Oggi si torna a scuola e io vorrei davvero solo scomparire dalla faccia della terra.
Siamo tornati da New York l'altro ieri e non vedo Ethan da quando mi ha lasciato fuori casa mia dopo il volo di notte.
Dopo l'incontro con Hugh Bever,è più distante e arrabbiato.
Quella sera dopo esserci rivestiti siamo tornati direttamente all'albergo,senza parlare di molto. Passando nell'atrio ho visto solo Claire ballare con l'assassino del padre di Ethan come se niente fosse.
Ho cercato di riprendere l'argomento,ma Ethan non me lo ha permesso. Nel Taxi mi ha tenuto la mano nella sua per tutto il tragitto ma non mi ha rivolto la parola.
Il pomeriggio dopo abbiamo preso il primo aereo per Seattle.
Il viaggio fino a Penton ho dormito tutto il tempo appoggiata alla spalla di Ethan che prima di addormentarsi mi aveva sussurrato:"Ti amo".
Quelle parole mi hanno confortato e tranquillizzato.
Tuttavia,quando siamo arrivati davanti alla mia vecchia casa ho capito che il nostro piccolo paradiso delle vacanze di natale era finito.
"Meglio riprendere la solita routine..."mi ha detto prima che io entrassi in casa.
"Sei sicuro che vada tutto bene? Non vuoi entrare?".
"Bene è una parola grossa..."mi ha risposto passandosi una mano fra i capelli scompigliati per il viaggio.
"Ma non ti preoccupare"ha aggiunto quando stavo per ribattere.
Con un bacio mi ha salutato ed è salito di nuovo in macchina.Il giorno dopo,ovvero ieri,non l'ho sentito.
Ho provato a chiamarlo la mattina per sapere come stesse,ma nessuna risposta.
Quando stavo per mettere via il cellulare mi è arrivato un messaggio.
Dopo aver visto di chi era ho iniziato a sentirmi male.
"Felice anno nuovo,Jennifer! Un giorno di questi dovremmo vederci
L.".
Lucy Saint.
Un problema da aggiungere alla lista.
Non sapendo cosa risponderle le avevo semplicemente scritto che mi sarebbe piaciuto molto.
Il resto della giornata l'ho passata a rivedere i compiti delle materie di oggi. Poi verso sera Anne mi ha accompagnata all'ospedale per far vedere la mia gamba.Il dottore mi ha tranquillizzato dicendomi che posso tenere solo la fasciatura.
Mi sono appena finita di vestire e sono pronta ad uscire.
I miei capelli sono un casino e indosso un semplice maglione grigio che mi sta anche largo. Non ho molta voglia di sistemarmi.
È stato così strano dormire senza Ethan.
Negli utlimi giorni mi sono così abituata ad averlo sempre accanto.
Mi manca la sua mano sul fianco e i suoi ricci che mi solletticano il viso.
Anche a fare colazione da sola,sento una sensazione di vuoto che mi rende ancora più nervosa e agitata.
Non so come sarà l'umore di Ethan e soprattutto non ho idea di come comportarmi con lui nei corridoi della scuola.
Mentre pulisco la tazza di caffè che ho appena finito mi soffermo su una delle foto attaccate alla parete.
Ci siamo io,Kara e mio padre.
Mi mancano.
Nonostante tutto.
Sapere che lui non tornerà più e probabilmente nemmeno lei mo fa venire da piangere.
Ora so che ho Maddie e Eve che posso andare a trovare,ma non è la stessa cosa.
È questo ambiente pieno di tristezza che mi fa guardare con speranza al futuro.
Londra potrebbe essere un'occasione per rifarmi una vita,senza più rimpianti e dolore.
Almeno lo spero.
È già tardi,devo sbrigarmi se non voglio arrivare in ritardo il primo giorno di scuola.
Esco di fretta dalla casa,chiudo a chiave e mi volto per salire in macchina ma invece vado contro qualcuno.
"Buongiorno anche a te...".
Questa voce roca e profonda mi fa subito sorridere.
Alzo lo sguardo e incontro i suoi occhi più verdi che mai.
"Hey..."mormoro arrossendo di colpo. Non mi sono ancora abituata a ritrovarmi a pochi centimetri dal suo viso.
Ma si potrà essere più patetica?
"Cavolo quanto mi manca svegliarmi e vedere il tuo viso..."dice prendendomi il viso tra le sue mani.
"Sono stati solo due giorni..."dico anche se è proprio quello che ho pensato solo pochi secondi fa.
"È stata comunque dura...e continuerà ad esserlo...".
Le sue dita giocano con i miei capelli mandandomi piccoli brividi giù per il collo.
"È già tardi,Ethan"dico più per convincermi a disincantarmi che altro.
Lui sembra non preoccuparsene.
