●•You and I•●

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POV Ethan

Jennifer mi segue come una bambina curiosa che non vede l'ora di scoprire qualcosa di nuovo.
Saliamo in macchina e quasi la vedo mangiarsi le unghie per l'attesa.
Tutto di lei è perfetto.
Ogni minimo aspetto,dalla sua innocenza al suo entusiasmo che si accende anche per le piccole cose. Non ha avuto molto dalla sua famiglia,i pochi amici che ha avuto per lo più l'hanno abbandonata o tradita.
Solo Anne le è rimasta sempre accanto. Quest'anno si sta rifacendo. È diventata molto più sicura di se stessa e non ha più paura di parlare in pubblico o di fare nuove conoscenze.
E poi ora ha me, per sempre.
Voglio darle il meglio che posso offrirle. Per questo quando Anne mi aveva parlato del sogno di Jennifer di andare a New York,sono andato immediatamente in internet a cercare qualche offerta.
Con l'aiuto anche di Clark,sono riuscito a trovare e pagare i biglietti e un albergo non molto costoso.
Ho molti soldi risparmiati in tutti questi anni,e sono tutti per tornare in Inghilterra e pagare l'università,ma vedere gli occhi di Jennifer illuminarsi al solo sentire New York non ha avuto prezzo.
Voglio essere colui che la fa sorridere e la persona che le faccia vivere più esperienze possibili.
Anche quando le ho proposto di andare in barca la sua splendida bocca si è letteralmente spalancata. Probabilmente non si aspettava che sapessi andarci.
"Mi ha insegnato Freddie"le dico quando arriviamo nei pressi del lago. Questo posto è letteralmente meraviglioso. Ho sempre amato venirci. Ci passavo ore intere sulla barca che Freddy noleggiava.
"Ha sempre amato starsene in tranquillità in mezzo alle acque del lago o del mare...così a volte mi portava con lui,quando ero...beh ero pulito"continuo a dirle mentre lei mi guarda senza parlare. Nessuno sguardo di pietà o giudizio.
Mi ascolta semplicemente.
"Noleggiava una barca al porto e stavamo delle ore a parlare o anche solo a guardare il tramonto nel silenzio più totale".
Ormai l'uomo del noleggio barche mi conosce.
Parcheggio davanti alla baracca e scendo insieme a Jennifer.
"Hai paura?"le chiedo quando la vedo intimorita guardare le varie barche galleggianti.
"No...solo che è la mia prima volta"mi risponde con un sorriso nervoso.
"Non ti preoccupare,ok? Sarò tutto il tempo accanto a te"le dico avvicinandola a me.
"Ma se non vuoi...non dobbiamo per forza"la rassicuro.
Non voglio che faccia niente di cui non è convinta.
"No,voglio farlo...solo...assicurami che non faremo la fine del Titanic"mi dice guardanomi dal basso tra le sue lunghe ciglia.
Una risata mi scappa dalle labbra. Dio se la amo.
"Non siamo nell'oceano Jennifer".
"Hai capito cosa voglio dire..."ribatte alzando gli occhi al cielo. Mi mancava questa sua mossa.
"Ok,ok...ti prometto che non farò affondare la barca"le dico mettendomi una mano sul petto.
"Vieni"aggiungo spingendola leggermente con la mia mano dietro la sua schiena.
"Qual buon vento,ragazzo!"esclama l'uomo dietro il bancone.
"Joe...come te la passi?"chiedo al vecchio stringendogli la mano.
"E chi è questa bellissima ragazza?".
"Joe...questa è Jennifer"gli rispondo sorridendo a Jenn.
"È un piacere,signorina...è bello vedere finalmente una ragazza accanto a questo bel imbusto...pensavo che non ti avrei mai visto sistemato,giovanotto"commenta il vecchio strascicando ogni parola. La barba bianca lo fa assomigliare tanto ad un babbo natale vivente.
"Va bene,Joe...dammi la solita così possiamo andare,ok?"lo fermo prima che mi imbarazzi ancora di più.
"Fai come al solito Saint...ormai sai come si fa"mi risponde risedendosi sulla sua preistorica panca in frassino.
Jennifer lo saluta e mi segue sul pontile.
"Scusalo...è ad un passo dalla fossa"dico vedendola ridacchiare.
"Ethan!"mi rimprovera con una pacca sul braccio.
Rido insieme a lei mentre percorriamo tutta la passerella fino all'ultima barca.
"Questa?"mi chiede incerta su cosa fare.
Annuisco e la precedo,le prendo la mano e la faccio salire.
La barca non è molto grande,ma abbastanza per essere molto stabile e sicura.
