¤I won't move On¤

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"Oddio! Oddio!"continuo a dire mentre mi abbasso verso di lui. Appena gli sfioro la fasciatura urla e si contorce dal dolore.
"Devo chiamare l'ambulanza!".
La sua mano mi afferra il braccio. "NO! Jennifer..."mi fermo e ritorno accanto a lui.
"Ethan! Stai perdendo un sacco di sangue io...cosa è successo?".
"Quello che ha messo ieri Wesley nei bicchieri...ha fatto reazione con gli anticoagulanti che mi hanno dato all'ospedale dopo le operazioni"mi dice cercando di alzarsi ma senza successo.
"Come fai ad esserne così sicuro? Devo portarti in ospedale!"insisto vedendolo cadere di nuovo seduto a terra. "Jennifer,è già successo ad altri miei clienti...devi...devi fermare l'emorragia"mi risponde stringendo la mia mano,che inconsciamente gli avevo dato.
"E come dovrei farlo?!"sto entrando nel panico a vedere tutto quel sangue. "Hey...-mi chiama e cerca il mio sguardo- fai un respiro profondo e segui quello che ti dico".
"Ethan...credo ancora che sia meglio portarti...".
"Jennifer ho in corpo ancora tutto quello che mi ha dato Wesley,mi manderebbero direttamente in clinica di disintossicazione...".
"Beh forse sarebbe la cosa migliore..."gli rispondo onestamente,potrebbe realmente uscire dal problema.
"Diamine,Jenn! Neanche per idea! ci sono già stato! Ed è un incubo,non...ci tornerò mai più! Ora vuoi aiutarmi o no?!". Le sue parole piene di rabbia sono incrise da scanalature che mi fanno sentire la sua disperazione. "Ok...che cosa devo fare?"gli rispondo arrendendomi. Lui sembra sorpreso dalla mia risposta. Non mi interessa se non vuole uscire dalla droga,voglio solo aiutarlo come lui ha sempre aiutato me.
Ho paura di perderlo. Lo ammetto,anche se con difficoltà,a me stessa. "Prendi la cintura dai miei pantaloni...". Faccio come mi dice. Non mi ero accorta che aveva addosso solo i boxer.
"Bene,ora stringila intorno al mio petto...non ti preoccupare non mordo"continua a istruirmi. Mi avvicino a lui e gli avvolgo le braccia e la cintura intorno al petto,stringendo più possibile.
"Ora servono...bende...bende e garze,poi metti nell'acqua bollente un pezzo di metallo,o un coltello...qualsiasi cosa". Il dolore deve stare aumentando perché lo vedo lasciare la mia mano ma sostituirla subito con la coperta accanto a lui. Corro e prendo tutto quello che mi ha chiesto. Il mio cuore batte all'impazzata,ho paura di non riuscire a fermare tutto il sangue che fuoriesce dalla ferita. Prendo il coltello che avevo messo in una pentola con acqua sul fornello. "Ecco...e ora?" Chiedo appena entro in camera.
Ethan,però,ha gli occhi chiusi e la testa appoggiata alla spalla. Entro in panico. "Ethan! Svegliati! Sveglio!"urlo mentre lo scuoto leggermente per le spalle.
Nessuna risposta,decido allora di agire di forza. Prendo un respiro e gli colpisco il viso con la mano. A quel colpo si risveglia di colpo. Tiro un sospiro di sollievo e mi passo le mani sul viso per nascondere le lacrime che nel frattempo mi erano scese.
"Vedo che ti diverti,Ashton...scommetto che volevi farlo da molto tempo"mi dice ridacchiando. Lo odio. Come può ridere?!
"Cosa devo fare,Ethan!?".
"Devi far cicatrizzare la ferita che si è aperta...con il metallo...".
Spalanco gli occhi.
Mi chiedo se sia serio. Ma quando lo vedo stringere ancora di più fra le mani le lenzuola, capisco che intende veramente quello che mi ha detto di fare. "Ethan io...non credo". Inizio guardandolo negli occhi. Stanno perdendo il loro luccichio verde che hanno di solito. Non può dire sul serio,potrei ucciderlo o infettargli la ferita. Non ho mai fatto cose del genere. Le uniche e poche nozioni di pronto soccorso le ho imparate a vedere Grey's Anatomy e il più delle volte lì le persone muoiono. "Jenn...ti prego,devi farlo...non c'è altra soluzione".
"Ma...".
"Hey! Guardami! Ce la puoi fare...ma nel caso io non riuscissi a sopportarlo...voglio...".