"Voglio darti il buongiorno come si deve prima di andare in quel posto infernale".
E detto questo elimina la distanza fra le nostre labbra e mi bacia facendomi quasi cedere le gambe.
"Così bella..."mormora senza allontanarsi da me.
Vorrei tanto ritornare in casa e starmene accoccolata a lui tutto il giorno,ma non possiamo.
È il primo giorno dopo le vacanze,non è contemplabile essere assenti.
"Ethan...dobbiamo andare"dico contro voglia spingendolo dolcemente via da me con una mano.
Dalle sue labbra esce un lamento che lo fa sembrare un bambino piccolo.
"E va bene...ma solo perché non vorrei che tu continuassi a rinfacciarmi che ti ho fatto fare tardi il primo giorno...e chi ti sopporterebbe poi"borbotta guidandomi verso la sua macchina mano per la mano.
Non riesco a trattenere una risata quando sbatte la portiera e maledice la scuola.
Questi suoi cambi di umore mi fanno girare la testa.
Ma sono felice che non fosse arrabbiato con me.
Ma allora perché non l'ho sentito ne mi ha richiamato ieri?
"A cosa stai pensando,Ashton?"mi chiede mentre continua a guardare la strada.
Mi sembra una giornata così normale.
Una di quelle volte che Ethan ed io andavamo a scuola parlando di qualsiasi cosa.
L'unica differenza è che ora le mie dita sono strette intorno alle sue.
"È successo qualcosa ieri?"gli domando concentrandomi sui suoi lineamenti perfetti.
Il suo sguardo si fa più cupo e subito inizio a preoccuparmi.
"No...perché ma-".
"Ethan!"lo richiamo guardandolo storto.
"Ho ricevuto un messaggio da Kara..."mi dice con voce più bassa di almeno due toni.
A sentire nominare mia sorella il mio cuore inizia ad accelerare.
Non so se mi da più fastidio il fatto che si senta ancora con Ethan o semplicemente il fatto che è collegata a tutta la storia di Wesley.
"E cosa voleva?".
"Mi ha avvertito che lei e Wesley stanno tornando a Penton...e che Wesley ha cambiato idea su di te...non vuole più vendicarsi e anzi...vorrebbe che lo raggiungessimo a casa sua per una cena di riappacificazione"dice ridendo amaramente.
Non so cosa pensare.
Wesley non mi sa di un tipo che perdona o che cambia idea.
"Non le credi...".
"Ovviamente! Starà cercando di tenderci una trappola...non capisco nemmeno perché provarci,mi crede davvero così stupido?"scatta accelerando quando il semaforo diventa verde.
"Forse allora...magari sta dicendo la verità"provo a dire pentendomene subito.
"Jennifer,tua sorella non vuole salvarti,okay? Vuole solo accontentare Wesley...ha persino trovato il modo di coinvolgere O'Connel"mi ferma subito alzando la voce.
"Scusa...era solo,magari dovremmo tenere in considerazione il fatto che Wesley abbia capito quanto stupida è questa sua ossessione"gli rispondo guardando fuori dal finestrino.
"Hey...scusami,non avrei dovuto alzare la voce"mormora stringendomi la mano.
"Ti prometto che indagherò più a fondo"aggiunge quando lo guardo di nuovo negli occhi.
Sorrido e quasi non mi accorgo che siamo arrivati.
I ragazzi riempiono il parcheggio e non mi sembra vero di dover ricominciare tutto.
"Sei pronta?"mi chiede aprendo la mia portiera e appoggiandosi alla macchina con le mani prima che io potessi uscire.
"Ho paura in realtà...paura di ricominciare...e anche di rivedere Brian...e se fosse ancora d'accordo con Wesley?".
"Con O'Connel ci parlo io.
Non ti devi preoccupare per lui,okay?".
Annuisco ma subito gli prendo il polso.
"Non metterti nei guai,Ethan...lui non ne vale la pena"lo prego quando capisco che il suo 'parlare' implicava la faccia di Brian presa a pugni.
"Non devi preoccuparti di questo,Jenn...so cosa fare"mi tranquillizza con un leggero bacio sulle labbra.
Si sistema lo zaino su una spalla e mi porge la mano che stringo per poi alzarmi e seguirlo tra gli altri studenti.
Mentre camminiamo per i corridoi molti ragazzi e ragazze ci salutano. Mi si avvicinano e mi chiedono cosa è successo alla mia gamba.
Nonostante l'incidente è stato davvero brutto,il mio fisioterapista mi ha detto che probabilmente entro due settimane potrò togliere almeno il tutore.
L'agitazione per la scuola è quasi sparita.
Sorrido mentre sistemo i miei libri nell'armadietto con accanto Ethan che mi spiega la sua teoria su una possibile soluzione per il problema "compiti".