"Non ti preoccupare,ok? Ora la metto in moto e poi ti faccio vedere come si fa"le dico avvicinandola ai comandi.
Ormai è automatico.
Schiaccio le varie leve e giro la chiave. Il motore si accende e la barca inizia a muoversi.
Jennifer aumenta la stretta al mio braccio.
Il vento le muove i capelli e quando mi fermo a guardarla quasi mi incanto.
"Che c'è?"mi chiede dopo qualche minuto in cui non faccio altro che osservarla.
"Sei bellissima"le dico in un sussurro.
Anche dopo tutto quello che abbiamo passato insieme,le sue guance si tingono ancora di rosso.
"Guarda in avanti per favore..."mi dice abbassando lo sguardo ma continuando a sorrisdere.
Siamo quasi al centro del lago.
"Prendi il timone"le dico guidando la sua mano.
"No...Ethan io...".
"Non succede niente okay? Decidi solo in che direzione voler andare"la rassicuro mettendomi dietro di lei.
Le sue dita afferrano insicure il legno del timone.
"Sei tu al comando,capitano"le sussurro all'orecchio.
La sua risata cristallina mi rallegra il cuore.
Dopo qualche prova inizia ad essere più sicura.
Guida la barca fino ad una zona isolata del lago dove la luce del sole è intensa e bellissima.
Non perdo altro tempo,mi allontano da lei e apro lo sportello vicino ai comandi.
So che il vecchio Joe ci lascia sempre la sua macchina fotografica.
"Che fai?!"mi chiede Jennifer entrando nel panico.
"Tranquilla...ferma la barca ora,tirando quella leva"le dico indicandogli la leva con la mano.
Appena fa come le ho detto il motore inizia a rallentare fino a spegnersi completamente.
"Perché ci fermiamo?"mi chiede girandosi versi di me. I suoi occhi si spalancano appena sentono il rumore dello scatto.
"Ethan!"si lamenta coprendosi il viso con le mani.
"Ormai l'ho fatta"le dico sorridendo soddisfatto.
Voglio avere delle sue foto.
Catturare questi momenti.
"Non vale! Non esco bene nelle foto,ancora di meno se fatte a tradimento"continua lei cercando di togliermi la macchina dalle mani.
"Fallo per me"la prego catturando il suo viso nelle mie mani.
"Ma..."cerca di opporsi ma la fermo con le mie labbra.
"Sei la ragazza più bella che io abbia mai visto...nonché quella che amo,e anche tu mi ami...e per questo ti lascerai fare delle foto...tu me l'hai fatta!".
Appena riapre gli occhi e li intreccia coi miei capisco che l'ho convinta.
Soddisfatto le prendo di nuovo la mano e la porto sulla parte posteriore della nave,dove c'è uno spazio largo e vuoto dove stendersi.
La porto al bordo e rimaniamo così sporgendosi per guardare l'acqua. Il vento è meno forte e il sole rende il clima tiepido e spettacolare.
"Facciamone una insieme almeno"mi dice mentre gioca con i miei ricci.
Accetto e la faccio appoggiare al mio petto. Prendo la macchina fotografica e la giro verso di noi.
Tengo lo sguardo su di lei che si sta sforzando a sorridere.
Scatto e subito dopo la bacio.
Il tempo con lei si ferma,potrei rimanere qui per sempre e non aver bisogno di nient'altro.
Perché mi ci è voluto così tanto per capire che era lei la mia possibilità di felicità?
Ci sdraiamo sulla coperta che ho steso sulle assi della barca.
Sono appoggiato sul gomito accanto a Jennifer distesa a pancia in su che guarda il cielo.
Posso dire che è pensierosa.
"A cosa pensi?"le chiedo spostandole i capello che le si sono spostati sul viso a causa dle vento.
"Davvero non hai mai portato nessuna qui?".
"Chi avrei dovuto portare?".
"Non lo so...qualcuna...tipo mia sorella o Claire..."mi dice spostando lo sguardo verso le sue mani. Come può pensare una cosa del genere?
"Non avrei mai condiviso una cosa come questa con loro".
"Come mai?"mi chiede.
È così insicura e così testarda.
Proprio come me.
"Perché non le amavo"le dico guardandola sorridere leggermente.
"È bellissimo..."dice ripostando gli occhi al cielo.
"Già"concordo ma continuando a guardare lei.
"Davvero vuoi che venga a vivere con te in Inghilterra?".
La domanda mi coglie di sorpresa.
Non mi ricordavo che avevo detto così alla cena con Zayn e i parenti di Penny.
"Beh...si...se è quello che vuoi anche tu,finché non troverai una sistemazione che preferisci".
I suoi occhi si soffermano sulle mie labbra che sono leggermente alzate in un sorriso.
