano sul braccio. Perché sto pensando di stare realmente qui sul divano con lui? Che mi prende?!
Scuoto forte la testa e mi libero dalla presa di Ethan che è di nuovo in un sonno profondo. Mi metto in abiti più comodi per dormire. Sono così stanca che appena chiudi gli occhi mi addormento.
La notte scivola via come niente. L'unica volta che mi sveglio è quando il cellulare mi vibra. Guardo il cellulare. Brian.
'Devo parlarti'.
Quelle due parole mi torturano per quello che resta del sonno.
La sveglia che ho per il sabato mattina mi sveglia di soprassalto,e la spengo con un pugno. Non mi ero resa conto di quanto fossi stanca. Mi alzo a fatica e non cerco nemmeno di rendermi presentabile. È solo Ethan. Quando esco dal bagno noto che non è sul divano. Probabilmente sarà andato da qualche parte,oppure sta preparando la colazione. Scendo le scale e vado in cucina. Non è nemmeno qui dentro,una tazza di caffè però è pronta sul tavolo. Dove diamine è?
"Ethan?! Sei in casa?"chiedo ad alta voce sperando che mi senta e che mi risponda. Non è che pretendo che rimanga in casa tutto il tempo,però con quello che ha preso ieri sera,dovrebbe rimanere a letto. Probabilmente si sarà svegliato e andato in camera di mia sorella. Faccio colazione con calma,non ho niente da fare intanto. Però improvvisamente mi ricordo del messaggio di Brian e del fatto che mi aveva detto che ci saremmo visti questa mattina. Decido di rimandare quell'incontro difficile a più tardi. Gli mando un messaggio. Mi trattengo dallo scleragli contro per telefono.
Gli mando un impersonale:'Non ce la faccio questa mattina,vediamoci stasera'.
Quasi subito mi risponde.
'Vieni pure a casa mia'.
Mi passo una mano fra i capelli disordinati. Prendo un elastico e mi faccio una crocchia un po a caso. Metto le cose nel lavandino. Mi ricordo che tocca a Ethan lavare i piatti. Non mi alzo presto a caso,ho un sacco di lavoro da fare in casa. Mio padre non ha quasi mai alzato un dito per sistemare le cose che tirava in giro. Faccio le scale velocemente e busso alla porta. Ovviamente nessuna risposta.
"Ethan! Alzati! Ho bisogno di una mano!"urlo fuori dalla porta.
Busso di nuovo. Perdo la pazienza e entro di colpo.
"Oddio!".
"Ne ho bisogno anch'io"mi risponde lui con voce spezzata.
Lo vedo a terra con la fasciatura tinta di rosso,le braccia strette contro l'addome.

N.B. E oggi diventa perseguibile anche una certa NicoleMadaschi. Tanti auguri!!!! Buona lettura...menziona un utente

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