"Cosa?"gli chiedo quando non finisce la frase. I nostri occhi sono fissi gli uni negli altri. Ha paura. E anch'io,ma vederlo così insicuro mi fa pensare ancora di più che sia una pessima idea. Tutto ad un tratto però lo vedo aprire di più gli occhi come per svegliarsi. Senza che me ne renda conto Ethan mi mette una mano dietro il collo e mi attira a lui. Le sue labbra sono di nuovo sulle mie. In quel momento perdo la concezione di tutto quello che mi circonda. Il cuore inizia a battermi più forte di prima e sento che probabilmente anch'io avrò bisogno di un massaggio cardiaco. Le sue labbra morbide mi lasciano fin troppo presto. I suoi occhi fissi nei miei,si stanno chiudendo. "Ora"mi dice e io abbasso il ferro sulla ferita.
Le sue urla mi fanno tremare ancora di più le braccia. Continuo a piangere. Ma non tolgo il ferro caldo dalla ferita fin quando non vedo rinchiudersi la ferita. "Ecco..."dico alzando lo sguardo su di lui. Ma i suoi occhi sono chiusi. È svenuto.
Ho paura a procedere senza la sua guida,ma comunque penso che sia normale che sia svenuto,con il dolore che deve avre provato. Spero solo che si riprenda. Dio sa quanto lo spero.
Ho il respiro irregolare,sto entrando nel panico. Mi prendo un secondo per cercare di calmarmi ma senza molti risultati. Afferro le garze e le bende che ho trovato in bagno e inizio a passargliele intorno a tutto l'addome al meglio che riesco. Vorrei tanto chiamare Clark ma probabilmente lo farei entrare nel panico,come è successo quando lo ha visto cadere dopo lo sparo. Ho sempre pensato che Ethan fosse tossico per me. Che fosse lui la causa dei problemi della mia famiglia,e invece sembra che sia il contrario. Sono io,è la mia famiglia la causa dei suoi problemi. Dopo che ho finito di fasciarlo mi alzo le maniche e cerco di farlo stendere sul letto. Dopo molti tentativi in cui gli faccio sbattere un paio di volte la testa contro la testiera,riesco a metterlo con la testa quasi sul cuscino.
Mi siedo esausta su un lato del letto matrimoniale. Mi soffermo quindi a osservare il suo viso addormentato. Il suo respiro è tranquillo e regolare. Lo sento sbuffare leggermente ogni volta che espira. Sembra un bambino. Il suo viso è così bello e pacifico. Non l'avevo mai visto così sereno. Quando i miei occhi che continuano a vagare si soffermano sulle sue labbra mi ricordo di quello che è successo poco prima che iniziassi a bruciargli la pelle. Perché mi aveva voluto baciare,temendo di non riuscire a farcela? E soprattutto,perché mi era sembrato come se per la prima volta potessi davvero dirmi felice? Mi sento confusa e arrabbiata alcontempo. Non so come reagirà Brian quando lo verrà a sapere. Anche se,in realtà,non devo per forza dirglielo. È stato un gesto dettato dalla situazione disperata. Non è poi stato niente di che,giusto? Eppure mi sento più viva ora di qualche ora fa. Perché deve essere tutto così complicato? Fino a qualche mese fa la mia vita era monotona e triste. Mio padre passava la giornata a bere e picchiare e urlare contro mia sorella che non mi degnava di uno sguardo. Non mi guardava nemmeno un ragazzo a scuola,mi sentivo uno schifo in confronto a tutte le altre ragazze della scuola. Non avrei mai pensato che Brian potesse voler stare con me e ben che meno che Ethan Saint potesse essere mio amico e addirittura baciarmi in camera mia prima di svenire a causa della ferita da arma da fuoco causatagli da mio padre. La mia vita faceva schifo prima e lo fa anche ora prendendo in considerazione tutto,eppure mi sento come se adesso avessi realmente una vita da vivere. E questo da quando Kara se n'è andata e questo ragazzo ricciolo è venuto a dormire in questa stanza accanto la mia. Ora ho paura che possa non risvegliarsi. Cosa dovrei fare senza di lui che mi dice che tutto andrà bene? Brian non conosce tutta la storia e dopo averlo visto ieri sera ho paura di sapere le sue ragioni. Devo smettere di fare tutti questi pensieri,devo pensare ad una cosa alla volta. Sono stanca ora. Il sonno prende il controllo del mio corpo. Mi distendo accanto a lui,facendo attenzione di non toccarlo. "Non lasciarmi..."sussurro prima di chiudere gli occhi.

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