La sola idea che Jennifer voglia davvero continuare a stare con me,in Inghilterra poi,mi fa venire voglia di urlare dalla gioia. Mai avrei pensato di sentirmi felice grazie ad una ragazza.
Ma Jennifer non è una ragazza qualunque.
Lei è la mia ragazza.
"Davvero lo vorresti?"mi chiede alzandosi e poggiando le sue mani sulle mie spalle.
"È tutto quello che voglio"le rispondo appoggiando la fronte sulla sua.
"È tutto vero? Questo intendo?
Non è solo un sogno,vero?".
Sinceramente me lo chiedo anch'io. Ogni giorno che vedo il suo sorriso.
"È tutto vero,finché lo vorrai".
"Sempre"mi dice prima di abbracciarmi.
Il suo profumo è tutto ciò che sento.
Ma all'improvviso delle gocce iniziano a scendere.
Sta iniziando a piovere.
"Dobbiamo andare..."le dico alzandola insieme a me.
"Guido io!"esclama battendo le mani come una bambina.
Rido e la seguo nella cabina di comando.
In poco tempo arriviamo di nuovo al porto dove Joe ci aspetta. È strano che il vecchio sia sotto la pioggia ad aspettarci.
"Che c'è Joe?"gli chiedo quando Jennifer ed io scendiamo dalla barca.
"Non mi avevi detto che la polizia ti sta seguendo,dovete andarvene,ora...se qualcuno del giro vede gli sbirri io sono morto!"esclama tenendo in mano un fucile a doppia canna.
Jennifer si stringe accanto a me.
I nostri abiti sono fradici ma posso sentire che sta tremando e non per il freddo.
"Hey vecchio Joe! Calmati...non ne avevo idea! Adesso ce ne andiamo!"dico superandolo con le mani alzate.
Sento Joe continuare a dare di matto mentre io guido Jennifer nella nostra macchina.
Vedo una volante accostata sul ciglio della strada. Appena guardo da quella parte,chiunque ci sia dentro,mette in moto e se ne va.
"Hey,stai bene?"chiedo girandomi verso Jennifer.
"Si...solo bagnata fradicia"dice ridacchiando.
Come fa ad essere così tranquilla.
"Sei davvero...stai bene?".
"Ci sono quasi abituata...ma cosa c'entra Joe con...beh con tutto?".
"Fa da corriere per Wesley da un bel po'..."le dico strofinandomi il collo per il nervosismo.
Cosa diamine ci faceva la polizia lì? Ora ci seguono?
"Probabilmente era il detective di stamattina"dico con disgusto.
"Ethan..."mi rimprovera Jennifer. Le avevo promesso che non avrei fatto altre scenate.
"Torniamo a casa...".
"In realtà vorrei tornare a casa mia..."mi dice e quasi mi si ferma il respiro.
"Perché? È per quello che è successo?"le chiedo,sento la disperazione nella mia voce.
"No! Ethan...ho bisogno di prendere i miei vestiti e fare le valigie per New York...se ci vuoi ancora andare".
Sento il sollievo impossessarsi del mio corpo.
"Scusa...si,ovviamente"dico scuotendo la testa prima di mettere in moto.
"Non hai ancora capito che non ti lascio?"mi dice intrecciando le sue dita con le mie.
Ed ecco che questa ragazza mi rimette insieme un'altra volta.
Le stringo a mia volta la mano e non posso evitare un sorriso spuntarmi sul viso.
"Mi ci vorrà tempo..."le confesso.
È tutto così nuovo,ma allo stesso tempo mi sembra come se fosse l'unica cosa giusta,inevitabile quasi.
"Sei mai stato a New York?"cambia argomento e le sono grato,non sono ancora abituato a parlare di sentimenti così tranquillamente.
"Sì...un paio di volte,con Clark e Claire,durante l'estate"le rispondo girando nella sua via.
"Oh...eravate tanto uniti?"mi domanda e capisco subito che non si sta riferendo a Clark.
"Era la mia migliore amica,prima che...beh prima che le cose si incasinasserro"le confesso.
Voglio che sappia tutta la verità su di me. Niente più segreti o bugie.
"Non pensavo che le fossi così affezionato,lei mi ha detto che non aveva mai capito come definirti". Parla piano,come se avesse paura di farmi arrabbiare. Le accarezzo il dorso della mano che le sto ancora tenendo.
"Non sono mai stato capace di mostrare i miei sentimenti...
Non le ho mai detto che era mia amica,pensavo che...beh non volevo sembrare un idiota".
"Con me ti senti così? Un idiota?"
La guardo e vedo che i suoi occhi sono tristi. Possibile che non riesco a dire la cosa giusta.
