"Prima le ragazze"mi dice Ethan aprendo una porta di metallo arrugginita in mezzo al nulla. "Ci tenete molto alla segretezza"commento. Questa cosa è nel bel mezzo del nulla.
Scendo le scale aggrappandomi a Ethan quando scivolo sui primi gradini. La scala è lunga e va jn profondità. Inizia a fare freddo. "Appena arriviamo non dire nulla,ok? I nuovi clienti vengono presentati dai loro accompagnatori,siamo intesi?"mi parla Ethan nel buio. Il mio cuore iniza a battere più forte quando vedo un tunnel segnalato da luci ad intermittenza.
"Tutto bene,Ashton?". La sua voce ora è dolce. Oddio! Mi fa diventare pazza. Annuisco. In realtà sono nel panico. Odio il buio,mi rende difficile respirare. Vorrei solo che Brian fosse qui con me. Stringo forte la mano di Ethan solo per essere sicura che non mi lasci a brancolare nel buio. Sento il suo respiro sul mio collo. "Non ti lascio"mi sussurra facendomi rabbrividire. Non mi piace questa sua vicinanza,ho paura dei suoi secondi fini. Tuttavia non riesco a non sentirmi accaldata quando sento di nuovo il suo profumo. Dopo non so quanto tempo arriviamo ad una porta blindata. "Non ti stupire se qualcuno conoscerà tuo padre lì dentro,ok?". Faccio un respiro profondo e mi concentro sulla pelle ruvida della mano di Ethan. Clark apre la porta e entriamo. La musica è alta e le luci sono basse e ritmo della batteria della canzone.
È come un club. Solo che il buio che ci circonda sembra tanbigile. Il fumo è denso e quasi non mi accorgo che sono andata addosso a due ragazzi che si stavano letteralmente spogliando in mezzo alla pista. Ethan mi guida senza lasciare la mia mano. Clark invece non lo vedo più. Le luci intermittenti sono accecanti. La musica assordante. Le persone qui dentro sono tutte ammassate e si muovono l'una contro l'altra.
Riconosco subito la puzza di droga che aleggia nella stanza enorme in cui siamo. Ethan mi tira per la mano finché siamo fuori dalla pista da ballo. Ora siamo in un altro corridoio con un po più di luce. "Saint! Da quanto tempo,vuoi entrare con noi". Una ragazza poco più piccola di me sta parlando con Ethan indicando una stanza e un'altra ragazza con addosso solo un perizoma. Io sono estremamente a disagio mentre lei sembra tranquilla. "Non posso Gillian,non questa volta"risponde Ethan avvicinandomi a se. La ragazza che gli aveva fatto la proposta mi guarda disgustata e io faccio il mio meglio per sembrare superiore. "Se ti va di condividerlo fammelo sapere"mi dice lei leccandosi il labbro inferiore. "Non siamo in quel tipo di relazione"risponde Ethan per me prima di dirigersi, senza lasciarmi la mano, verso la fine del corridoio. "Non scandalizzarti troppo,Ashton,ok?". Io alzo gli occhi al cielo provocandogli una risata. "Dove stiamo andando?"gli chiedo quando la musica non ci raggiunge più.
"Aspettiamo tua sorella"mi risponde lui sedendosi su un letto nella stanza in cui siamo entrati.
"Dov'è Clark?"chiedo cercando di tranquillizzarmi. "È andato a chiamarla,e a fargli una proposta che non può rifiutare".
Mi guardo intorno e noto che questa stanza è piena di oggetti discutibili e catene con manette annesse. Oddio. Non immagino cosa hanno fatto su quel letto.
"In che senso?"gli chiedo tenendomi a debita distanza dai muri. "Tua sorella non verrebbe di sua spontanea volontà a parlarti,quindi Clark la attirerà qui e lei non avrà altra scelta"mi dice con un sorriso divertito dalla mia espressione disgustata nel momento in cui ho guardato dentro nell'armadio. "La gente si diverte a fare queste cose?"chiedo più a me stessa che a Ethan,ma le parole mi sono uscite involontariamente. "C'è qualcuno che lo trova eccitante"mi risponde con voce troppo calma per i miei gusti.
"Non giudicarmi Jennifer,non sto dicendo che lo farei".
Rido al suo tono offeso ma vengo interrotta dal rumore della porta che viene chiusa a chiave. Mi giro e mi trovo davanti mia sorella.