Annuisco e continuo a ridere mentre cerca di convincermi che la matematica è inutile.
Non che mi servano delle prove a sostegno di questa tesi.
Quando sento il suono della campanella mi giro dopo aver chiuso l'armadietto.
Appena mi volto mi ritrovo faccia a faccia con Raily.
"Buongiorno,piccola Ashton"mi dice con la sua voce nasale.
Non mi era mancata neanche un po'.
"Ciao Raily"rispondo alzando gli occhi al cielo.
Non ho proprio voglia di farmi mettere i piedi in testa da lei.
Mai più.
Ethan mi si avvicina.
"Sapete...siete davvero carini insieme,vi completate a vicenda...un disastro...-dice guardandomi-e un disastrato"continua girandosi verso Ethan.
"Già...come tu e O'Connel...un puttaniere con una puttana"dice Ethan imitando la sua voce.
Raily apre la bocca sconvolta e si allontana senza aggiungere altro.
Normalmente avrei ripreso Ethan per il linguaggio,ma in questo momento voglio fare tutt'altra cosa.
"Non ti ho mai amato così tanto"esclamo saltandogli al collo. Le sue braccia mi circondano la vita e mi stringe stretta a sé.
"Per te,questo e altro,Ashton..."mormora sfiorando il mio collo muovendo le labbra.
Quanto darei per avere tutte le lezioni con lui.
"Ci vediamo dopo? A mensa?"gli chiedo mordendomi il labbro inferiore per evitare di baciarlo di nuovo.
"Non ci sarò a pranzo...vado con Clark da Zayn ad aiutarlo a trasferirsi per un po' alla casa sul lago,Wesley non la conosce"mi risponde guardandomi con cautela come se temesse che io mi arrabbi.
"Okay...beh,ci sentiamo più tardi allora"gli rispondo tranquillizzandolo con un rapido bacio sulla guancia.
Ethan sembra sorpreso ma mi risponde con un semplice occhiolino e poi lo vedo entrare nella classe di spagnolo.
Anch'io mi precipito nell'aula di storia dell'arte,guadagnandomi una sgridata dal professore per il ritardo. Anche se ormai mi sto abituando alle stampelle,è comunque difficile muoversi.
Sarah è seduta accanto a me mi saluta allegramente mentre mi sistemo al banco.
"Come sono andate le vacanze?"mi sussurra quando il profe si gira verso la lavagna.
"Turbolente..."le rispondo con una risata.
"Ho sentito che hai fatto un incidente...cosa è successo?".
"La macchina si è capottata...pioveva molto quella sera...ma ora sto bene,tra poco toglierò anche questo coso..."dico indicando il tutore blu.
Lei mi sorride e si rigira verso il professore quando la richiama.
La giornata va avanti abbastanza normalmente.
Anne ed io abbiamo quasi tutte le prossime ore assieme.
Siamo sedute al solito posto nella mensa e noto come l'assenza di Ethan è tangibile.
Era lui quello che ci faceva sempre ridere e guidava le conversazioni al nostro tavolo.
Insieme a me e ad Anne ci sono anche Sarah,Kevin e un suo amico della squadra di basket di nome Dylan.
"Non ci posso credere che tu conosca i 30 Second to Mars!"esclama seduto vicino a me. È da quasi venti minuti che parliamo di tutti i concerti a cui è stato.
"Li adoro! Perché non dovrei conoscerli...Jared Leto è...praticamente perfetto!"gli rispondo a mia volta con entusiasmo.
"Ed è anche figo"aggiunge Anne senza smettere di mangiare la sua porzione di stufato.
Finiamo di mangiare tra le risate causate dalle battute di Dylan.
Le ultime due ore avevo due ore di informatica e laboratorio.
Non mi dispiace lavorare al computer.
Il professore Porter ci lascia segliere il programma che preferiamo.
Io mi sto occupando della creazione di un video multimediale per una playlist che ho finito ieri sera.
"Ragazzi...ho una notizia da darvi"annuncia il professore rientrando in classe.
Anne si gira verso di me e mi sorride. Lei crede che prima o poi ci diranno che faremo una gita,ma con i pochi fondi che ha la scuola,è quasi impossibile.
"Oggi si unisce a noi una nuova studentessa...che deve finire gli studi per diplomarsi"continua il prof Porter.
Chissà come deve essere dura per questa ragazza integrarsi a metà anno scolastico.
"Date il benvenuto a Lucy Saint".
Quando sento quel nome,lascio cadere le cuffie che avevo in mano.
Lucy entra nella classe con passo sicuro.
"Saint?...sei parente di Ethan Saint?"chiede un ragazzo seduto nei banchi davanti.
"È mio fratello..."gli risponde lei sedendosi all'unico posto libero.