"No! Jennifer...intendo che...volevo sembrare uno tosto davanti agli altri...mi fregava di più di quello che pensavano gli altri che di Claire,con te è assolutamente il contrario...
Dio,Jennifer...ti amo e lo urlerei dal grattacielo più alto di New York per farlo sapere a tutti"le dico sorridenole.
Anche lei inizia a ridere e si sporge per darmi un bacio sul collo. Mi piace che sia così più bassa di me,non troppo.
"Cos'è stato che ha rovinato tutto?"mi chiede ritornando seria.
"Io...mi odio per quello che ho fatto".
Come diavolo faccio?
Ho paura che se le dicessi quello che era successo,non mi vorrà più. Non voglio darle motivi per cambiare idea su di me.
"Non me ne andrò,Ethan...è il tuo passato...posso accettarlo"mi dice avvicinandosi di nuovo a me.
I suoi occhi sono talmente innocenti.
"Ero talmente fuori in quel periodo...Claire non voleva avere niente a che fare con la droga,però voleva avere a che fare con me,non so cosa le era preso in quel periodo,beh...iniziammo a..."cerco di spiegarmi ma vedo l'espressione di Jenn quando inizia a capire.
"Vai avanti...salta i particolari"mi dice passandosi una mano fra i capelli.
"È stato dopo tua sorella...lei mi aveva lasciato per Wesley ed io...volevo solo fargliela pagare,ma un giorno Claire arrivò a casa di Freddy,dove stavo,e mi disse che...che era incinta"dico tutto d'un fiato.
L'espressione di Jennifer rimane impassibile ma posso vedere che sta tremando.
"Lei era terrorizzata...voleva il mio aiuto,beh io non avevo intenzione di avere un bambino a diciassette anni...e poi ero stra fatto,così le dissi che avrebbe dovuto abortire...ma lei non volle,ovviamente,così beh...cercai di aiutarla con i soldi,ma per lo più le stavo lontano...ero solo un pericolo per lei e il bambino"dico guardando le mie mani ora unite tra di loro.
Jennifer l'aveva lasciata a metà racconto.
"Ora il bambino?"mi chiede con voce tremante.
"Ha avuto un aborto spontaneo"rispondo abbassando il capo al ricordo del viso di Claire all'ospedale.
"Mi sentivo una merda...cercai di aiutare Claire come potevo,ma lei iniziò a uscire ogni sera con ragazzi diversi arrivando fino a frequentare il club di Wesley...e non volle più parlare di quello che era successo".
Sento le lacrime bruciarmi gli occhi e la gola farsi sempre più stretta.
Non voglio mettere fretta a Jennifer. Dovrà metabolizzare la cosa,spero con tutti il mio cuore che lo faccia.
Il silenzio che ci circonda è asfissiante e inizio a sudare freddo.
"Jenn...?"la chiamo quando sono al limite.
"Perché non me l'hai mai detto?".
"Non ero sicuro di quello che provavi per me...e nemmeno io per te...ora non voglio più mentirti"le dico onestamente.
"Grazie"mi dice sorridendomi.
"Cosa?". Sono stupito dalla sua reazione. Non è incazzata?
"Per avermi detto tutto,sei stato onesto...e beh...hai fatto del tuo meglio per rimediare al tuo errore,non hai ignorato Claire quando ha avuto bisogno di te".
"Sei reale? Come puoi non odiarmi?"le chiedo prendendo il suo viso tra le mani.
"Io ti amo...e gli errori del nostro passato rimangono nel passato...
Non è il mio perdono che devi aspettarti...Claire come ha reagito a tutto?".
"Non ne ha mai voluto riparlarne...io le ho chiesto scusa ma lei non vuole nemmeno sentirmi".
"Allora è lei che dovrà affrontare l'argomento...per andare avanti".
È così saggia e matura per la sua età. E mi ama,lei mi ama veramente. Ed è qui anche dopo tutto quello che le ho detto e quello che ho fatto.
"Non avrei mai pensato che una come lei potesse entrare in contatto con Wesley"commenta mentre mi fermo davanti a casa sua.
"Non ha mai conosciuto lui...io a volte la portavo alle feste,ma ben presto lei semplicemente mi ignorava,poi è andata al college e beh si è fatta una vita"le rispondo sentendomi leggermente orgoglioso di Claire.
Jenn mi sorride e si sporge per stamparmi un bacio sulle labbra. A quel semplice contatto mi verrebbe voglia di prenderla qui nella macchina,ma mi trattengo.
"Mi aiuti a fare i bagagli?"mi chiede prendendomi la mano nella sua. La seguo e capisco che lo potrei fare per tutta la vita.

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