Quasi non la riconosco. Il trucco pesante che le copre il viso e le nasconde gli occhi. È a malapena vestita. Un tubino corto e pieno di lustrini luccicanti le copre letteralmente solo la parte superiore del corpo. Gli occhi sono cupi,le pupille dilatate e poi vedo le braccia segnate. Rimango ammutolita e non riesco a parlarle. La vedo guardare duramente prima Ethan poi Clark. "Ethan sei un fottuto pazzo?!"urla Kara cercando di aprire la porta. "Kara glielo devi! È tua sorella ed è preoccupata per te"mi difende Clark. Kara mi guarda e capisco che ormai mia sorella,quella che conoscevo,non c'è più. "Non sai in che casini mi metti venendo qui,cazzo lui mi butterà sulla strada! E ve la farà pagare anche a voi! Sai quali sono le sue regole". Kara non mi ha ancora rivolto la parola,continua solo ad urlare contro Ethan che invece tiene lo sguardo fisso su di me. Non mi sono ancora mossa. Sono terrorizzata dal casino in cui mi sono immischiata. "Non sa nessuno che è tua sorella! Pensano sia la ragazza di Ethan che vuole far parte del gruppo,non l'avremmo messa in una situazione così pericolosa!"
"Ah si perché spacciarla per un nuovo membro credete sia molto meglio?! Cazzo! Non me ne frega,davvero! Ma ora dovete andare prima che lui vi veda!"dice prima di convincere Clark ad aprire con un occhiataccia. Non mi rivolge nemmeno uno sguardo. Trattengo a malapena le lacrime. Ethan è andato dietro a Kara,non so per quale motivo ma non riesco a focalizzare in questo momento. Sento la mano di Clark sulla mia spalla.
"Meglio andare Jennifer...in un certo senso aveva ragione a non volerti qui...dobbiamo uscire"mi dice guidandomi fuori. Uscita da quella camera vedo Ethan parlare con un tipo pieno di tatuaggi. Ethan sembra incazzato ha i muscoli delle braccia tesi e la mascella serrata. Clark mi tiene per la spalla mentre ci avviciniamo a lui. "Neanche per sogno!"sento urlare Ethan prima di girarsi a guardarmi.
"Oh eccola allora!"dice il ragazzo tatuato sorridendomi. La sua espressione mi fa rabbrividire.
"Tu devi essere Jenny,vero?".
All'uso di quel soprannome Ethan prende il posto di Clark e mi stringe con un braccio per la vita. "Va bene Saint,devi essere proprio protettivo e innamorato,eh?"gli chiede l'altro lasciandoci passare. Mi sento strana in questa posizione con lui,eppure sta facendo tanto per me,per tenermi al sicuro.
"Cammina il più veloce che puoi"mi sussurra nell'orecchio.
Passiamo tutta la pista ancora piena di gente che si struscia addosso agli altri.
Ho ancora in mente lo sguardo di mia sorella. Era freddo,vuoto. Eppure non sento rabbia,nemmeno tristezza,solo delusione. Mi riprendo solo quando usciamo e l'aria fredda della sera mi colpisce in viso.
Ethan mi apre la portiera del posto davanti. Senza dire una parola mette in moto e si immette sulla strada.
Clark si addormenta dietro nella macchina. Spero che mio padre non sia venuto a conoscenza di nulla. Sarebbe solo peggio.
"Dimenticati di tutto,Jennifer" dice Ethan interrompendo i miei pensieri. Mi preparo ad un altro cambio di umore da parte sua.
"Kara ha ragione,ti ho messa in un casino enorme,sono stato uno stupido a pensare..."inizia a dire a voce troppo bassa perché io senta. "Ethan tu volevi solo aiutarmi,e io ho insistito".
È la verità. Non so cosa pensavo di fare. Arrivare e portarla di nuovo a casa?
"Kara è un casino...proprio come me"commenta lui.
"Posso farti una domanda?".
Lui annuisce senza spostare lo sguardo dalla strada nemmeno un secondo. Posso vedere che è arrabbiato.
"Che cosa vi spinge a farlo?".
Ethan si irrigidisce ancora di più. "Non è una risposta semplice,Jennifer...ti dico solo che,per la mia esperienza,non è sempre qualcosa che inizia come uno stupido vizio o per lo sballo, io ormai sono dentro,non credo di poterne uscire"mi dice con tono neutro. Non so come prendere la sua risposta. Ho sempre considerato Ethan come uno dei tanto fattoni. Non sono sicura di fidarmi completamente di lui,eppure posso riconoscere i suoi sforzi. Non gli chiedo altro. Accendo il telefono e vedo che ho dieci chiamate perse da Brian. Oddio! Cosa è successo?!
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~Lost Stars~
Fiksi PenggemarJennifer Ashton è una ragazza normale. Vista da fuori è una semplice adolescente con i suoi problemi di autostima e con una vita da liceo abbastanza monotona e anonima. Tutto cambia però quando un ragazzo che di santo ha solo il cognome entra a far...