Non posso crederci.
Perché tutti i miei incubi devono diventare realtà?
Mi manca il respiro e giuro che potrei svenire.
Lucy non mi ha visto per fortuna.
Così ho ancora del tempo pee pensare a come fare.
"Signorina Saint,potrebbe farsi aiutare da Ashton...è la migliore del nostro corso".
Come non detto.
Lei si gira e appena incontra il mio sguardo un sorriso spunta sul suo viso.
"Non ci credo Jennifer...non avevo capito che eri ancora al liceo...pensavo ti fossi già diplomata da come mi avevi parlato dei progetti di Londra"mi dice dopo essersi scambiata di posto con la mia solita compagna di banco Yvonne.
"No...sono ancora qui"le rispondo forzando un sorriso.
Non è per lei che sono così in agitazione.
Lucy è una ragazza davvero simpatica e gentile,mi ricorda molto suo fratello.
Il vero problema sarà come reagirà Ethan quando lo verrà a sapere.
Mi pento di non averglielo detto sempre di più.
Sarebbe stato tutto più semplice e non sarei risultata in torto.
"Cosa ci fai tu qui?"le domando mentre le faccio vedere come accendere il programma della scuola.
"Mi sono resa conto che il lavoro di parrucchiera part time,non mi basta per sostenere l'appartamento in cui convivo...allora ho deciso che era meglio finire il programma per il diploma nella scuola più vicina...non ho finito l'anno al collegio in cui ero a Londra...sono dovuta andarmene via,non riuscivo più a resistere là dentro..."mi dice senza smettere di sorridermi.
"E tuo fratello?"le chiedo cercando di non farle capire nulla.
"Sinceramente non so dove sia...so che ha frequentato questa scuola...mentre io sono stata rimandata in Inghilterra,ora dovrebbe essere uscito da qualche anno dal liceo".
Rimango per un attimo sconvolta. Lucy non sa che Ethan frequenta ancora la scuola.
Ecco perché probabilmente pensava fosse possibile per lei venire qui senza incontrarlo.
"So che luo voleva tornare a Londra per frequentare l'università...da quello che mi ha detto Clark...un suo amico".
"Ma vi sentite spesso?".
"Non lo sento da quasi dieci anni...non ho proprio un buon rapporto con lui,mentre Clark...beh era anche mio amico,quindi lo sento una volta al mese tipo...non avevo molte possibilità per fare telefonate al collegio...e poi quando sono riuscita a venire qui...sai io sto nella zona del lago...non ho voglia di vederlo in realtà, cercherebbe di convincermi a farlo sapere a Ethan".
Devo davvero trannenermi dall'urlarle contro che suo fratello soffre ogni giorno per lei.
"Cosa ti ha fatto di così male?".
La vedo abbassare lo sguardo e perdere il sorriso.
Il professore mi chiede di accompagnare Lucy a fare il giro della scuola,dato che ho finito il mio progetto.
Nei corridoi cerco un modo per farla rispondere alla domanda di prima,ma non appena apro la bocca lei inizia a parlare.
"Posso essere sincera con te,vero?"mi chiede appoggiandosi al suo armadietto.
Annuisco senza dire niente,perché probabilmente la mia voce mo tradirebbe.
"Mio padre è morto quando io avevo solo dieci anni...ad ucciderlo è stato uno dei vecchi amici di mio fratello...dopo quell'evento doloroso mia madre aveva paura che io potessi diventare come Ethan,così mi rinchiusa in collegio...
Lo so che lui non ha fatto nulla...ma è stato un incubo passare quegli anni così tristi e difficili in quel posto schifoso e lui...non so...era il motivo per cui mia madre mi ha abbandonato".
Rimango zitta mentre sento il senso di colpa crescermi in petto.
"Tu l'hai conosciuto?"mi chiede asciugandosi una lacrima da sotto gli occhi.
Potrei continuare a mentire,inventarmi qualcosa oppure semplicemente fingere di non avere mai sentito parlare di Ethan Saint.
Ma la situazione mi sta scivolando sempre più di mano.
"Lucy...che ne dici di venire a casa mia più tardi...devo dirti alcune cose"dico quando sentiamo la campanella suonare. Lei mi sorride e senza avvertimenti mi circonda il collo con le braccia. "E questo per cos'era?" le chiedo sorridendole. "Ho solo il presentimento che diventeremo grandi amiche!" esclama prima di sistemarsi la borsa in spalla.
Forse si o forse no.
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~Lost Stars~
FanfictionJennifer Ashton è una ragazza normale. Vista da fuori è una semplice adolescente con i suoi problemi di autostima e con una vita da liceo abbastanza monotona e anonima. Tutto cambia però quando un ragazzo che di santo ha solo il cognome entra a far...